Felice “Rogo” Piscicelli, il rapper di Barona dalle origini barlettane
Il musicista a cuore aperto: «Sono nato biancorosso»
venerdì 14 ottobre 2016
Dover abbandonare la propria terra d'origine per trasferirsi in un luogo sconosciuto, può sembrare agli occhi di un ragazzino, una grande avventura di certo non facile da intraprendere. Eppure sono infiniti i modi di rendere quest'allontanamento più prolifico di quanto possa sembrare nei primi tempi. L'arte – in particolare la musica – è senza dubbio, uno di questi. Affidare alla poesia poi messa in musica ogni genere di sentimento o sensazione è forse uno degli istinti che da sempre accompagnano l'uomo nel suo quotidiano tentativo di affrontare la realtà che lo circondi.
Scrivere testi affidandosi all'immaginazione in tutte le sue sfaccettature, mescolandola con passione e dedizione, al fine di "donare" una parte di sé agli altri, sembrerebbe la via imboccata da "Rogo", nome d'arte del rapper emergente classe 1997, originario di Barletta ma attualmente residente a Barona (MI), Felice Piscicelli.
Perché hai scelto proprio "Rogo" come tuo nome d'arte?
«Stavo vivendo un periodo non proprio facile, fatto di litigi con i miei genitori, incomprensioni con i miei amici e la fine della mia prima storia seria con una ragazza. Di ritorno verso casa, mi è capitato di passare davanti ad un campo che, a causa del caldo, aveva preso fuoco. Ho intravisto una connessione tra quel fuoco ed il mio stato d'animo. È stato in quel momento che ho deciso che mi sarei chiamato "Rogo"». Un intimo collegamento con il mondo circostante e la voglia di manifestare il proprio dolore sarebbero dunque alla base dell'ispirazione che gli ha permesso, a soli sedici anni, di comporre il primo testo rap.
Durante le tue serate indossi sempre la maglia biancorossa del "Barletta Calcio". Scaramanzia oppure legame personale con la tua terra?
«La maglia rappresenta tanto un portafortuna quanto un attaccamento alla città in cui sono nato e vissuto per i primi otto anni della mia vita. Sono nato biancorosso e tutti devono saperlo. Tutti gli anni trascorro le vacanze estive nella mia città d'origine, verso cui serbo un profondo affetto».
Quanto è importante la musica nella tua vita?
«Nella mia vita la musica è fondamentale, una "migliore amica" che mi accompagna da tre anni e presente ogni qual volta io ne senta la necessità, a cui posso confidare la mia gioia o il mio dolore. Mi auguro di proseguire sulla strada verso la realizzazione del mio sogno di lavorare e vivere per la musica. In un panorama musicale come quello italiano che vanti diversi generi musicali e si arricchisce giorno dopo giorno di nuovi sub-generi, il rap e l'hip-hop parrebbero assumere un ruolo di primissimo piano grazie anche al lavoro di artisti celebri quali Fabri Fibra, Mondo Marcio (i principali autori a cui Rogo si ispira ndr) Marracash, Bassi Maestro e Salmo, solo per citarne alcuni. Valvola di sfogo in molti casi, la poesia urbana – com'è stato più volte definito il rap - ha come obiettivo quello di denunciare, rendere pubblico il malessere di aree spesso dimenticate, spesso prive di possibilità per i giovani che le abitino. Ecco dunque che la musica diventi lo strumento privilegiato attraverso cui far sentire il proprio grido di dissenso nei confronti della società, accompagnato dall'abile uso di rime capaci di cogliere la realtà nelle sue più nude sfaccettature».
Un ragazzo del sud che come te sentisse grande la passione per la musica e volesse farsi notare, avrebbe un'opportunità solo trasferendosi al Nord?
«Sarei un ipocrita se sostenessi il contrario. Il Sud, purtroppo, è ancora troppo poco sviluppato sotto quest'aspetto. Nel CentroItalia - la Capitale in particolare - c'è molta attività musicalmente parlando. Il Nord offre molte più possibilità, ma ovviamente dipende sempre tutto dalla passione e dal significato che la musica abbia per te».
Felice "Rogo" Piscicelli può poi vantare una partecipazione alla Flexin' Battle – arena allestita per le "battaglie" in rima affidate a rapper emergenti – l'incisione di due mix tape intitolati "Ten Shot" e "No Name" – quest'ultimo composto da dieci tracce – ed infine ha annunciato alla nostra redazione in esclusiva, l'uscita di un suo video musicale disponibile a fine ottobre. Destreggiandosi in qualsiasi branca del rap – old school, trap, love, reggae – Rogo è deciso nel presentarsi sulla scena musicale come un artista a tutto tondo, con forte spirito di adattamento che gli permetta di passare da un genere all'altro senza per questo sentire il cambiamento, ma anzi raggiungendo ottimi risultati in ognuno.
Un saluto per i nostri lettori
«Innanzitutto per me è stato un piacere partecipare a quest'intervista, ringrazio chi di ruolo mi abbia posto le domande e chi pubblicherà il tutto. Saluto Barletta tutta, chi leggerà quest'articolo, il Bastione, tutti i miei familiari e in particolare Mr. Rino e Mr. Pizzi, due fratelli per me».
"La musica è una migliore amica a cui confidare gioie e dolori"
Scrivere testi affidandosi all'immaginazione in tutte le sue sfaccettature, mescolandola con passione e dedizione, al fine di "donare" una parte di sé agli altri, sembrerebbe la via imboccata da "Rogo", nome d'arte del rapper emergente classe 1997, originario di Barletta ma attualmente residente a Barona (MI), Felice Piscicelli.
Perché hai scelto proprio "Rogo" come tuo nome d'arte?
«Stavo vivendo un periodo non proprio facile, fatto di litigi con i miei genitori, incomprensioni con i miei amici e la fine della mia prima storia seria con una ragazza. Di ritorno verso casa, mi è capitato di passare davanti ad un campo che, a causa del caldo, aveva preso fuoco. Ho intravisto una connessione tra quel fuoco ed il mio stato d'animo. È stato in quel momento che ho deciso che mi sarei chiamato "Rogo"». Un intimo collegamento con il mondo circostante e la voglia di manifestare il proprio dolore sarebbero dunque alla base dell'ispirazione che gli ha permesso, a soli sedici anni, di comporre il primo testo rap.
Durante le tue serate indossi sempre la maglia biancorossa del "Barletta Calcio". Scaramanzia oppure legame personale con la tua terra?
«La maglia rappresenta tanto un portafortuna quanto un attaccamento alla città in cui sono nato e vissuto per i primi otto anni della mia vita. Sono nato biancorosso e tutti devono saperlo. Tutti gli anni trascorro le vacanze estive nella mia città d'origine, verso cui serbo un profondo affetto».
Quanto è importante la musica nella tua vita?
«Nella mia vita la musica è fondamentale, una "migliore amica" che mi accompagna da tre anni e presente ogni qual volta io ne senta la necessità, a cui posso confidare la mia gioia o il mio dolore. Mi auguro di proseguire sulla strada verso la realizzazione del mio sogno di lavorare e vivere per la musica. In un panorama musicale come quello italiano che vanti diversi generi musicali e si arricchisce giorno dopo giorno di nuovi sub-generi, il rap e l'hip-hop parrebbero assumere un ruolo di primissimo piano grazie anche al lavoro di artisti celebri quali Fabri Fibra, Mondo Marcio (i principali autori a cui Rogo si ispira ndr) Marracash, Bassi Maestro e Salmo, solo per citarne alcuni. Valvola di sfogo in molti casi, la poesia urbana – com'è stato più volte definito il rap - ha come obiettivo quello di denunciare, rendere pubblico il malessere di aree spesso dimenticate, spesso prive di possibilità per i giovani che le abitino. Ecco dunque che la musica diventi lo strumento privilegiato attraverso cui far sentire il proprio grido di dissenso nei confronti della società, accompagnato dall'abile uso di rime capaci di cogliere la realtà nelle sue più nude sfaccettature».
Un ragazzo del sud che come te sentisse grande la passione per la musica e volesse farsi notare, avrebbe un'opportunità solo trasferendosi al Nord?
«Sarei un ipocrita se sostenessi il contrario. Il Sud, purtroppo, è ancora troppo poco sviluppato sotto quest'aspetto. Nel CentroItalia - la Capitale in particolare - c'è molta attività musicalmente parlando. Il Nord offre molte più possibilità, ma ovviamente dipende sempre tutto dalla passione e dal significato che la musica abbia per te».
Felice "Rogo" Piscicelli può poi vantare una partecipazione alla Flexin' Battle – arena allestita per le "battaglie" in rima affidate a rapper emergenti – l'incisione di due mix tape intitolati "Ten Shot" e "No Name" – quest'ultimo composto da dieci tracce – ed infine ha annunciato alla nostra redazione in esclusiva, l'uscita di un suo video musicale disponibile a fine ottobre. Destreggiandosi in qualsiasi branca del rap – old school, trap, love, reggae – Rogo è deciso nel presentarsi sulla scena musicale come un artista a tutto tondo, con forte spirito di adattamento che gli permetta di passare da un genere all'altro senza per questo sentire il cambiamento, ma anzi raggiungendo ottimi risultati in ognuno.
Un saluto per i nostri lettori
«Innanzitutto per me è stato un piacere partecipare a quest'intervista, ringrazio chi di ruolo mi abbia posto le domande e chi pubblicherà il tutto. Saluto Barletta tutta, chi leggerà quest'articolo, il Bastione, tutti i miei familiari e in particolare Mr. Rino e Mr. Pizzi, due fratelli per me».
"La musica è una migliore amica a cui confidare gioie e dolori"