Cemento e inquinamento, Puglia al secondo posto nella classifica del "mare illegale"

Legambiente lancia il dossier Mare Monstrum 2018

domenica 24 giugno 2018
Un mare assediato, da tonnellate di rifiuti, nella stragrande maggioranza plastiche non gestite correttamente, continuano a finire in mare e invadere le nostre spiagge, dagli scarichi inquinanti delle tante località che ancora non hanno una depurazione efficiente, dal cemento abusivo che non viene demolito, che invade anche i tratti costieri di maggior fascino, così come l'assurda corsa alle trivellazioni petrolifere che mettono a rischio il Mediterraneo. E altri pericoli arrivano dai pescatori di frodo che fanno razzie e dai diportisti che sfrecciano senza alcun rispetto per il codice della navigazione.

È questo lo stato del mare italiano in cui prende il via il viaggio di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente che da oltre trent'anni ogni estate effettua il periplo delle nostre coste per denunciare e contrastare i "pirati del mare", nonché per informare e sensibilizzare i cittadini sull'importanza di salvaguardare questo prezioso ecosistema e le sue bellezze. Un viaggio di 22 tappe: sarà in Puglia dal 23 al 27 luglio, con tappe a Otranto (23 luglio), Polignano a Mare (24, 25, 26 luglio) e Peschici (27 luglio).

Con la partenza dell'imbarcazione ambientalista dalla Liguria, Legambiente lancia il dossier Mare Monstrum 2018, che scatta una fotografia del mare illegale, basata sul lavoro delle Forze dell'ordine e delle Capitanerie di porto. Questo dossier ci restituisce uno spaccato di illegalità, purtroppo, ancora troppo rilevante, indice del fatto che contro i "nemici del mare" è necessario alzare il livello, non solo della repressione dei reati, ma anche della vigilanza preventiva.

Secondo i dati del dossier, la Puglia si piazza al secondo posto, dopo la Campania, nella classifica del mare illegale, ovvero illegalità nel ciclo del cemento e inquinamento delle acque e del suolo nelle regioni costiere, pesca di frodo, codice della navigazione e nautica da diporto. A fronte di 2.098 le infrazioni accertate, pari al 12,3% del totale nazionale, sono state 2.226 le persone denunciate e arrestate, e 759 i sequestri effettuati dalle Forze dell'Ordine.

Nella classifica dell'illegalità nel ciclo dei rifiuti nelle regioni costiere, la Puglia detiene il secondo posto con 677 infrazioni accertate, pari all'11,1% del totale nazionale, 820 persone denunciate e arrestate e 312 sequestri, mentre sul fronte dell'abusivismo edilizio e ciclo del cemento, la nostra regione occupa il terzo posto, dopo Campania e Calabria, con 417 infrazioni accertate, 483 persone denunciate e 250 sequestri effettuati.

"I numeri pugliesi del Dossier Mare Monstrum 2018 – spiega Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – raccontano lo straordinario lavoro svolto dalle forze dell'ordine e dalle Capitanerie di Porto contro i nemici del mare. È necessario alzare il livello non solo della repressione dei reati ma anche della vigilanza preventiva. Con l'arrivo di Goletta Verde in Puglia, rilanceremo la richiesta per la definizione dell'iter di approvazione della quarta area marina protetta nella nostra regione, presenteremo i dati sulle trivellazioni di petrolio, su beach litter e marine litter, e come ogni anno, lanceremo il dossier sullo stato di salute dei depuratori in Puglia".

Meno evidente di un ecomostro sulla spiaggia, ma che racconta una pratica molto diffusa e che produce effetti negativi, non solo sull'ecosistema e sulla biodiversità, ma anche sulla salute dei consumatori e sull'economia del Paese, è la pesca di frodo che in Puglia conta 753 infrazioni accertate, 738 persone denunciate e 92 sequestri piazzando la nostra regione al secondo posto della classifica nazionale. Nel corso del 2017, sono state sequestrate oltre 74 tonnellate di prodotti ittici tra pesce, crostacei, molluschi e novellame.

Come sempre, con il servizio Sos Goletta, Legambiente assegna un compito importante a cittadini e turisti, a cui chiede di segnalare situazioni anomale di inquinamento delle acque: tubi che scaricano direttamente in mare ma anche chiazze sospette. I tecnici del laboratorio mobile approfondiranno le denunce e le segnalazioni arrivate, per poi farle arrivare alle autorità competenti. Per inviare basta collegarsi al sito www.legambiente.it/golettaverde, oppure scrivere a sosgoletta@legambiente.it.