Emergenza aule al "Garrone", «i doppi turni non sono la soluzione adeguata»
Cascella: «Serve un incontro tra tutte le parti per superare la frammentazione scolastica»
venerdì 26 settembre 2014
«Perché non rilanciare la bella prova di impegno e solidarietà che ieri ha visto protagonisti nella Sala Rossa del castello gli studenti e gli insegnanti delle scuole partecipanti al concorso "Barletta tra storia e memoria" sul 70° anniversario della Resistenza civile e militare all'occupazione nazista? Mi sono permesso in quella sede di sottolineare l'esigenza che quello spirito di collaborazione faccia... scuola. Vorrei oggi farne un vero e proprio appello ai direttori didattici, insegnanti e studenti degli istituti scolastici che si stanno misurando con l'annosa questione delle aule necessarie e disponibili». Così il sindaco Pasquale Cascella interviene sulla vicenda dell'emergenza aule che ha coinvolto gli istituti "Fermi" e "Garrone".
«Già nei giorni scorsi avevo chiesto al presidente della Provincia, Francesco Ventola, di promuovere un incontro tra i tecnici della BAT e i rappresentanti delle scuole coinvolte. Purtroppo quella riunione non ha dato l'esito auspicato, e si è arrivati a iniziare l'anno scolastico ricorrendo ai doppi turni nell'Istituto "Garrone", che ha bisogno di 19 aule, mentre 8 aule dell'Istituto "Nervi" e altre 8 dell'Istituto "Cassandro" restano inutilizzate. Sono comprensibili tutte le esigenze ed è da ammirare ogni volontà e disponibilità ad assicurare a tutti gli studenti, e tanto più ai ragazzi che soffrono condizioni di disabilità, la migliore formazione e assistenza, ma sinceramente non credo che il ricorso ai doppi turni sia la soluzione adeguata per affrontare questioni tanto delicate che comportano pesanti sacrifici agli studenti, alle loro famiglie, agli insegnanti e al personale. Il Comune, che assicura al "Garrone" l'attuale immobile, ha comunque assolto al dovere di disporre che i servizi di trasporto scolastico vengano garantiti agli studenti anche nelle ore pomeridiane.
L'Amministrazione continuerà a ricercare le necessarie soluzioni anche promuovendo un forum - una sorta di conferenza di servizi, come l'avevo definita nell'ultimo incontro con i rappresentanti delle scuole nella sede della Provincia - aperto a tutte le scuole e a ogni ente - dalla Provincia alla Regione al Ministero - interessata a ricercare soluzioni e offrire il proprio contributo rispetto all'ormai inderogabile esigenza di superare la frammentazione scolastica, rivedendo l'intera organizzazione e dislocazione sia delle strutture esistenti, sia di quelle da ristrutturare sia di quelle di prossima disponibilità, perché Barletta non può più permettersi di avere una scuola vestita da Arlecchino. Ma, intanto, non può mancare da parte di tutti uno sforzo convergente e responsabile per garantire, pur nelle difficili condizioni, un ordinato avvio dell'anno scolastico».
«Già nei giorni scorsi avevo chiesto al presidente della Provincia, Francesco Ventola, di promuovere un incontro tra i tecnici della BAT e i rappresentanti delle scuole coinvolte. Purtroppo quella riunione non ha dato l'esito auspicato, e si è arrivati a iniziare l'anno scolastico ricorrendo ai doppi turni nell'Istituto "Garrone", che ha bisogno di 19 aule, mentre 8 aule dell'Istituto "Nervi" e altre 8 dell'Istituto "Cassandro" restano inutilizzate. Sono comprensibili tutte le esigenze ed è da ammirare ogni volontà e disponibilità ad assicurare a tutti gli studenti, e tanto più ai ragazzi che soffrono condizioni di disabilità, la migliore formazione e assistenza, ma sinceramente non credo che il ricorso ai doppi turni sia la soluzione adeguata per affrontare questioni tanto delicate che comportano pesanti sacrifici agli studenti, alle loro famiglie, agli insegnanti e al personale. Il Comune, che assicura al "Garrone" l'attuale immobile, ha comunque assolto al dovere di disporre che i servizi di trasporto scolastico vengano garantiti agli studenti anche nelle ore pomeridiane.
L'Amministrazione continuerà a ricercare le necessarie soluzioni anche promuovendo un forum - una sorta di conferenza di servizi, come l'avevo definita nell'ultimo incontro con i rappresentanti delle scuole nella sede della Provincia - aperto a tutte le scuole e a ogni ente - dalla Provincia alla Regione al Ministero - interessata a ricercare soluzioni e offrire il proprio contributo rispetto all'ormai inderogabile esigenza di superare la frammentazione scolastica, rivedendo l'intera organizzazione e dislocazione sia delle strutture esistenti, sia di quelle da ristrutturare sia di quelle di prossima disponibilità, perché Barletta non può più permettersi di avere una scuola vestita da Arlecchino. Ma, intanto, non può mancare da parte di tutti uno sforzo convergente e responsabile per garantire, pur nelle difficili condizioni, un ordinato avvio dell'anno scolastico».