Celeri i soccorsi in occasione del crollo

Intervista al dott. Cannito primario del pronto soccorso di Barletta. «Le stesse forze dell'ordine hanno partecipato col cuore»

giovedì 6 ottobre 2011 12.17
Il numero dei feriti e in quali condizioni sono attualmente.
Abbiamo avuto sette ricoverati di cui due sono stati estratti dalle macerie, mentre gli altri cinque sono venuti qui per ferite banali, considerata la situazione emotiva del momento, ma non perché ci fossero motivi sanitari più preoccupanti. Per le due donne estratte dalle macerie la prognosi non è negativa.

Lei ha gestito le operazioni di pronto soccorso, eravamo attrezzati per un emergenza come questa?
Attrezzati sì. Purtroppo la sanità in questo caso è ancillare alla protezione civile, per cui fa d'ausilio alle forze dell'ordine.

Il loro intervento è stato tempestivo?
La protezione civile non è fatta dai vigili del fuoco bensì è fatta dai cittadini che partecipano; ci sono interventi più specialistici, più appropriati da parte dei vigili del fuoco. Non si può pretendere - da me che faccio il medico - che io svolga attività di protezione civile, per esempio i vigili del fuoco erano dotati di telecamera e sono stati eccezionali perché nell'ambito del loro corpo c'è una specializzazione di speleologi che sono stati quelli che hanno individuato la signora Fasanella. Uno dei grossi problemi che ho trovato, una critica, sottolineando che sono eventi che non capitano tutti i giorn, è che temevo che gli operatori della protezione civile non fossero in sicurezza. Temevo infatti che il costone del palazzo potesse venire giù, cosa che per fotuna non è avvenuta, ma quelle paure gli uomini non le avevano perché avevano fatto delle prove di staticità buttando giù dei massi su questo costone, per cui era stabile e potevano lavorare.

Quindi siamo stati efficienti?
Siamo stati efficienti, ma disorganizzati perché non si può in una situazione del genere arrivare ad avere 750 mila ambulanze. Io ho perso del tempo a bisticciare per far ritornare indietro alcune delle ambulanze che non erano necessarie. L'altra cosa che mi è dispiaciuta è stata un certo protagonismo e concorrenza tra le diverse associazioni di volontariato perché, causa un desiderio di visibilità, hanno cannibalizzato l'evento. I media invece si sono comportati bene. Coloro che non si sono comportati bene si volevano intrufolare anche quando non era necessario. Se l'avete notato, tutti i grandi mezzi non sono serviti a niente.

Le informazioni di cui è in possesso, i referti medici, riferiscono qualcosa rispetto alle condizioni di sicurezza dello stabile? Può già dirci qualcosa?
No, noi guardiamo il malato, non quello che ci dicono. Certo raccogliamo gli stati d'animo: "L'avevamo detto, avevamo già sollecitato l'intervento". Poi i parenti che accompagnavano i pazienti... pieni di rabbia. E in quel momento bisogna dire che la rabbia è giustificata. Anche se sarà poi compito della magistratura chiarire responsabilità.

Ci sono oggi delle emergenze rispetto alle quali la popolazione civile può essere d'aiuto (donazioni di sangue ecc.)?
No, per quanto riguarda il sangue, mi riferisce il dottor Peres, non abbiamo emergenze. C'è un bel gruppo di donatori. C'è una parte della società che ha una grande responsabilità perché si dispone alla solidarietà. Le stesse forze dell'ordine hanno partecipato col cuore. I carabinieri erano bianchi, non neri. I poliziotti erano affaticatissimi. Non so se fa parte dell'essere meridionali questa componente di partecipazione, solidarietà umana.

È intervenuto il medico legale? È già possibile individuare profili penali?
Le vittime sono state identificate dai parenti. Dopo il riconoscimento è stata fatta una constatazione di decesso quindi le vittime sono state condotte a Bari per l'autopsia. Si può già dire che quasi sicuramente la causa del decesso è stata la sindrome da schiacciamento che è tipica di questi episodi legata quasi sicuramente ad asfissia.

Questo ennesimo crollo La interroga come appassionato di politica oltre che come medico?
Devo dire la verità. In questo caso la politica c'entra poco. La politica ha compiti di programmazione. In questa condizione i palazzi hanno una solidarietà strutturale l'uno con l'altro. Quando viene minata questa solidarietà strutturale, è facile che un palazzo crolli. Il sindaco, il consiglio comunale non ha responsabilità. Se il tecnico porta un'ordinanza di sgombro, il sindaco la firma senza ombra di dubbio. L'ordinanza di sgombro è correlata ad un'indagine tecnica, di statica ecc. Ma se questa ordinanza non viene sottoposta affatto al sindaco, non gli si possono attribuire responsabilità.