Crollo di via Roma, oggi si discute la perizia davanti al Gip di Trani
A fine giugno fu depositata la relazione dei periti Franco Bontempi e Roberto Gerundo. Centonovantuno pagine che propendono per le "colpe" della demolizione
giovedì 19 luglio 2012
09.00
Indagini sul crollo di via Roma, oggi potrebbe esserci la svolta. Sarà infatti discussa questa mattina davanti al gip del tribunale di Trani Angela Schiralli la perizia degli esperti Franco Bontempi, professore dell'Università "La Sapienza" di Roma, e Roberto Gerundo, dell'Università di Salerno, determinante per stabilire le responsabilità del crollo di via Roma dello scorso 3 ottobre a seguito degli incidenti probatori che negli scorsi mesi sono stati compiuti sul luogo del crollo. La perizia, redatta nella forma dell'incidente probatorio, sarà oggetto di un'udienza nella quale gli avvocati degli indagati dovranno confrontarsi con i periti nominati per il caso.
L'esito della super perizia di ben centonovantuno pagine, depositata a fine giugno e comprensiva di foto e documenti ufficiali, ha confermato che fu la demolizione della palazzina adiacente a quella crollata a causare il successivo crollo. Secondo l'accusa infatti, le tre palazzine costituivano un unico fabbricato e perciò non era ammissibile procedere alla demolizione di una delle tre (a maggior ragione di quella centrale) senza prendere misure cautelari nei confronti degli altri stabili adiacenti. «Era indispensabile – si leggeva nella perizia - calcolare le azioni sulla struttura da demolire che derivavano dalle unità adiacenti, per predisporre adeguate opere provvisionali atte a sopportarle fino alla realizzazione del nuovo edificio».
Al momento sono 17 gli indagati per l'immane tragedia che nove mesi fa ha scosso la città di Barletta, nella quale persero la vita cinque nostre concittadine Maria, Antonella, Giovanna, Tina e Matilde. Decessi che ancora oggi reclamano giustizia.
(Twitter: @GuerraLuca88)
L'esito della super perizia di ben centonovantuno pagine, depositata a fine giugno e comprensiva di foto e documenti ufficiali, ha confermato che fu la demolizione della palazzina adiacente a quella crollata a causare il successivo crollo. Secondo l'accusa infatti, le tre palazzine costituivano un unico fabbricato e perciò non era ammissibile procedere alla demolizione di una delle tre (a maggior ragione di quella centrale) senza prendere misure cautelari nei confronti degli altri stabili adiacenti. «Era indispensabile – si leggeva nella perizia - calcolare le azioni sulla struttura da demolire che derivavano dalle unità adiacenti, per predisporre adeguate opere provvisionali atte a sopportarle fino alla realizzazione del nuovo edificio».
Al momento sono 17 gli indagati per l'immane tragedia che nove mesi fa ha scosso la città di Barletta, nella quale persero la vita cinque nostre concittadine Maria, Antonella, Giovanna, Tina e Matilde. Decessi che ancora oggi reclamano giustizia.
(Twitter: @GuerraLuca88)