Dopo il crollo, il linguaggio della politica deve cambiare
L'intervento dei coordinatori barlettani del SEL. «Il comune si costituisca parte civile anche in altre vicende»
lunedì 17 ottobre 2011
20.27
«Moltissimi (politici e non) nei giorni precedenti e successivi ai fatti di Via Roma si sono lanciati in ottime definizioni sullo stato di questo centrosinistra (che personalmente definisco politicamente nuovo data la presenza stabile e sicura delle forze di sinistra) e come esso dovrebbe essere». Così i coordinatori di Sinistra, ecologia e libertà di Barletta, Michelangelo Acclavio e Adriano Antonucci intervengono dopo tante prese di posizione da parte della politica locale in seguito alle drammatiche vicende del 3 ottobre. «Hanno parlato un po' tutti prima e dopo la tragedia, senza mai sentire la necessità di tacere, senza mai considerare che esiste un tempo per il silenzio ed un tempo per la proposta, senza mai capire che, per non cadere nel tranello dell'antipolitica, non si può pensare di accusare il modo intero (del quale peraltro non ci si accorge di fare parte) tranne se stessi; la politica a volte deve essere capace di dire una parola in meno per fare un po' di più».
«Per SEL il problema del linguaggio nella politica è fondamentale, esso riverbera immediatamente nelle scelte che si fanno (o che si sono fatte) in città; qualche domanda a questo punto è d'obbligo rispetto al significato di alcune parole comuni. Qualcuno in città considera la "morte dell'ambiente" un disvalore assoluto? Se sì, invitiamo il Sindaco Maffei e l'Assessore provinciale all'Ambiente Cefola a far costituire il Comune di Barletta e l'intera Provincia BAT parte civile nel processo penale gravante su quell'impresa di Via Callano che qualche anno fa riversava liquami tossici nella falda acquifera ivi presente e che rese la città ulteriormente triste protagonista di un disastro stavolta ambientale. Questo non è un tratto solo ideologico, è un punto politico imprescindibile, che contraddistingue non solo le sensibilità ma gli schieramenti ed il campo sociale in cui operano. Qualcuno, inoltre, potrà spiegarci cosa si intende, nel lessico della comune politica locale, per "recupero" (sia esso urbano, delle periferie o delle zone industriali)?»
«Se qualcuno ne è in grado spieghi pure come mai di recupero in recupero si è realizzato in città (negli ultimi 20 anni almeno) il più grande processo di edificazione del nord barese senza alcun presupposto urbanistico né di particolare esigenza edilizia. Agli ideatori materiali e politici di tale scempio chiediamo se avessero in cuor loro inteso il recupero più che altro come un "recupero di danaro" e da loro attendiamo risposta. Qualcuno, magari tra quei notisti politici più colti ed istruiti, potrà spiegare all'intera comunità il significato lessicale delle parole "etica", "morale", "principio" e "senso civico" per favore? Sentiamo, noi di SEL, la necessità che la classe dirigente della città si rafforzi quanto meno attorno a questi valori necessari, i quali hanno avuto, forse in un non così lontano passato, interpretazioni più che personalistiche o quanto meno fantasiose. Infine, un'ultima domanda appare doverosa, e la rivolgo ai miei "colleghi politici". Quanti di loro conoscono il significato del verbo ricordare? La risposta appare abbastanza semplice, ma se qualcuno ritiene desueto questo verbo, specie in ambito politico che si faccia avanti, forse saremo riusciti ad individuare il primo responsabile politico di molti dei peccati che questa città ha dovuto subire. Pertanto SEL ritiene fondamentale ricongiungere il lessico alla realtà, è il primo dovere di una classe politica che intende recuperare un rapporto di fiducia con i cittadini e ciò vale sia localmente che a livello nazionale; tale processo è lento, nessuno si illuda, ma necessario per non dar corda a quel processo di "monta antipolitica" che sta pervadendo le coscienze dei più anche nella nostra città».
«Per questo qualche punto di chiarezza SEL è in grado di compierlo evitando così di confondere "la seta con la lana". Il partito, essendo tra i pochi a non avere tra le proprie fila (anche per una precisa scelta politica compiuta con fatica) alcun iscritto coinvolto (o coinvolgibile) nelle "discutibili" pratiche edilizie degli ultimi 20 anni, ritene certamente encomiabile l'impegno della città e dell'Amministrazione unite nel ripristino di un punto di efficienza e legalità della "macchina pubblica", e perciò propone a tutti di realizzare una sorta di "moratoria collettiva" dagli edili e dalle questioni edilizie per i prossimi anni così da "depurare" e/o "purificare" l'aria in città».
«Per SEL il problema del linguaggio nella politica è fondamentale, esso riverbera immediatamente nelle scelte che si fanno (o che si sono fatte) in città; qualche domanda a questo punto è d'obbligo rispetto al significato di alcune parole comuni. Qualcuno in città considera la "morte dell'ambiente" un disvalore assoluto? Se sì, invitiamo il Sindaco Maffei e l'Assessore provinciale all'Ambiente Cefola a far costituire il Comune di Barletta e l'intera Provincia BAT parte civile nel processo penale gravante su quell'impresa di Via Callano che qualche anno fa riversava liquami tossici nella falda acquifera ivi presente e che rese la città ulteriormente triste protagonista di un disastro stavolta ambientale. Questo non è un tratto solo ideologico, è un punto politico imprescindibile, che contraddistingue non solo le sensibilità ma gli schieramenti ed il campo sociale in cui operano. Qualcuno, inoltre, potrà spiegarci cosa si intende, nel lessico della comune politica locale, per "recupero" (sia esso urbano, delle periferie o delle zone industriali)?»
«Se qualcuno ne è in grado spieghi pure come mai di recupero in recupero si è realizzato in città (negli ultimi 20 anni almeno) il più grande processo di edificazione del nord barese senza alcun presupposto urbanistico né di particolare esigenza edilizia. Agli ideatori materiali e politici di tale scempio chiediamo se avessero in cuor loro inteso il recupero più che altro come un "recupero di danaro" e da loro attendiamo risposta. Qualcuno, magari tra quei notisti politici più colti ed istruiti, potrà spiegare all'intera comunità il significato lessicale delle parole "etica", "morale", "principio" e "senso civico" per favore? Sentiamo, noi di SEL, la necessità che la classe dirigente della città si rafforzi quanto meno attorno a questi valori necessari, i quali hanno avuto, forse in un non così lontano passato, interpretazioni più che personalistiche o quanto meno fantasiose. Infine, un'ultima domanda appare doverosa, e la rivolgo ai miei "colleghi politici". Quanti di loro conoscono il significato del verbo ricordare? La risposta appare abbastanza semplice, ma se qualcuno ritiene desueto questo verbo, specie in ambito politico che si faccia avanti, forse saremo riusciti ad individuare il primo responsabile politico di molti dei peccati che questa città ha dovuto subire. Pertanto SEL ritiene fondamentale ricongiungere il lessico alla realtà, è il primo dovere di una classe politica che intende recuperare un rapporto di fiducia con i cittadini e ciò vale sia localmente che a livello nazionale; tale processo è lento, nessuno si illuda, ma necessario per non dar corda a quel processo di "monta antipolitica" che sta pervadendo le coscienze dei più anche nella nostra città».
«Per questo qualche punto di chiarezza SEL è in grado di compierlo evitando così di confondere "la seta con la lana". Il partito, essendo tra i pochi a non avere tra le proprie fila (anche per una precisa scelta politica compiuta con fatica) alcun iscritto coinvolto (o coinvolgibile) nelle "discutibili" pratiche edilizie degli ultimi 20 anni, ritene certamente encomiabile l'impegno della città e dell'Amministrazione unite nel ripristino di un punto di efficienza e legalità della "macchina pubblica", e perciò propone a tutti di realizzare una sorta di "moratoria collettiva" dagli edili e dalle questioni edilizie per i prossimi anni così da "depurare" e/o "purificare" l'aria in città».