Carmine Doronzo risponde a Barlettalife sulla Cementeria
«Attenzione dell'amministrazione per dare risposte concrete ai cittadini». Intervista al consigliere di Federazione della Sinistra - Sinistra per Barletta
martedì 27 settembre 2011
19.54
Sull'argomento "Salvaguardia ambientale e Cementeria", si svolgerà oggi pomeriggio un sit-in di protesta in provincia, dopo che la stessa ha approvato un ulteriore conferimento di rifiuti, aumentando la quantità di gas tossici prodotti. Cosa si spera di ottenere?
Si spera di sensibilizzare maggiormente tutta la cittadinanza della provincia in merito alla questione ambientale che riguarda non solo Barletta ma tutto il nostro territorio. E poi è un modo per protestare nei confronti di una decisione politica della provincia Bat che sicuramente non ha tenuto conto delle istanze dei cittadini in merito all'inquinamento ambientale; una decisione che è anche ambigua nel senso che oltre ad aumentare il quantitativo di rifiuti, consegna nelle mani della cementeria il ruolo del controllore, diventando così controllata e controllore al tempo stesso. Dovremmo quantomeno interrogarci e fare pressioni affinché la provincia dia spiegazioni in merito.
Il consigliere Doronzo cosa risponde ai cittadini che hanno protestato per l'antenna di viale Ippocrate e alle migliaia di residenti che ogni giorno respirano i gas nocivi della Cementeria?
Ovviamente sostengo le loro proteste e soprattutto la loro voglia di garanzie. Negli indirizzi di mandato di questa amministrazione comunale, che ci apprestiamo a votare nelle prossime settimane, la nostra forza politica giocherà un ruolo chiave per spostare l'attenzione di tutta l'amministrazione su questi temi per dare risposte concreti ai cittadini. Un ruolo chiave possono giocare i forum consultivi: ci impegneremo a promuovere questi momenti di confronto con la cittadinanza prima, e non dopo, che soluzioni importanti vengano decise: si pensi al VIA rilasciato dalla provincia senza alcuna osservazione specifica da parte della vecchia amministrazione comunale.
Con quale stato d'animo un giovane politico segue la vicenda della Cementeria?
Con lo stato d'animo di qualsiasi cittadino, giovane o anziano che sia, che ha a cuore la propria salute e quella delle future generazioni, visto che è un dato innegabile che i fumi provenienti della cementeria – nessuno potrà smentirmi – sono tutt'altro che salutari, soprattutto per chi vive nei pressi dello stabilimento, costruito in un'altra epoca, in cui vi era sensibilità decisamente inferiore.
Saprà che un consiglio comunale del 2010 raccomandava la delocalizzazione della Buzzi Unicem. Lei si batterà per questo anche se il suo partito fosse contrario o equivoco sull'argomento?
Dobbiamo porci tutti quanti il problema della persistenza dello stabilimento nel centro cittadino. Sicuramente una proposta di delocalizzazione è necessaria e doverosa, è chiaro però che dobbiamo intendere la politica di sviluppo del territorio con un'idea diversa da quella odierna: se continuiamo ad intendere il ciclo di rifiuti attuale come unica soluzione possibile, viaggiamo fuori strada. Molte realtà del mondo associativo, politico e scientifico parlano di rifiuti zero, e così il comune di Barletta, come quello di Capannori e di quello più grande di Salerno, inizi a discutere di drastica diminuzione di rifiuti e incremento della differenziata porta a porta.
Ritiene che lo stabilimento Buzzi Unicem sia definibile cementificio o inceneritore?
Sono molto lapidario. Se lo stabilimento bruciasse il 20% di CDR rispetto ad un 80% di normale combustibile per i propri forni, lo definirei cementificio. Se fosse il contrario, così come si evince alla luce dei dati attuali, lascio ai cittadini la risposta.
Lei è decisamente al di sotto della media di anzianità del consiglio comunale. Come procede il dibattito fra colleghi? Le istanze dei giovani trovano spazio in sala consiliare?
Sicuramente ho un approccio alla politica che non preclude il dialogo con nessun collega, pur essendo consapevole delle enormi differenze che mi potrebbero caratterizzare da molti altri, soprattutto da chi da molti anni siede in consiglio senza avanzare vere proposte di rinnovamento per la città. Le istanze dei giovani, così come tutte le altre, hanno bisogno di essere organizzate e canalizzate in maniera intelligente verso i canali istituzionali. Quando questo avviene – come hanno fatto negli scorsi anni le organizzazioni giovanili e studentesche – il consiglio difficilmente potrebbe fare orecchie da mercante (come ad esempio nel caso del reddito di formazione recentemente finanziato nel bilancio comunale del 2011).
Cosa ne pensa dei cambi di casacca che si stanno susseguendo tra le fila del centrosinistra?
Io penso che una delle prime regole da rispettare in politica siano quella delle coerenza. La coerenza deve essere un percorso lungo ma che riguarda tanto i singoli quanti i partiti che si propongo alla cittadinanza. I cambi di casacca sono figli di due cattive gestioni della politica: una è quella dei singoli, che a volte intendono la politica come un percorso personale e non collettivo, e ciononostante hanno il diritto di cambiare idea o compagni di squadra e continuare il percorso politico in altre formazioni; l'altra è il mal costume di molte forze politiche di inglobare all'interno delle proprie liste elettorali soggetti che non hanno avviato con loro un reale percorso politico, con il risultato di "drogare" il risultato elettorale. Per dare un giudizio netto, ritengo che in sostanza questi cambi siano un po' il frutto della crisi del sistema politico, che evidentemente non riguarda solo gli scenari nazionali, ma anche quelli locali.
Scopriamo che Carmine Doronzo è anche blogger, autore di un piccolo spazio web intitolato "Contaminato è bello, condiviso è meglio". Cos'è la contaminazione e la condivisione in politica, e in particolare nella sua esperienza?
In merito all'idea di realizzare un blog, queste necessità era nata insieme ad altre persone che con me condividevano idee e percorsi associativi, pensai di creare questo spazio virtuale quasi 4 anni fa al fine di sollecitare i nuovi fruitori dell'informazione e delle istante politiche che erano i giovani che si affacciano alla nuove tecnologie, di condividere idee studentesche, giovanili, di arte, cinema, letteratura: era un modo per condividere percorsi collettivi e presentarli all'opinione pubblica. Questa esperienza in seguito ha visto una brusca frenata con l'avvento di Facebook in Italia: oggi molta di quella aggregazione abbiamo dovuta spostarla all'interno del noto sociale network.
Per quanto riguarda contaminazione e condivisione, sono temi che ho molto a cuore: penso che soprattutto nel XXI secolo, in una fase storica e politica in cui sono venute meno le grandi narrazioni e di conseguenza le certezze che le ideologie portavano con sé, la pratica della politica non può fare a meno della ricerca di esperienze e credi politici diversi per trovare giuste sintesi. Occorre avere un'idea del mondo complessiva - come ambivano a fare le vecchie ideologie- che sia in contrasto con lo sviluppo capitalistico e incontri le istanze ambientali e sociali della popolazione, ma questa non si può perseguire se non si mette in campo una pratica del dubbio. Condivisione è una parola che ha caratterizzato molto il mio ingresso nella politica istituzionale. Tutta la mia campagna elettorale è stata un po' lo specchio del mio precedente impegno politico basato sulla condivisione di esperienze reali e virtuali che hanno portato alla stesura di un programma presentato alla cittadinanza e in parte condiviso dall'attuale amministrazione.
Si spera di sensibilizzare maggiormente tutta la cittadinanza della provincia in merito alla questione ambientale che riguarda non solo Barletta ma tutto il nostro territorio. E poi è un modo per protestare nei confronti di una decisione politica della provincia Bat che sicuramente non ha tenuto conto delle istanze dei cittadini in merito all'inquinamento ambientale; una decisione che è anche ambigua nel senso che oltre ad aumentare il quantitativo di rifiuti, consegna nelle mani della cementeria il ruolo del controllore, diventando così controllata e controllore al tempo stesso. Dovremmo quantomeno interrogarci e fare pressioni affinché la provincia dia spiegazioni in merito.
Il consigliere Doronzo cosa risponde ai cittadini che hanno protestato per l'antenna di viale Ippocrate e alle migliaia di residenti che ogni giorno respirano i gas nocivi della Cementeria?
Ovviamente sostengo le loro proteste e soprattutto la loro voglia di garanzie. Negli indirizzi di mandato di questa amministrazione comunale, che ci apprestiamo a votare nelle prossime settimane, la nostra forza politica giocherà un ruolo chiave per spostare l'attenzione di tutta l'amministrazione su questi temi per dare risposte concreti ai cittadini. Un ruolo chiave possono giocare i forum consultivi: ci impegneremo a promuovere questi momenti di confronto con la cittadinanza prima, e non dopo, che soluzioni importanti vengano decise: si pensi al VIA rilasciato dalla provincia senza alcuna osservazione specifica da parte della vecchia amministrazione comunale.
Con quale stato d'animo un giovane politico segue la vicenda della Cementeria?
Con lo stato d'animo di qualsiasi cittadino, giovane o anziano che sia, che ha a cuore la propria salute e quella delle future generazioni, visto che è un dato innegabile che i fumi provenienti della cementeria – nessuno potrà smentirmi – sono tutt'altro che salutari, soprattutto per chi vive nei pressi dello stabilimento, costruito in un'altra epoca, in cui vi era sensibilità decisamente inferiore.
Saprà che un consiglio comunale del 2010 raccomandava la delocalizzazione della Buzzi Unicem. Lei si batterà per questo anche se il suo partito fosse contrario o equivoco sull'argomento?
Dobbiamo porci tutti quanti il problema della persistenza dello stabilimento nel centro cittadino. Sicuramente una proposta di delocalizzazione è necessaria e doverosa, è chiaro però che dobbiamo intendere la politica di sviluppo del territorio con un'idea diversa da quella odierna: se continuiamo ad intendere il ciclo di rifiuti attuale come unica soluzione possibile, viaggiamo fuori strada. Molte realtà del mondo associativo, politico e scientifico parlano di rifiuti zero, e così il comune di Barletta, come quello di Capannori e di quello più grande di Salerno, inizi a discutere di drastica diminuzione di rifiuti e incremento della differenziata porta a porta.
Ritiene che lo stabilimento Buzzi Unicem sia definibile cementificio o inceneritore?
Sono molto lapidario. Se lo stabilimento bruciasse il 20% di CDR rispetto ad un 80% di normale combustibile per i propri forni, lo definirei cementificio. Se fosse il contrario, così come si evince alla luce dei dati attuali, lascio ai cittadini la risposta.
Lei è decisamente al di sotto della media di anzianità del consiglio comunale. Come procede il dibattito fra colleghi? Le istanze dei giovani trovano spazio in sala consiliare?
Sicuramente ho un approccio alla politica che non preclude il dialogo con nessun collega, pur essendo consapevole delle enormi differenze che mi potrebbero caratterizzare da molti altri, soprattutto da chi da molti anni siede in consiglio senza avanzare vere proposte di rinnovamento per la città. Le istanze dei giovani, così come tutte le altre, hanno bisogno di essere organizzate e canalizzate in maniera intelligente verso i canali istituzionali. Quando questo avviene – come hanno fatto negli scorsi anni le organizzazioni giovanili e studentesche – il consiglio difficilmente potrebbe fare orecchie da mercante (come ad esempio nel caso del reddito di formazione recentemente finanziato nel bilancio comunale del 2011).
Cosa ne pensa dei cambi di casacca che si stanno susseguendo tra le fila del centrosinistra?
Io penso che una delle prime regole da rispettare in politica siano quella delle coerenza. La coerenza deve essere un percorso lungo ma che riguarda tanto i singoli quanti i partiti che si propongo alla cittadinanza. I cambi di casacca sono figli di due cattive gestioni della politica: una è quella dei singoli, che a volte intendono la politica come un percorso personale e non collettivo, e ciononostante hanno il diritto di cambiare idea o compagni di squadra e continuare il percorso politico in altre formazioni; l'altra è il mal costume di molte forze politiche di inglobare all'interno delle proprie liste elettorali soggetti che non hanno avviato con loro un reale percorso politico, con il risultato di "drogare" il risultato elettorale. Per dare un giudizio netto, ritengo che in sostanza questi cambi siano un po' il frutto della crisi del sistema politico, che evidentemente non riguarda solo gli scenari nazionali, ma anche quelli locali.
Scopriamo che Carmine Doronzo è anche blogger, autore di un piccolo spazio web intitolato "Contaminato è bello, condiviso è meglio". Cos'è la contaminazione e la condivisione in politica, e in particolare nella sua esperienza?
In merito all'idea di realizzare un blog, queste necessità era nata insieme ad altre persone che con me condividevano idee e percorsi associativi, pensai di creare questo spazio virtuale quasi 4 anni fa al fine di sollecitare i nuovi fruitori dell'informazione e delle istante politiche che erano i giovani che si affacciano alla nuove tecnologie, di condividere idee studentesche, giovanili, di arte, cinema, letteratura: era un modo per condividere percorsi collettivi e presentarli all'opinione pubblica. Questa esperienza in seguito ha visto una brusca frenata con l'avvento di Facebook in Italia: oggi molta di quella aggregazione abbiamo dovuta spostarla all'interno del noto sociale network.
Per quanto riguarda contaminazione e condivisione, sono temi che ho molto a cuore: penso che soprattutto nel XXI secolo, in una fase storica e politica in cui sono venute meno le grandi narrazioni e di conseguenza le certezze che le ideologie portavano con sé, la pratica della politica non può fare a meno della ricerca di esperienze e credi politici diversi per trovare giuste sintesi. Occorre avere un'idea del mondo complessiva - come ambivano a fare le vecchie ideologie- che sia in contrasto con lo sviluppo capitalistico e incontri le istanze ambientali e sociali della popolazione, ma questa non si può perseguire se non si mette in campo una pratica del dubbio. Condivisione è una parola che ha caratterizzato molto il mio ingresso nella politica istituzionale. Tutta la mia campagna elettorale è stata un po' lo specchio del mio precedente impegno politico basato sulla condivisione di esperienze reali e virtuali che hanno portato alla stesura di un programma presentato alla cittadinanza e in parte condiviso dall'attuale amministrazione.
E' possibile inviare segnalazioni e opinioni su Barletta nello spazio web "Indipendentemente, segnala!" curato dal consigliere Doronzo.