Delibera sul monitoraggio ambientale, «hanno vinto i movimenti»

Soddisfatti i rappresentanti del Forum Salute e Ambiente Barletta

giovedì 1 dicembre 2016
«Con l'approvazione avvenuta durante il Consiglio Comunale di Barletta del 29 novembre della proposta di delibera sul monitoraggio ambientale aziende insalubri, depositata con le firme di 1164 cittadini barlettani il 17 dicembre 2015, il Forum Salute e Ambiente ha scritto una nuova pagina nella storia democratica di questa città» così si legge nel comunicato a firma di Sandra Parente e Michele Rizzi a nome dell'associazione. «Combattivi e preparati attivisti hanno portato avanti la proposta di delibera per anni, dopo tanti sit in e manifestazioni di piazza, resistendo ad ogni tipo di intimidazione e delegittimazione, mentre molti hanno sostenuto in modo sporadico e poco incisivo questa battaglia, dimostrando di non essere del tutto consapevoli della gravità del disastro ambientale conclamato che affligge da anni la città.

Visto che negli ultimi giorni l'attenzione dei media e dei cittadini sulle problematiche legate alla salute e all'ambiente era stato molto elevato, ci aspettavamo una maggiore partecipazione popolare durante la discussione in Consiglio Comunale di martedì, ma tant'è, le solite sentinelle hanno ancora una volta dovuto alzare i toni dello scontro politico per disinnescare l'ennesimo tentativo di affossare la delibera, avvenuto in Consiglio comunale con vari tentativi spesso ridicoli e frutto di vera e propria sudditanza politica alle multinazionali che a Barletta fanno il bello e cattivo tempo da sempre. Alla fine quei decisivi 17 voti a favore rappresentano una vittoria amara per Barletta e una sconfitta netta del sindaco Cascella e della sua maggioranza a guida Pd.

Infatti, la quasi totalità dei consiglieri di maggioranza ha voluto sostenere fino all'ultimo l'emendamento del Segretario Generale, che aveva oscurato dal nostro testo tutti i riferimenti alle aziende Timac e Buzzi Unicem per prevenire eventuali, ma per noi assolutamente infondate, ritorsioni legali nei confronti dell'Ente. Paradossalmente il Segretario Generale, che avrebbe dovuto limitarsi soltanto ad esprimere un parere tecnico, di colpo e a nostro avviso su indicazione politica, ha debordato dal proprio ruolo istituzionale, arrivando a proporre di votare un testo con intere frasi censurate, spalleggiato da molti esponenti della maggioranza che sostiene Cascella. Ciò dimostra ancora una volta quanto questa amministrazione sia succube delle multinazionali in questione, oltre che ad essere chiusa in un palazzo dorato scollegato dai problemi della città.

Questa grande vittoria ottenuta dal Forum, che ha promosso la petizione di iniziativa popolare che ieri è passata in Consiglio comunale mettendo in minoranza il sindaco Cascella e la sua maggioranza, non ci farà però abbassare la guardia. Infatti chiediamo a gran voce che la delibera sul monitoraggio ambientale trovi subito un adeguato supporto finanziario per la sua applicazione a partire dal finanziamento che la Regione Puglia ha recentemente messo a disposizione per attuare la seconda tranche del protocollo di monitoraggio sottoscritto fra Comune e CNR, ARPA e ASL BAT che vogliamo sia destinato all'attuazione del monitoraggio così come previsto dalla nostra proposta di delibera, quindi su tutte le matrici ambientali e non solo sulla falda acquifera, e in particolare per il rilevamento degli inquinanti tipici delle emissioni delle aziende come la Timac e Buzzi Unicem.

Barletta non può più permettersi di assistere ai balletti indecenti fra denunce anonime di disastri catastrofici ed intere pagine di quotidiani acquistati dalle aziende per rassicurare la popolazione. Questa città ha bisogno di strumenti scientifici inequivocabili che diano certezze sulla salute dell'ambiente, dei cittadini e dei lavoratori, e permetta di intraprendere serenamente un percorso di sviluppo economico e produttivo innovativo e sostenibile, che rilanci definitivamente l'economia agonizzante di Barletta, frutto di decenni di gestione miope e irresponsabile della cosa pubblica».