Comando dei vigili del fuoco nella Bat, «dove è finito il bando di gara d’appalto?»

L'interrogativo della Cgil, la replica di Mennea

venerdì 25 maggio 2018
La Funzione pubblica Cgil di Barletta – Andria – Trani si rivolge al Prefetto della Bat, la dott.ssa Cerniglia per chiedere che si faccia portavoce nelle sedi opportune dei problemi che riguardano i vigili del fuoco, a garanzia della loro sicurezza e di tutti i cittadini dei comuni del territorio. La questione è quella che riguarda la costruzione della nuova caserma, sede del comando provinciale che ancora non arriva ad una svolta, ed ecco che il sindacato torna ancora una volta a denunciare il grave stato strutturale, igienico e funzionale dello stabile che attualmente ospita la caserma. "La situazione – tuonano Giuseppe Rizzi e Luigi Marzano, coordinatore Fp Vvf Cgil Bat e segretario generale Fp Cgil Bat – è diventata insostenibile ed invivibile e si protrae oramai da troppi anni. Manca la manutenzione della struttura da parte della proprietà, si pensi che nel 1976 la stessa fu progettata, costruita e poi adeguata per vent'otto unità lavorative diventate oggi sessanta, con evidenti difficoltà di gestione del personale in servizio, giorno e notte".

Come più volte evidenziato i disagi quotidiani che vivono i vigili del fuoco sono diversi e vanno dai bagni fatiscenti e carenti da un punto di vista igienico sanitario, all'impianto elettrico non a norma (contatori che scattano al minimo accenno di pioggia con conseguenti disagi operativi), oltre al cancello carraio di accesso e uscita mezzi di soccorso continuamente fuori servizio e per finire, il castello di manovra (importantissimo per l'addestramento) da oltre vent'anni non utilizzabile. "In queste condizioni l'unica soluzione possibile è la costruzione della nuova sede di servizio con ovvia contemporanea istituzione del comando provinciale che garantirebbe una sede adeguata ai compiti istituzionali dei vigili del fuoco, maggiori risorse in termini di uomini e mezzi con conseguente aumento di tutela e sicurezza per la popolazione del territorio", aggiungono Rizzi e Marzano.

"Tra burocrazia, abolizione e ripristino delle province, cambio della giunta provinciale e dei dirigenti dello Stato, stiamo assistendo ad una lunga e snervante corsa al rallentatore per la costruzione del Comando Provinciale. Aspettavamo nei primi mesi del 2018 il bando di gara d'appalto, ma tutt'oggi sembra che la procedura si sia arenata. Tutto ciò non è più tollerabile e sta generando malcontento tra i lavoratori impiegati presso il distaccamento di Barletta che si sentono abbandonati e non messi nelle condizioni di poter garantire adeguatamente il soccorso tecnico alla popolazione, in condizioni di sicurezza. La crescita di un territorio passa anche dalla presenza e dal buon funzionamento di tutti gli organi, uffici e presidi periferici dello Stato (ancora mancanti e carenti nella nostra provincia), vigili del fuoco compresi".

"Comprendo la preoccupazione sollevata dalla Cgil Bat, ma credo non sia il caso di creare allarmismi sulla costruzione della nuova caserma dei vigili del fuoco di Barletta. Se è vero che adesso i vigili del fuoco operano in una sede fatiscente, che necessita di interventi straordinari, questo nulla ha a che vedere con le procedure per il nuovo comando che stanno andando avanti regolarmente". Lo dichiara il consigliere regionale Pd, Ruggiero Mennea, rispondendo alla Cgil Bat.

"L'ultimo aggiornamento che sono in grado di dare - prosegue Mennea - è riferito a martedì scorso, quando i verificatori hanno fatto delle osservazioni al progetto e adesso, dopo che queste saranno accolte, si passerà alla validazione da parte del comandante regionale dei vigili del fuoco Spanò e anche dal Rup. Dopo si firmerà la convenzione con il direttore regionale dell'Agenzia del Demanio, Bianco, la cui struttura diventerà molto probabilmente stazione appaltante. La procedura così andrà regolarmente avanti". Mennea rimarca un altro aspetto fondamentale: "Fermarsi - dice - qualche settimana per ottimizzare il progetto e renderlo il migliore possibile, non vuol dire perdere tempo. Quindi, anziché chiedere l'intervento del prefetto, come ha fatto la Cgil, sarebbe meglio chiedere quello del buon senso e non sparare sempre addosso a chi lavora seriamente e vuol realizzare opere compiute, innovative ed efficienti, che non richiedano poi interventi successivi perché - conclude - progettate in maniera inadeguata o, magari, suscettibili di facili manipolazioni".