Chiusa al traffico per impraticabilità la SP21 "Salinelle"

Ordinanza temporanea disposta dalla provincia in seguito al riversamento di fango e detriti

mercoledì 15 giugno 2016 19.09
Il Dirigente del Settore Infrastrutture, Viabilità, Trasporti, Concessioni, Espropriazioni e Lavori Pubblici della Provincia di Barletta - Andria - Trani, Mario Maggio, ha emanato un'ordinanza di chiusura temporanea al traffico, sino al ripristino delle normali condizioni di transito, della Strada Provinciale n.21 (ex Sp3) "Salinelle", dal km 10+000 al km 13+200, per impraticabilità della stessa a causa del riversamento di fango e detriti.

Dopo le precipitazioni torrenziali dei giorni scorsi, infatti, sono giunte segnalazioni da parte della Polizia Provinciale e della Polizia Municipale di Barletta circa la presenza di allagamenti lungo l'arteria, con relativa presenza di fango e detriti che potrebbero costituire pericolo per la circolazione degli utenti, tanto da rendere necessaria la chiusura temporanea al traffico.

La Provincia provvederà a sue spese a rendere nota al pubblico l'ordinanza mediante segnaletica di divieto di transito ed ogni altro accorgimento utile per tutela la sicurezza della pubblica utenza, compatibilmente con l'emergenza in atto e con le pressoché assenti risorse finanziarie. Restano inoltre a carico dell'Amministrazione gli oneri relativi alla sicurezza del traffico, alla disciplina delle deviazioni ed alle cautele necessarie ad evitare danni a persone e cose.
Intanto si è scatenato il malcontento di molti in merito a questa decisione, compreso quello del consigliere comunale di Area Popolare Michele Maffione che scrive: «Complimenti al genio che ha avuto questa idea. In questo periodo della raccolta delle pesche e delle albicocche chiudere la S.P.3 che attraversa uno dei territori della Bat a più alta vocazione di queste colture è l'operazione più scellerata che la mente umana poteva partorire. In un momento di forte pressione atmosferica per le produzioni di uve da tavola e da vino negare l'accesso agli agricoltori nei propri poderi è un eccesso di abuso di potere».