Ecco come appare Barletta secondo il progetto "Oltre le mura"

Primo premio al concorso "Periferie 2017", il lungomare diventa più vicino alla città

sabato 16 dicembre 2017
"Oltre le mura" è il nome del progetto che è risultato primo classificato al concorso di idee "Periferie 2017" indetto dal MiBACT e Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori. Secondo la voce degli ideatori, il progetto nasce allo scopo di creare una cerniera temporale e fisica, tra tutto ciò che è al di là delle mura e la città di Barletta. «Come si evince da alcuni documenti storici - si legge nella descrizione - agli inizi del '900 il mare lambiva i piedi delle mura e ad una cinquantina di metri di distanza, una lingua sabbiosa vedeva disposte le cabine per i bagnanti. Allora, per superare quella distanza, venivano montate delle passerelle effimere in legno che collegavano le mura alla spiaggia. Questa suggestione ha influenzato le scelte progettuali proponendo, come soluzione alla cesura fisica che esiste oggi tra muraglia medievale e la litoranea, delle scalinate in legno e acciaio che evocano formalmente quelle storiche e che incorniciano il mare come cannocchiali visivi.

Dopo un'attenta analisi del PRG, vista l'importanza strategica dell'area di intervento e viste le richieste attuali di amministrazioni e cittadini, si è affrontata la progettazione con uno sguardo più ampio, riguardante l'intera città storica. Si è deciso di rinvigorire i punti di forza dell'ambito attraverso due strategie: riduzione sensibile dell'area carrabile, favorendo una viabilità dolce (ciclo-pedonale) e la connessione diretta dalle mura alla litoranea. Dopo un approfondito studio della viabilità di tutto il centro storico di Barletta, ne è scaturita la proposta di ridurre il traffico su gomma nell'area di progetto riducendo la carreggiata di via mura del Carmine, ad una corsia e pedonalizzando quasi integralmente piazza della Marina, non introducendo la strada di connessione tra Via Mura del Carmine al Lungomare (a ridosso delle mura), prevista da PRG, allo scopo di non intaccare le stesse e preservarne la piena conservazione, favorendo quindi una ridistribuzione del traffico su quanto già esistente, in previsione della futura pedonalizzazione di tutto il centro storico, così come nel resto d'Europa già avviene.

Altro tema centrale è quello della pavimentazione che in un progetto urbano, insieme all'arredo, conduce il traffico ciclo-pedonale, suggerisce quali siano le occasioni di sosta e ristoro, identifica i luoghi di interesse, come ad esempio il sagrato dell'Ex Convento del Carmine e Piazza della Marina, quasi integralmente pedonalizzata e attrezzata come spazio ludico e ricreativo. In questo modo si favorisce il futuro impulso spontaneo del settore commerciale e della ristorazione lungo tutto il fronte mare. In questo lavoro di cucitura, la memoria e la storia sono serviti da supporto. I materiali utilizzati sono quelli propri della tradizione pugliese: pietra basaltica (di recupero), pietra calcarea di varia pezzatura e sampietrini, anticamente utilizzati nelle vie del centro storico battute dalle crociate. Ai piedi delle scalinate si sviluppa un parco lineare, i cui percorsi, partendo dal bastione "Paraticchio", si diramano concludendosi nelle "corti del gusto" (sul luogo dell'odierno mercato ittico) intese come luoghi di commercio e ristorazione improntati sui prodotti tipici pugliesi. Questi lotti ad oggi sono occupati da fabbricati per lo più fatiscenti, attrezzati con coperture provvisorie; si è studiato "caso per caso" l'abbattimento di alcuni di essi. L'attestazione su strada e lo spazio della corte sono definiti da una serie di porticati leggeri in acciaio che cuciono i vuoti ammorsando i fabbricati esistenti, diventando una costante di tutto il progetto.

Mariacristina Agnello, classe 1988 (Bari), si laurea al Politecnico di Bari con il massimo dei voti (110 cum laude), la carriera universitaria è stata arricchita dal progetto Socrates Erasmus presso l'Escuola Tecnica superiore di Arquitectura_Madrid (nel 2014). Vince una menzione d'onore all'Holcim award insieme allo studio Kaudesign. Esperienze lavorative: studio AceboXAlonso (Madrid)_borsa di studio "Leonardo da Vinci", studio OMA di Rem Kolhas_progetto "Fondazione Prada" di Milano, studio Virseda Vila arquitectos (Madrid). Nel gennaio 2017 apre il suo proprio studio di architettura e design.

Maria Rosario Bruno, classe 1988 (Bari), si laurea al Politecnico di Bari. Menzione d'onore durante il workshop NIB "Riuso dei buchi neri", Salerno 2013. Esperienze lavorative: collabora con l'architetto Antonella Mari (Bari), redattrice con il web-zine Artwort, studio In House Design Associates Architects (Londra), studio 3C+M (Bari) con cui partecipa al concorso "Mani-futura"(2016) vincendo il primo premio. Si classifica al secondo posto nel concorso "Riqualificazione dell'area circoscritta dall'ex cementeria_Modugno". Dal 2016 cura diversi progetti di architettura e design.

Massimiliano Cafagna, classe 1988 (Barletta), si laurea al Politecnico di Bari, la carriera universitaria è stata arricchita dal progetto Socrates Erasmus presso l'Escuola Tecnica superiore di Arquitectura_Madrid (nel 2014). Vince il concorso Art Stop Monti con il progetto Stratificazione (Roma, 06/2017). Menzione d'onore premio NIB under 30_Tesi di laurea in progettazione, Menzione d'onere concorso di idee_Bergamo Ospedale "Pimp", Menzione d'onore Archiprix (Ahmedabad 2017). Esperienze lavorative: studio L. Galofaro & S. Manna (LGSMA_Roma). Dal 2017 cura diversi progetti di architettura.

Vincenzo Salierno, classe 1987 (Bitonto), si laurea al Politecnico di Bari con il massimo dei voti (110 cum laude). Vince il Premio Architettura Sostenibile con la sua tesi di laurea sul recupero delle saline di Cagliari e del capannone Nervi. Viene selezionato per il Premio Maggia 2013 promosso da CasabellaLab. Dopo gli studi si trasferisce a Berlino dove collabora prima con lo studio Barkow Leibinger a diversi progetti internazionali come la Biennale di Venezia o la Summer House per la Serpentine Galleries a Londra. Dal 2017 lavora sempre a Berlino presso Francis Kéré.
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