Finalmente è nato: presentata la proposta del Piano Comunale delle Coste

Aperta la fase di presentazione delle osservazioni prima dell’approvazione in Consiglio

mercoledì 28 maggio 2014
A cura di Paolo Doronzo
E la montagna partorì un topolino. Finalmente volge al termine una telenovela iniziata ormai quasi cinque anni fa, quando i comuni costieri pugliesi furono chiamati a recepire il Piano regionale delle Coste, formulando dei propri piani comunali. Come spesso accade nei meandri della burocrazia, la Legge regionale di riferimento è la numero 17 del 2006 e solo qualche mese fa l'assessore regionale Di Gioia impose un termine ultimo; tuttavia l'Amministrazione comunale barlettana è riuscita ad evitare il commissariamento, così non avendo più l'estrema fretta che rischiava di produrre un risultato inefficace.

Il processo, avviato già dall'amministrazione Maffei, è giunto ieri pomeriggio, presso un'affollata sala consiliare al primo piano del Teatro Curci, con la presentazione del Piano Comunale delle Coste proposto dall'Amministrazione Cascella, in particolare dall'assessore alla Politiche Urbane, Azzurra Pelle, a cui per un periodo di trenta giorni sarà oggetto di osservazioni da parte di cittadini, associazioni, operatori turistici. La proposta è consultabile sul sito del comune

In effetti, come ha specificato il consigliere comunale, Antonio Santeramo, Presidente della Commissione Pianificazione e Programmazione del Territorio, l'iter conclusivo richiede ancora qualche mese, poiché dopo questo periodo di presentazione di osservazioni, verrà elaborata una proposta che andrà in Consiglio Comunale e che a sua volta deve essere valutata dalla Regione per essere poi approvata definitivamente dallo stesso consiglio comunale. Presente il Presidente della Commissione consiliare per le Attività Produttive , Pietro Sciusco, già assessore all'Urbanistica della precedente amministrazione e protagonista nell'avvio del percorso del Piano Comunale delle Coste.

L'intera linea costiera barlettana è lunga quasi 15 Km., ma il progetto ricadrà solo su poco più di 5 Km, perche ritenuto tratto costiero "utile" all'utilizzo balneare; le cause sono principalmente rintracciabili nel fenomeno dell'erosione, sempre in atto. L'idea è quella d'intervenire principalmente sulla litoranea di ponente –lungomare Pietro Mennea- creando un "polo del tempo libero": tema portante lo sport e la relativa somministrazione di servizi legati al wellness, con la creazione di una pista di atletica, allargamento dello spazio ciclabile, bordure di aree verdi con attrezzature ludiche e per i bagnanti.

Illustrati brevemente anche alcuni interventi riguardanti la viabilità delle strade che ricadono sul tratto costiero, zone parcheggio dal progettista ing. Ernesto Bernardini. Gli interventi del geologo Alfredo De Giovanni e dell'architetto Rizzi hanno posto l'accento sull'importanza che il Piano intende dare all'azione di monitoraggio, alla necessità di tutela della zona di Ariscianne. A supporto di un'offerta balneare stimata per circa 32000 bagnanti, il Piano Comunale delle Coste di Barletta promuove e favorisce la riqualificazione ambientale delle aree demaniali marittime.

Le novità hanno scarseggiato alquanto, chiara la distinzione con il Piano Spiagge che pare avesse confuso le idee alla maggior parte dei presenti. E' intervenuto anche il consigliere regionale Ruggiero Mennea, soffermandosi sulle tematiche più urgenti e cioè ristabilire la dividente demaniale, che potrebbe anche attribuire più spazio di azione, risolvibile con una procedura, probabilmente poco snella, rivolgendosi al Ministero competente; il problema dell'erosione, sollevato anche da diversi cittadini presenti, parlando di soluzioni con "pennelli" piuttosto che altre; le soluzioni dei problemi legati agli scarichi dei diversi canali a mare. Altri interventi hanno riguardato il "sistema delle dune" e il ripascimento degli arenili.

A conclusione è intervenuto il Sindaco Pasquale Cascella, esortando: "cominciamo", rivendicando l'impegno della sua Amministrazione ad intraprendere percorsi anche tortuosi come il Piano Coste o il PUG. Tuttavia l'impeto di questa buona volontà non può accecarsi o diventar sordo alle varie e giuste osservazioni dei cittadini, proprio coloro a cui si è finalmente deciso di aprire con queste iniziative di partecipazione.