Consiglio comunale a rischio: crisi politica verso la paralisi?

Marzo sarà il mese della palude?

sabato 1 marzo 2014 01.00
A cura di Edoardo Centonze
La crisi politica barlettana, "costruttiva" o meno che dir si voglia, oltre ad essere già conclamata e cronica, rischia ora seriamente di tramutarsi in paralisi. E il mese di marzo, rischia di dover essere ricordato come il mese della palude. Infatti, l'unica certezza di questi giorni, cioè la convocazione del Consiglio comunale per il prossimo 14 marzo, potrebbe rivelarsi non più tale.

L'ordine del giorno della prossima seduta consiliare, nella quale il sindaco Cascella intende portare la discussione sulla crisi politica in atto (nella forma di semplici comunicazioni o di una mozione da porre in votazione?), come stabilito dalla conferenza dei capigruppo di martedì scorso, doveva prevedere anche l'approvazione del regolamento degli istituti di partecipazione, e forse anche i debiti fuori bilancio di Disfida e Notte Bianca. Come riportato mercoledì scorso, la questione debiti fuori bilancio non è infatti ancora chiusa ed è destinata a ritornare in commissione Bilancio per ulteriori approfondimenti (la commissione dovrebbe nuovamente riunirsi sul tema la settimana prossima).

Adesso però è venuta meno anche l'approvazione del regolamento per gli istituti di partecipazione. Nella riunione allargata della commissione Affari Generali, tenutasi giovedì scorso presso il Comando della Polizia Municipale, si è deciso infatti di riaprire il termine, fino al 31 marzo, per la presentazione di osservazioni al regolamento da parte di cittadini e associazioni, ed è stato convocato un nuovo incontro pubblico per il 20 marzo. Ciò quindi esclude che il regolamento possa essere approvato nel Consiglio comunale del 14, motivo per il quale anche questo punto, oltre a quello già incerto e poco probabile dei debiti fuori bilancio, viene meno dall'ordine del giorno stabilito.

Le forze politiche sarebbero però contrarie all'ipotesi di un Consiglio monotematico, che preveda solo la discussione sulla crisi politica. Posizione che confermerebbero ancor di più l'intenzione dei partiti di maggioranza, perlomeno dei 4 firmatari del documento politico, di riaprire il dibattito nel tavolo politico di coalizione, senza essere costretti ad arrivare in Consiglio comunale, come invece intende fare Cascella. Il braccio di ferro tra sindaco e partiti quindi continua, senza alcun esito, producendo al momento solo una pericolosa situazione di stallo.

Il rischio che questa crisi politica diventi paralisi è serio. E in tal caso, le conseguenze di un pantano non potrebbero che avere le nette sembianze di un fallimento. Uscire dalla palude è oggi perciò l'unica alternativa credibile.