Esposto contro le baby gang a Barletta, «allarme inascoltato»
L'intervento dell'associazione “I Cittadini contro le Mafie e la Corruzione”
mercoledì 3 novembre 2021
12.44
Aggressioni, atti di bullismo, minacce di violenza, e un generale clima di paura e tensione: era quanto evidenziato in due esposti a firma dell'associazione "I Cittadini contro le Mafie e la Corruzione" inviati l'anno scorso alle autorità locali e nazionali. Il presidente dell'associazione, prof. Luigi Cassio Telesforo Dipace, di San Ferdinando di Puglia, interviene ricordando il contenuto di quei documenti per sottolinearne l'attualità rispetto a quanto successo nei giorni scorsi a Barletta.
«In tempi non sospetti - scrive il presidente - avevamo lanciato l'allarme proprio su quello che avveniva e in tante occasioni nelle zone della movida barlettana, dove bande di giovani criminali senza scrupoli, a volte con l'ausilio di coltelli, aggredivano i passanti, il più delle volte giovani che venivano bullizzati da questi criminali.
Era stato fatto un primo dettagliato esposto in data 06 agosto 2020 e uno successivo altrettanto dettagliato in data 13 ottobre 2020, ed inviati a mezzo PEC al Presidente della Repubblica, On. Sergio Mattarella, all'allora Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Giuseppe Conte, al Ministro dell'Interno, Dott.ssa Luciana Lamorgese e al Prefetto di Barletta, Dottor Maurizio Valiante.
L'allarme lanciato in quegli esposti (rischio di aggressioni mortali, come avvenuto in altre parti d'Italia) dal sottoscritto si è materializzato, nell'indifferenza generale. Mai nessuna risposta è giunta dalle Istituzioni dello Stato interessate dal sottoscritto: ed oggi tutti a chiedere drastici provvedimenti, come se fino ad ora il problema non sussisteva. Un silenzio assurdo da parte delle Istituzioni!
Pertanto, la predetta Associazione chiede chiarezza sui mancati, doverosi interventi che andavano fatti, e che avrebbe potuto prevenire crimini di tale bestialità. Evidenziando nuovamente di essere stati profeti per quello che è accaduto già circa un anno e mezzo fa, in tempi non sospetti.
L'associazione contestualmente invita tutte le Autorità dello Stato ad agire con azioni decisamente più incisive e tempestive, affinché certi quartieri di città e territori non siano più ostaggio della criminalità di ogni genere».
«In tempi non sospetti - scrive il presidente - avevamo lanciato l'allarme proprio su quello che avveniva e in tante occasioni nelle zone della movida barlettana, dove bande di giovani criminali senza scrupoli, a volte con l'ausilio di coltelli, aggredivano i passanti, il più delle volte giovani che venivano bullizzati da questi criminali.
Era stato fatto un primo dettagliato esposto in data 06 agosto 2020 e uno successivo altrettanto dettagliato in data 13 ottobre 2020, ed inviati a mezzo PEC al Presidente della Repubblica, On. Sergio Mattarella, all'allora Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Giuseppe Conte, al Ministro dell'Interno, Dott.ssa Luciana Lamorgese e al Prefetto di Barletta, Dottor Maurizio Valiante.
L'allarme lanciato in quegli esposti (rischio di aggressioni mortali, come avvenuto in altre parti d'Italia) dal sottoscritto si è materializzato, nell'indifferenza generale. Mai nessuna risposta è giunta dalle Istituzioni dello Stato interessate dal sottoscritto: ed oggi tutti a chiedere drastici provvedimenti, come se fino ad ora il problema non sussisteva. Un silenzio assurdo da parte delle Istituzioni!
Pertanto, la predetta Associazione chiede chiarezza sui mancati, doverosi interventi che andavano fatti, e che avrebbe potuto prevenire crimini di tale bestialità. Evidenziando nuovamente di essere stati profeti per quello che è accaduto già circa un anno e mezzo fa, in tempi non sospetti.
L'associazione contestualmente invita tutte le Autorità dello Stato ad agire con azioni decisamente più incisive e tempestive, affinché certi quartieri di città e territori non siano più ostaggio della criminalità di ogni genere».