Damiani: «La sinistra una macchinetta sputa soldi clientelare»
Tollerati mancati pagamenti solo perchè provenienti da serbatoio di voti. «Sottoporrò al Procuratore Generale della Corte dei Conti»
domenica 4 agosto 2013
10.42
«Dopo fiumi di discussioni e di inchiostro alla ricerca delle motivazioni del perenne successo elettorale del centrosinistra a Barletta, ecco finalmente, nero su bianco, chiarite le "strategie" politiche foriere di tanto consenso». Ha il gusto sapido della resa dei conti la precisa e tecnica analisi del capogruppo Pdl Dario Damiani, che paventa anche l'interessamento della Corte dei Conti.
«L'operazione verità, come potremmo definirla, è contenuta nella relazione sulla situazione finanziaria annuale del Comune, fatta pervenire ai capigruppo in Consiglio dal sindaco Pasquale Cascella. Un documento tecnico, dunque, redatto a seguito di verifica compiuta dal Dirigente alla programmazione economico-finanziaria, Angelo Pedone, insieme all'Assessore al Bilancio, Lorenzo Chieppa, che conferma la disastrosa eredità consegnata alla città dopo anni di pessima amministrazione. Ma cosa si scopre esattamente scorrendo le principali voci di criticità segnalate? Al netto delle minori entrate statali per effetto della spending review, le rimanenti sofferenze riguardano: minori entrate derivanti dai proventi degli immobili comunali che mostrano tutt'ora forti limiti di riscossione; minori introiti per oneri di urbanizzazione di oltre 1,5 milioni di euro; lentezza di riscossione delle entrate in conto capitale, quali PIRP, PEEP, PRU, contratti di quartiere; rimodulazione dei cronoprogrammi inerenti i pagamenti in conto capitale di debiti certi liquidi ed esigibili al 31/12/2012 e fatti slittare sull'esercizio 2013,per oltre 2 milioni di euro; pagamenti di debiti per sentenze in conto capitale per circa 5 milioni di euro; riduzione delle entrate provenienti da concessioni edilizie (cosiddetti proventi concessori)».
«Il che, tradotto dal linguaggio tecnico-finanziario, risulta essere lo specchio fedele di una gestione che definirei "opportunisticamente dissennata", in quanto realizzata nella piena consapevolezza di depauperare l'ente pubblico tollerando mancati pagamenti da parte di categorie serbatoio di voti. Anni di elucubrazioni sulla macchina da guerra elettorale della sinistra barlettana, che invece, conti alla mano, si scopre essere soltanto una macchinetta sputa soldi clientelare. Le conseguenze di tale malagestio ricadono inevitabilmente sull'incolpevole cittadinanza, costretta a sopperire con il gettito fiscale; per non parlare del prevedibile, come si desume dalla citata relazione, mancato rispetto dei vincoli del patto di stabilità, che costerà caro al nostro Comune in termini di inaccessibilità a contrarre eventuali mutui e a bandire concorsi per l'assunzione di personale. Preso atto di questo quadro, chiarissimo nei suoi contenuti tecnici ma leggibile anche in filigrana politicamente, mi riservo nei prossimi giorni di convocare i colleghi consiglieri di centro destra e di opposizione per comunicare loro l'intenzione di sottoporre tale relazione all'attenzione del Procuratore Generale della Corte dei Conti, per i rilievi di competenza».
«L'operazione verità, come potremmo definirla, è contenuta nella relazione sulla situazione finanziaria annuale del Comune, fatta pervenire ai capigruppo in Consiglio dal sindaco Pasquale Cascella. Un documento tecnico, dunque, redatto a seguito di verifica compiuta dal Dirigente alla programmazione economico-finanziaria, Angelo Pedone, insieme all'Assessore al Bilancio, Lorenzo Chieppa, che conferma la disastrosa eredità consegnata alla città dopo anni di pessima amministrazione. Ma cosa si scopre esattamente scorrendo le principali voci di criticità segnalate? Al netto delle minori entrate statali per effetto della spending review, le rimanenti sofferenze riguardano: minori entrate derivanti dai proventi degli immobili comunali che mostrano tutt'ora forti limiti di riscossione; minori introiti per oneri di urbanizzazione di oltre 1,5 milioni di euro; lentezza di riscossione delle entrate in conto capitale, quali PIRP, PEEP, PRU, contratti di quartiere; rimodulazione dei cronoprogrammi inerenti i pagamenti in conto capitale di debiti certi liquidi ed esigibili al 31/12/2012 e fatti slittare sull'esercizio 2013,per oltre 2 milioni di euro; pagamenti di debiti per sentenze in conto capitale per circa 5 milioni di euro; riduzione delle entrate provenienti da concessioni edilizie (cosiddetti proventi concessori)».
«Il che, tradotto dal linguaggio tecnico-finanziario, risulta essere lo specchio fedele di una gestione che definirei "opportunisticamente dissennata", in quanto realizzata nella piena consapevolezza di depauperare l'ente pubblico tollerando mancati pagamenti da parte di categorie serbatoio di voti. Anni di elucubrazioni sulla macchina da guerra elettorale della sinistra barlettana, che invece, conti alla mano, si scopre essere soltanto una macchinetta sputa soldi clientelare. Le conseguenze di tale malagestio ricadono inevitabilmente sull'incolpevole cittadinanza, costretta a sopperire con il gettito fiscale; per non parlare del prevedibile, come si desume dalla citata relazione, mancato rispetto dei vincoli del patto di stabilità, che costerà caro al nostro Comune in termini di inaccessibilità a contrarre eventuali mutui e a bandire concorsi per l'assunzione di personale. Preso atto di questo quadro, chiarissimo nei suoi contenuti tecnici ma leggibile anche in filigrana politicamente, mi riservo nei prossimi giorni di convocare i colleghi consiglieri di centro destra e di opposizione per comunicare loro l'intenzione di sottoporre tale relazione all'attenzione del Procuratore Generale della Corte dei Conti, per i rilievi di competenza».