Dal "Cafiero" di Barletta alla Cina per crescere e conoscere
Il diario di viaggio di Deborah Basilio, studentessa barlettana di 17 anni
giovedì 31 maggio 2018
«L'anno all'estero non è un anno della tua vita. È una vita in un anno. La mia voglia di conoscere, di maturare, di scoprire, di allargare i miei orizzonti, di sconvolgere la mia routine lo scorso anno mi ha portata a sognare il mio anno all'estero e lo scorso agosto ad iniziare a costruirlo dall'altra parte del mondo, in Cina». Sono le parole struggenti ed emozionate di Deborah Basilio, giovane studentessa di Barletta, della classe 3N del liceo scientifico indirizzo linguistico "Carlo Cafiero", che ha condiviso con noi il suo diario di viaggio di un'esperienza che di sicuro ricorderà per tutte la vita. Lei vive ad Handan, a due ore da Pechino, ed è partita con l'associazione Intercultura, studiando così un anno all'estero.
Ecco cosa racconta Deborah: «17 anni, abbondare i porti sicuri e, grazie all'associazione Intercultura, partire verso l'ignoto con le mie paure e le mie forze. Il primo step è stata una delle sette Meraviglie del mondo: la Muraglia cinese, un capolavoro dell'architettura difensiva di oltre 2000 anni. Prima di raggiungerla ci sono stati numerosi scalini, uno più faticoso dell'altro però arrivata su, il suo snodarsi lungo la campagna e sui picchi delle montagne, creando uno scenario suggestivo, ha rappresentato per me un'emozione unica. Difatti vi è un idioma cinese , legato alla Muraglia, che intende sottolineare che per raggiungere i propri obiettivi bisogna attraversare numerose difficoltà.
Successivamente sono giunta a destinazione, nella città di 邯郸 (Handan nella provincia di Hebei), a sole 2 ore dalla capitale, città che è diventata la mia casa. Sto seguendo un programma boarding school che mi permette di trascorrere un'esperienza a tutto tondo: dal lunedì al venerdì sono a scuola con altre tre ragazze italiane e sette ragazze tailandesi, dalle 7:30 seguo le lezioni in una classe speciale riservata a noi straniere con studio intensivo di cinese sino alle 20, con intervalli di dieci minuti ogni ora e pausa pranzo e cena. Dopo le 20 rientro in dormitorio e siamo noi ragazze che gestiamo le nostre stanze, questo infatti mi ha resa più indipendente. E da qualche mese, grazie al nostro miglioramento della lingua, alcune ore di lezioni le trascorriamo nelle classi degli studenti cinesi, facendoci sentire più integrate.
Sono ospitata da una scuola ad indirizzo linguistico di circa sei mila alunni, un numero impressionante secondo gli standard italiani ma del tutto normale qui in Cina, infatti vigono rigore e disciplina, ad esempio bisogna indossare la divisa azzurra ed è responsabilità degli studenti mantenere pulite l'area del cortile e la propria aula (disposizioni che anche io sto seguendo). Inoltre in diversi weekend ho la possibilità di essere ospitata dalla mia famiglia cinese, riuscendo così a conoscere a pieno cultura, abitudini e costumi. Famiglia che sin da subito ha dimostrato di avere una mentalità aperta, pronta e ci sta riuscendo a farmi sentire parte di loro.
Ho avuto anche la grande opportunità di vivere diverse festività tra cui il Capodanno cinese, paragonato al nostro Natale, di scoprire le diverse tradizioni legato ad esso, momento importante per stare in famiglia. Per di più sto conoscendo, grazie anche ai professori e qualsiasi persona che colora il mio cammino, un popolo che è felice della sua quotidianità, che ci mette il massimo in tutto quello che fa, cercando di perfezionarsi giorno dopo giorno, sorridente, disponibile ad aiutare. La Cina, il Paese più popoloso al mondo, dove ovunque è di grandi dimensioni, tra grattacieli, parchi, incroci stradali. Differenze anche dal punto di vista culinario: la colazione qui è salata, per di più ho imparato con il tempo ad apprezzare il cibo tipico quale 面条 (spaghetti cinesi) , 饺子 (ravioli cinesi) , 包子 (pane cinese con carne o verdure), riso fritto.
Durante questi mesi l'inglese è diventato la mia prima lingua, ho conseguito l'ottenimento delle certificazioni HSK, certificazioni della lingua cinese mandarino di ottimo livello e in aggiunta ho visitato alcune città importanti, tra cui Pechino, Chengdu e Shanghai. Pechino da un lato cuore storico della Cina, dall'altro influenzato dall'Occidente, città ben organizzata, della quale a ogni angolo della strada è presente una coppia di poliziotti, costellata di alti edifici, mezzi di trasporto veloci ed efficienti. Chengdu, invece, la città nota per i panda e limitrofa alla statua del Buddha più grande al mondo, Patrimonio dell'Unesco. E durante il mio ultimo viaggio ho vissuto la magnifica metropoli di Shanghai, in cui vi è la fusione di tutte le nazionalitá: è la fusione perfetta tra Oriente ed Occidente.
Credo che oggi la Cina sia ancora un Paese acerbo agli occhi del mondo, un Paese spesso solo stereotipato, poco conosciuto per quello che è davvero. Bisogna al contrario scoprirla perché, proprio per la sua diversità, ha tanto da offrire ed essere in grado di cogliere, rappresenta una sfida che porta benefici a livello personale e di arricchimento culturale, ad avere altri punti di vista, più ampi. E io durante questi mesi sto amando la Cina, dalle piccole alle grandi cose e un pezzo del mio cuore sarà custodito per sempre qui».
Ecco cosa racconta Deborah: «17 anni, abbondare i porti sicuri e, grazie all'associazione Intercultura, partire verso l'ignoto con le mie paure e le mie forze. Il primo step è stata una delle sette Meraviglie del mondo: la Muraglia cinese, un capolavoro dell'architettura difensiva di oltre 2000 anni. Prima di raggiungerla ci sono stati numerosi scalini, uno più faticoso dell'altro però arrivata su, il suo snodarsi lungo la campagna e sui picchi delle montagne, creando uno scenario suggestivo, ha rappresentato per me un'emozione unica. Difatti vi è un idioma cinese , legato alla Muraglia, che intende sottolineare che per raggiungere i propri obiettivi bisogna attraversare numerose difficoltà.
Successivamente sono giunta a destinazione, nella città di 邯郸 (Handan nella provincia di Hebei), a sole 2 ore dalla capitale, città che è diventata la mia casa. Sto seguendo un programma boarding school che mi permette di trascorrere un'esperienza a tutto tondo: dal lunedì al venerdì sono a scuola con altre tre ragazze italiane e sette ragazze tailandesi, dalle 7:30 seguo le lezioni in una classe speciale riservata a noi straniere con studio intensivo di cinese sino alle 20, con intervalli di dieci minuti ogni ora e pausa pranzo e cena. Dopo le 20 rientro in dormitorio e siamo noi ragazze che gestiamo le nostre stanze, questo infatti mi ha resa più indipendente. E da qualche mese, grazie al nostro miglioramento della lingua, alcune ore di lezioni le trascorriamo nelle classi degli studenti cinesi, facendoci sentire più integrate.
Sono ospitata da una scuola ad indirizzo linguistico di circa sei mila alunni, un numero impressionante secondo gli standard italiani ma del tutto normale qui in Cina, infatti vigono rigore e disciplina, ad esempio bisogna indossare la divisa azzurra ed è responsabilità degli studenti mantenere pulite l'area del cortile e la propria aula (disposizioni che anche io sto seguendo). Inoltre in diversi weekend ho la possibilità di essere ospitata dalla mia famiglia cinese, riuscendo così a conoscere a pieno cultura, abitudini e costumi. Famiglia che sin da subito ha dimostrato di avere una mentalità aperta, pronta e ci sta riuscendo a farmi sentire parte di loro.
Ho avuto anche la grande opportunità di vivere diverse festività tra cui il Capodanno cinese, paragonato al nostro Natale, di scoprire le diverse tradizioni legato ad esso, momento importante per stare in famiglia. Per di più sto conoscendo, grazie anche ai professori e qualsiasi persona che colora il mio cammino, un popolo che è felice della sua quotidianità, che ci mette il massimo in tutto quello che fa, cercando di perfezionarsi giorno dopo giorno, sorridente, disponibile ad aiutare. La Cina, il Paese più popoloso al mondo, dove ovunque è di grandi dimensioni, tra grattacieli, parchi, incroci stradali. Differenze anche dal punto di vista culinario: la colazione qui è salata, per di più ho imparato con il tempo ad apprezzare il cibo tipico quale 面条 (spaghetti cinesi) , 饺子 (ravioli cinesi) , 包子 (pane cinese con carne o verdure), riso fritto.
Durante questi mesi l'inglese è diventato la mia prima lingua, ho conseguito l'ottenimento delle certificazioni HSK, certificazioni della lingua cinese mandarino di ottimo livello e in aggiunta ho visitato alcune città importanti, tra cui Pechino, Chengdu e Shanghai. Pechino da un lato cuore storico della Cina, dall'altro influenzato dall'Occidente, città ben organizzata, della quale a ogni angolo della strada è presente una coppia di poliziotti, costellata di alti edifici, mezzi di trasporto veloci ed efficienti. Chengdu, invece, la città nota per i panda e limitrofa alla statua del Buddha più grande al mondo, Patrimonio dell'Unesco. E durante il mio ultimo viaggio ho vissuto la magnifica metropoli di Shanghai, in cui vi è la fusione di tutte le nazionalitá: è la fusione perfetta tra Oriente ed Occidente.
Credo che oggi la Cina sia ancora un Paese acerbo agli occhi del mondo, un Paese spesso solo stereotipato, poco conosciuto per quello che è davvero. Bisogna al contrario scoprirla perché, proprio per la sua diversità, ha tanto da offrire ed essere in grado di cogliere, rappresenta una sfida che porta benefici a livello personale e di arricchimento culturale, ad avere altri punti di vista, più ampi. E io durante questi mesi sto amando la Cina, dalle piccole alle grandi cose e un pezzo del mio cuore sarà custodito per sempre qui».