«Corto circuito per Palazzo di Città»
Interviene il centrodestra sull’inchiesta che riguarda il consigliere Ventura
giovedì 6 marzo 2014
15.11
«Apprendiamo dalla stampa locale - così la nota congiunta dei gruppi consiliari di centro destra - di un'inchiesta da poco avviata dalla Procura di Trani che vedrebbe indagato il consigliere comunale, nonché capogruppo del Partito Democratico, Pasquale Ventura».
«La vicenda riguarderebbe l'appalto per la gestione di un centro sportivo comunale sito nella periferia cittadina, in via Rossini. Sebbene al momento le notizie siano ancora piuttosto scarne, il dato certo è che ancora una volta l'Amministrazione finisce nel mirino della Magistratura per presunti atti illeciti, con indagini che scuotono Palazzo di Città e non possono non indurre a riflettere sul corto circuito generato dalla mancanza, per vent'anni, di un'alternanza politico-amministrativa».
«Tuttavia - concludono - fedeli al fondamentale principio giuridico della presunzione di non colpevolezza fino a sentenza definitiva e consapevoli che le responsabilità penali sono sempre personali e non certo ascrivibili a una classe politica, auspichiamo che i magistrati portino a termine il lavoro appena iniziato in tempi rapidi, garantendo così ai cittadini il diritto di conoscere, controllare e giudicare atti e comportamenti dei propri rappresentanti».
«La vicenda riguarderebbe l'appalto per la gestione di un centro sportivo comunale sito nella periferia cittadina, in via Rossini. Sebbene al momento le notizie siano ancora piuttosto scarne, il dato certo è che ancora una volta l'Amministrazione finisce nel mirino della Magistratura per presunti atti illeciti, con indagini che scuotono Palazzo di Città e non possono non indurre a riflettere sul corto circuito generato dalla mancanza, per vent'anni, di un'alternanza politico-amministrativa».
«Tuttavia - concludono - fedeli al fondamentale principio giuridico della presunzione di non colpevolezza fino a sentenza definitiva e consapevoli che le responsabilità penali sono sempre personali e non certo ascrivibili a una classe politica, auspichiamo che i magistrati portino a termine il lavoro appena iniziato in tempi rapidi, garantendo così ai cittadini il diritto di conoscere, controllare e giudicare atti e comportamenti dei propri rappresentanti».