Cascella: «Lavorare seriamente a una nuova immagine di Barletta»
Il documento sul commercio per il primato dell'interesse collettivo su quelli di parte
venerdì 22 luglio 2016
«La dialettica politica può essere affrontata in modo da favorire le soluzioni nell'interesse della collettività, come ha dimostrato il Consiglio Comunale di mercoledì nel quale si è recuperato uno dei punti di maggiore rilevanza rimasto in sospeso nella critica seduta che il giorno precedente era stata condizionata da un acceso e lungo - circa 8 ore - confronto politico. Deve essere comunque servito, se si è poi avuto modo di esaminare e approvare con la più larga convergenza almeno il provvedimento strategico relativo alla pianificazione del commercio, la cui esigenza era emersa sin dal 2009, di fronte alla pressante crisi che aveva investito tante attività produttive dislocate soprattutto in via Trani, e a cui sulla base delle direttive europee si sarebbe dovuto provvedere già dal 2012».
«Il fatto che il provvedimento, elaborato dalla maggioranza e depositato da mesi, abbia potuto, in questa occasione, avvalersi anche del contributo dell'opposizione, superando i limiti delle presenze e una sterile conta dei voti, premia una concezione delle istituzioni che supera l'interesse di parte con il primato dell'interesse collettivo. Ed è tanto più significativo che questo risultato sia emerso affrontando senza ipocrisie gli elementi veri della prospettiva di "sviluppo urbano sostenibile" nella aree dismesse o compromesse sul piano ambientale della città accantonati per troppo tempo. Si può, insomma, costruire una prospettiva con il massimo coinvolgimento di tutti i soggetti che sentano la responsabilità di misurarsi su un futuro che concili attività cruciali per lo sviluppo della città: dalla cultura e il turismo all'agricoltura, dalle attività industriali a quelle commerciali e di servizio».
«Ed è proprio per sgombrare il campo da ogni equivoco, o peggio strumentalizzazione e contrapposizione, che l'Amministrazione si è fatta carico di un emendamento di indirizzo volto a verificare già in sede di formazione del Documento programmatico preliminare al Piano urbanistico generale, di prossima approvazione in Giunta per poi essere sottoposto all'esame del Consiglio comunale, quale assetto potrebbe derivare per le attuali aree industriali segnate da una crisi che ha falciato migliaia di posti di lavoro, da un nuovo "mix economico, produttivo, sociale in grado di assumere riferimenti coerenti con quanto previsto dai programma di rigenerazione urbana" che la Regione Puglia ha già messo in campo, in rapporto alla programmazione europea 2014 - 2020, per lo sviluppo urbano sostenibile. Non c'è da contrapporre l'occupazione alla economia, la produzione all'ambiente, il privato al pubblico. C'è da lavorare seriamente a una nuova immagine della città, nel rispetto delle regole e con strumenti conformi alle norme. Ed è su questo piano che è giusto misurare le coerenze delle forze politiche, le scelte amministrative, la partecipazione democratica e la capacità delle istituzioni di rappresentare l'intera città».
«Il fatto che il provvedimento, elaborato dalla maggioranza e depositato da mesi, abbia potuto, in questa occasione, avvalersi anche del contributo dell'opposizione, superando i limiti delle presenze e una sterile conta dei voti, premia una concezione delle istituzioni che supera l'interesse di parte con il primato dell'interesse collettivo. Ed è tanto più significativo che questo risultato sia emerso affrontando senza ipocrisie gli elementi veri della prospettiva di "sviluppo urbano sostenibile" nella aree dismesse o compromesse sul piano ambientale della città accantonati per troppo tempo. Si può, insomma, costruire una prospettiva con il massimo coinvolgimento di tutti i soggetti che sentano la responsabilità di misurarsi su un futuro che concili attività cruciali per lo sviluppo della città: dalla cultura e il turismo all'agricoltura, dalle attività industriali a quelle commerciali e di servizio».
«Ed è proprio per sgombrare il campo da ogni equivoco, o peggio strumentalizzazione e contrapposizione, che l'Amministrazione si è fatta carico di un emendamento di indirizzo volto a verificare già in sede di formazione del Documento programmatico preliminare al Piano urbanistico generale, di prossima approvazione in Giunta per poi essere sottoposto all'esame del Consiglio comunale, quale assetto potrebbe derivare per le attuali aree industriali segnate da una crisi che ha falciato migliaia di posti di lavoro, da un nuovo "mix economico, produttivo, sociale in grado di assumere riferimenti coerenti con quanto previsto dai programma di rigenerazione urbana" che la Regione Puglia ha già messo in campo, in rapporto alla programmazione europea 2014 - 2020, per lo sviluppo urbano sostenibile. Non c'è da contrapporre l'occupazione alla economia, la produzione all'ambiente, il privato al pubblico. C'è da lavorare seriamente a una nuova immagine della città, nel rispetto delle regole e con strumenti conformi alle norme. Ed è su questo piano che è giusto misurare le coerenze delle forze politiche, le scelte amministrative, la partecipazione democratica e la capacità delle istituzioni di rappresentare l'intera città».