Centro di raccolta a Barletta, i residenti della zona 167: «Individuare un'altra zona»
La replica all'assessore Passero: «Non si è tenuto conto della volontà e del benessere dei cittadini»
sabato 20 febbraio 2021
10.05
«Le spiegazioni che l'assessore Ruggiero Passero ha dato ieri in Consiglio Comunale, in merito alla realizzazione del Centro Raccolta Rifiuti nella zona 167, non convincono per niente, anzi animano ancor di più il Comitato di Quartiere 167 a proseguire la propria battaglia». All'indomani della discussione in Consiglio comunale sulla realizzazione di un nuovo centro di raccolta nelle vicinanze della parrocchia SS. Trinità, il Comitato di quartiere costituitosi da poco e rappresentato dal suo presidente Giuseppe Dibari, interviene in replica alle affermazioni dell'assessore Ruggiero Passero.
Di diverso avviso le opposizioni. «Bisognerebbe riconsiderare l'ubicazione di questo centro di raccolta che non si integra con la zona urbana, densa di abitanti, popolazione scolastica e fedeli che frequentano la parrocchia della SS Trinità», osserva il consigliere PD Ruggiero Mennea. «Il consiglio comunale non ha mia avuto la possibilità di discutere dei dettagli di questi progetti», denuncia da Coalizione Civica, Carmine Doronzo.
Il Comitato ha rilevato molte contrarietà e pochissima trasparenza da parte dell'amministrazione Comunale, che con abilità ha evitato un preventivo confronto con i cittadini sulle scelte da effettuare. Le parole dell'assessore Passero sono apparse solo come un infelice tentativo di giustificare delle decisioni prese inaudita altera parte, ma che probabilmente hanno avuto come unico fine quello di evitare di perdere un cospicuo finanziamento.
E come diceva qualcuno: "A pensar male spesso ci si azzecca". È per di più apparso strano il silenzio del Sindaco Cannito, rappresentante dell'intera comunità, il quale nel marzo del 2014, in qualità di consigliere comunale ed in occasione della realizzazione del Centro di Parco degli Ulivi, esordiva così: "Non dobbiamo fare un progetto solo per non perdere un finanziamento pubblico, ma diamoci del tempo, parliamone in giunta e poi proponiamo democraticamente quanto deciso in merito ai cittadini".
L'assessore, nel suo lungo e disordinato discorso ha elencato tutta la normativa di cui si è tenuto conto nel redigere il progetto di realizzazione dell'ecocentro ma di certo di una cosa non si è tenuto conto e cioè della volontà e del benessere dei cittadini residenti nella zona, i quali si troveranno a subire le conseguenze di decisioni a loro sfavorevoli e che, soprattutto, sono state prese a loro insaputa.
L'assessore tenta di confondere l'opinione pubblica sul fatto che il Centro Raccolta Rifiuti da realizzarsi in zona 167 sarà come quello già presente a Parco degli Ulivi, ma non sarà così. Basti solo considerare la tipologia di rifiuti che possono essere conferiti nel nuovo Centro.
I residenti della zona, sia chiaro, non si oppongono a prescindere, ma chiedono solo che venga individuata un'altra zona per realizzare l'ecocentro, che non sia a ridosso delle civili abitazioni, scuole e Parrocchie».
La discussione
«Siamo pienamente disponibili al confronto con tutta la città e soprattutto con il quartiere», ha detto nel suo intervento Passero, in risposta alla domanda di attualità presentata all'assise. «Abbiamo intenzione di coinvolgere i cittadini - ha aggiunto - Lo abbiamo già fatto nelle fasi preliminari e continueremo a farlo, comprese le parrocchie che hanno già mostrato sensibilità alla tematica. Incontreremo anche il neo costituito comitato con il quale sono certo abbiamo lo stesso intendimento, cioè tutelare l'ambiente e voler bene a quel quartiere». E rassicura sulla bontà del progetto: «Sarà presidiato, gestito da personale formato, recitato e accessibile solo in orari prestabiliti».Di diverso avviso le opposizioni. «Bisognerebbe riconsiderare l'ubicazione di questo centro di raccolta che non si integra con la zona urbana, densa di abitanti, popolazione scolastica e fedeli che frequentano la parrocchia della SS Trinità», osserva il consigliere PD Ruggiero Mennea. «Il consiglio comunale non ha mia avuto la possibilità di discutere dei dettagli di questi progetti», denuncia da Coalizione Civica, Carmine Doronzo.
Il comitato di quartiere: «Non si è tenuto conto della volontà e del benessere dei cittadini»
«Questo Centro Raccolta Rifiuti che viene rappresentato e descritto come un'oasi di verde, tutto sarà tranne che verde - replica dal comitato, il presidente Giuseppe Dibari - Se così fosse, l'assessore Passerò avrebbe pensato bene di realizzarlo sotto casa sua. È invece non è stato così. Allora la domanda sorge spontanea. Perché?Il Comitato ha rilevato molte contrarietà e pochissima trasparenza da parte dell'amministrazione Comunale, che con abilità ha evitato un preventivo confronto con i cittadini sulle scelte da effettuare. Le parole dell'assessore Passero sono apparse solo come un infelice tentativo di giustificare delle decisioni prese inaudita altera parte, ma che probabilmente hanno avuto come unico fine quello di evitare di perdere un cospicuo finanziamento.
E come diceva qualcuno: "A pensar male spesso ci si azzecca". È per di più apparso strano il silenzio del Sindaco Cannito, rappresentante dell'intera comunità, il quale nel marzo del 2014, in qualità di consigliere comunale ed in occasione della realizzazione del Centro di Parco degli Ulivi, esordiva così: "Non dobbiamo fare un progetto solo per non perdere un finanziamento pubblico, ma diamoci del tempo, parliamone in giunta e poi proponiamo democraticamente quanto deciso in merito ai cittadini".
L'assessore, nel suo lungo e disordinato discorso ha elencato tutta la normativa di cui si è tenuto conto nel redigere il progetto di realizzazione dell'ecocentro ma di certo di una cosa non si è tenuto conto e cioè della volontà e del benessere dei cittadini residenti nella zona, i quali si troveranno a subire le conseguenze di decisioni a loro sfavorevoli e che, soprattutto, sono state prese a loro insaputa.
L'assessore tenta di confondere l'opinione pubblica sul fatto che il Centro Raccolta Rifiuti da realizzarsi in zona 167 sarà come quello già presente a Parco degli Ulivi, ma non sarà così. Basti solo considerare la tipologia di rifiuti che possono essere conferiti nel nuovo Centro.
I residenti della zona, sia chiaro, non si oppongono a prescindere, ma chiedono solo che venga individuata un'altra zona per realizzare l'ecocentro, che non sia a ridosso delle civili abitazioni, scuole e Parrocchie».