Didattica a distanza e voglia di tornare tra i banchi di scuola

Il prof Danilo Marano: «La condivisione in presenza è irrinunciabile per la crescita dei ragazzi»

mercoledì 24 giugno 2020 10.52
A cura di Ida Vinella
Proprio in queste ore si dibatte sui contenuti della bozza del Piano Scuola che dovrebbe finalmente chiarire come sarà il ritorno a scuola. C'è un data, il 14 settembre, proposta dal ministro Azzolina per la ripresa della vita scolastica in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. Né plexiglass né mascherine: le linee guida parlano di turni alternati, attività in aula a cui affiancare sessioni online e all'aria aperta. Dopo i lunghi mesi di lockdown che hanno allontanano gli studenti dalle classi, cosa resterà della didattica a distanza?

Per molti esperimento riuscito, per molti altri critiche per le difficoltà logistiche. L'online dovrebbe agevolare l'inclusività ma in realtà molti alunni ne sono rimasti esclusi a causa di un digital divide che ancora opprime l'Italia, anche solo da un punto di vista sociale. Molti docenti si sono reinventati, sperimentando metodi didattici conosciuti e apprezzati soprattutto all'estero ma scarsamente applicati nelle nostre scuole (come la cosiddetta "flipped classroom").

In attesa di osservare ciò che accadrà a settembre, è tempo di bilanci. Ne abbiamo parlato con il professor Danilo Marano, del liceo "Cafiero" di Barletta, e componente dell'associazione barlettana "La Penna Blu", attraverso cui in questi ultimi mesi sono state avviate una serie di iniziative dedicate proprio ai ragazzi.

Come hanno risposto gli studenti al metodo della didattica a distanza?
«La Scuola è un posto magico. Come sempre, i ragazzi rispondono in base a ciò che viene loro offerto. Personalmente due mattine dopo il lockdown ero già in videoconferenza con i miei studenti (solo perché la mattina dopo abbiamo fatto un collegio straordinario in cui, in qualità di animatore digitale, ho dato varie opzioni agli altri componenti del Collegio Docenti del Liceo Cafiero per il periodo che ci avrebbe atteso). All'inizio tanta sorpresa per questa nuova modalità di fare didattica, ma i ragazzi sono stati subito operativi. Anzi, per alcuni di loro è stato positivo poter riascoltare le lezioni asincrone che registravo (con Explain everything o Screencastomatic soprattutto), realizzando una vera "flipped classroom", in cui la spiegazione era fornita in modo asincrona e il confronto avveniva in modo sincrono nelle videoconferenze mattutine. Nell'ultimo mese del percorso, poi, i ragazzi si sono impegnati in un progetto, "Matematicamente insieme", in cui hanno studiato gli "open data" mediante l'importazione su Fogli Google condivisi sulla G suite di istituto. Ispirati dall'idea lanciata da Francesco "Piersoft" Paolicelli, i ragazzi delle mie due quarte (4C e 4I) hanno effettuato uno studio probabilistico sul Covid-19, sullo sport, sui nomi, sull'immigrazione, mentre i ragazzi di terza (3E) hanno analizzato l'andamento esponenziale della fase iniziale della pandemia in base alle varie regioni italiane, alle nazioni, ai continenti, alle zone calde e fredde del mondo, facendo emergere anche tanti talenti artistici insospettati. Alla fine hanno "montato" tutto sul sito del progetto, dove potrete vedere i vari video prodotti dai ragazzi stessi».

Oltre al normale studio i vostri progetti spronano i ragazzi alla lettura: in loro c'è una predisposizione alla lettura o è un'abitudine ancora difficile da infondere?
«Come parte dell'Associazione Culturale La Penna Blu, credo molto nel valore della lettura come occasione di crescita personale e collettiva. Penso che la lettura sia una tendenza innata nei bambini e poi, per ragioni più o meno immaginabili (ma non sempre corrette), cede il passo ad altri interessi, ma, come sempre, dipende sempre dalle proposte che vengono loro fatte. Durante la fase di quarantena, abbiamo creato i BluQuiz, una serie di quiz su vari argomenti "letterari" e molti, soprattutto quelli inerenti l'universo di Harry Potter, hanno avuto un successo inimmaginabile, soprattutto nella fascia 12-20 anni. Personalmente ritengo che quando gli "adulti" (genitori ma anche e soprattutto prof) capiranno che si può parlare di temi assolutamente attuali anche con un libro che si adatta maggiormente all'universo degli adolescenti (ed Harry Potter lo fa in modo egregio, come tanti capolavori della narrativa fantastica, basti pensare alle ingiustizie sociali o al concetto di razza, sviluppati in modo ampio nel mondo creato dalla Rowling), probabilmente la lettura non verrà vista come un obbligo ma come un'opportunità e, perché no, un divertimento. Perché leggere è bello. Permettiamo ai ragazzi di scoprirlo. Proprio per questo da anni proponiamo nelle scuole il nostro ReadinGame, un progetto nel quale gli studenti conoscono libri belli da leggere e ricchi di spunti di riflessione, con molti di loro che poi continuano autonomamente nella lettura delle saghe (ad esempio capita spesso con la Saga dell'Averon di Loredana La Puma, di cui spesso proponiamo il primo libro, "Il cerchio si è chiuso", e moltissime volte i ragazzi proseguono con gli altri tre volumi della saga, presi dalla trama incalzante e dalla magia della lettura)».

Quali sono le prospettive per la ripartenza a settembre e il ritorno in aula?
«Qui torno a parlare da Prof. Personalmente vorrei che si potesse riprendere a vivere la Scuola anche come ambiente, per una condivisione in presenza che è irrinunciabile per la crescita dei ragazzi (e dei docenti, non dimentichiamolo), ma spero che si potranno conservare alcune belle abitudini acquisite durante la Didattica a Distanza, come ad esempio le lezioni asincrone in modalità flipped classroom o dei tempi da dedicare a lavori di gruppo come quelli sviluppati in "Matematicamente insieme". Ovviamente, però, tutto dipenderà dalle decisioni prese dall'alto. Non ho dubbi che, in ogni modo, riusciremo a inventarci un modo per lasciare un segno, ossia, appunto, in-segnare».

Siamo quasi entrati nel vivo dell'estate, dopo questi mesi distanti da scuola: quali letture consiglieresti agli studenti per la pausa estiva?
«L'estate per me è sempre stato il tempo delle letture. Butto giù alcuni titoli (tra cui alcuni che ci hanno rapito il cuore quando abbiamo deciso di pubblicarli), sperando che riescano a toccare le vostre corde come sono riusciti a farlo con me. Probabilmente i primi quattro sono più adatti a un pubblico più giovane (studenti della scuola primaria e primi anni di secondaria di primo grado), mentre gli altri per lettori più grandi (fine scuola secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado), ma il percorso di ogni lettore è personale, c'è chi legge Harry Potter a trent'anni e chi Guerra e pace a dodici. E la magia della lettura è anche questa: essa non è mai uguale a se stessa, si possono rileggere dei libri anni dopo ed essi regaleranno emozioni differenti. Perché leggere è come un viaggio, ma le emozioni che dona quel viaggio dipendono sempre dal viaggiatore stesso. Buone letture, buon viaggio a tutti».
  1. "Il ladro di minuti" di David Lozano, per capire quanto tempo felice sprechiamo in cerca della felicità;
  2. "Il professor Scelestus" di Cinzia Pierangelini, perché le avventure vissute da tre ragazzini sono belle, ma diventano bellissime se si aggiunge una nuova amica e insieme indagano su un professore strano (che puzza e mangia insetti a colazione!);
  3. "La fabbrica di cioccolato" di Roald Dahl, perché la vita, spesso, vale anche più di un biglietto d'oro;
  4. "Draghia" di Cinzia Pierangelini, per capire quanto la vita, a volte, possa essere un indovinello inestricabile e come il perdono, più spesso di quanto immaginiamo, possa donare la vita;
  5. "Novecento" di Alessandro Baricco, perché spesso non ci accorgiamo che la vita ci regala infinite possibilità di scelta;
  6. "Sherlock Holmes e il tempio della Sibilla" di Luigi Brasili, per riscoprire quant'è bella la nostra Italia, anche con gli occhi del più famoso investigatore di tutti i tempi;
  7. "1984" di George Orwell, per capire il vero valore della Libertà;
  8. "Il cerchio si è chiuso" di Loredana La Puma e gli altri tre romanzi della Saga dell'Averon, perché… "Siamo solo chi scegliamo di essere" e troppo spesso capita di dimenticare di scegliere (o di illudersi in tal senso).
  9. "Il Signore degli anelli" di JRR Tolkien, perché "Vorrei che l'Anello non fosse mai venuto da me. Vorrei che non fosse accaduto nulla." "Vale per tutti quelli che vivono in tempi come questi, ma non spetta a loro decidere; possiamo soltanto decidere cosa fare con il tempo che ci viene concesso."
  10. "Harry Potter", i 7 libri e "Le Fiabe di Beda il Bardo". Non serve spiegare il perché. Leggete e lo capirete.