Disagi in via Andria, il sindaco fa dietrofront sul varco pedonale
«La libertà, anche di poche famiglie, vale molto più di 50mila euro»
martedì 14 gennaio 2020
10.16
«Il passaggio pedonale non si farà mai, perché non c'è la volontà di farlo». Sono le parole amare di uno dei residenti di via Andria, Antonio Dazzaro, portavoce del comitato formato da quelle famiglie che i lavori per i due sottovia di via Andria e via Vittorio Veneto hanno tagliato fuori dalla città. L'amarezza deriva dalle dichiarazioni fatte dal sindaco durante la trasmissione "Spaziocittà" di Telesveva: Cannito, interrogato sulle ultime notizie dal cantiere, ha riferito di non avere più intenzione di realizzare l'opera, poiché troppo onerosa. Il varco pedonale avrebbe dovuto collegare via Andria a via don Luigi Filannino, oltrepassando i binari di Ferrotramviaria e consentendo un collegamento abbastanza rapido al centro abitato.
«Penso che la libertà, anche di poche famiglie, valga molto più di 50/60mila euro» continua Dazzaro. «Il nostro legale era presente a Bari quando Nitti disse al sindaco che il costo per realizzare il passaggio doveva essere a carico di Ferrotramviaria; ma il sindaco si assunse l'onere dell'opera dicendo voglio pagare io. Inoltre il Comune ha impegnato 70mila euro per implementare delle corse aggiuntive in pullman, ma è un servizio a cui noi abbiamo voluto rinunciare vista la spesa elevata, e nonostante la nostra scelta il servizio è stato comunque avviato e mai utilizzato. Quindi abbiamo rinunciato al pullman e non possiamo utilizzare il treno perché è stata chiusa la fermata della Bar Nord in via Andria, negandoci l'unica possibilità che avevamo di raggiungere la città e tornare a casa. Cosa ne sarà di noi?».
Il sindaco Cannito difende la sua posizione, non volendo gravare sulle tasche dei cittadini con opere costose che, in questo caso, avranno anche dei costi aggiuntivi per la rimozione al termine dei lavori.
A breve il cantiere compirà un anno dalla consegna dei lavori, e i dubbi, le incertezze, le amarezze crescono piuttosto che diminuire.
«Penso che la libertà, anche di poche famiglie, valga molto più di 50/60mila euro» continua Dazzaro. «Il nostro legale era presente a Bari quando Nitti disse al sindaco che il costo per realizzare il passaggio doveva essere a carico di Ferrotramviaria; ma il sindaco si assunse l'onere dell'opera dicendo voglio pagare io. Inoltre il Comune ha impegnato 70mila euro per implementare delle corse aggiuntive in pullman, ma è un servizio a cui noi abbiamo voluto rinunciare vista la spesa elevata, e nonostante la nostra scelta il servizio è stato comunque avviato e mai utilizzato. Quindi abbiamo rinunciato al pullman e non possiamo utilizzare il treno perché è stata chiusa la fermata della Bar Nord in via Andria, negandoci l'unica possibilità che avevamo di raggiungere la città e tornare a casa. Cosa ne sarà di noi?».
Il sindaco Cannito difende la sua posizione, non volendo gravare sulle tasche dei cittadini con opere costose che, in questo caso, avranno anche dei costi aggiuntivi per la rimozione al termine dei lavori.
A breve il cantiere compirà un anno dalla consegna dei lavori, e i dubbi, le incertezze, le amarezze crescono piuttosto che diminuire.