«Canne della Battaglia assente da Linea Verde, di chi la colpa?»
La nota del giornalista e presidente del comitato Pro-Canne, Nino Vinella
mercoledì 5 luglio 2023
«Già lo avevamo scritto più di due anni fa, ad aprile 2021»: "La grande bellezza di Barletta offuscata dall'assenza di Canne della Battaglia nella trasmissione Linea Verde life di Rai uno: di chi la colpa? Il servizio pubblico offre una visione limitata del patrimonio storico e culturale di un territorio unico". Così il giornalista a nome del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia ODV e dell'Archeoclub d'Italia APS Sede Storica Canne della Battaglia Barletta. Che prosegue: "Ma evidentemente non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire… Cosi oggi pubblicamente lo ripetiamo, visto che l'equipe della stessa trasmissione (edizione estiva) sta percorrendo le strade della nostra Provincia per riprendere immagini, luoghi e situazioni destinate ad essere messe in onda prossimamente sul piccolo schermo. A giudicare dal comunicato stampa diffuso come annuncio dal Comune, le responsabilità (oggettive e soggettive) dell'amministrazione sembrano ricondursi agli autoelogiativi commenti di sindaco ed assessore al turismo. Entrambi accomunati nelle dichiarazioni di un compiacimento autoreferenziale di dubbia sostanza se paragonato agli effetti provocati in termini di restituzione al grande pubblico nazionale del "chi siamo".
Va avanti Vinella: "Ben diverso era nella visione che ha accompagnato lo sviluppo del turismo sul Territorio quando la terzietà di scelte, idee, concetti ed operatività pratica era affidata all'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Barletta e Canne della Battaglia. Dove, nello stesso nome, l'unitarietà del Territorio era posta come indice di un coinvolgimento totalizzante e che offriva ai visitatori le opportunità complessive dell'accoglienza a 360 gradi. A chi spetta la valorizzazione di Canne della Battaglia se non al Comune di Barletta in forza della convenzione stipulata nell'assegnare i rispettivi compiti, doveri e funzioni con il Ministero della Cultura? Una domanda che resterà senza risposta".
Conclude Vinella: "L'assenza di un minimo riferimento al sito archeologico e paesaggistico di Canne della Battaglia è stata una caratteristica dello "story board" in questa trasmissione, servizio pubblico Rai, dedicata alla Provincia di Barletta Andria Trani dove l'unico sito archeologico a conduzione dello Stato è proprio il Parco archeologico di Canne della Battaglia. Oltre che chiedere spiegazioni e doverosi chiarimenti direttamente alla Rai, resta l'amara constatazione che, proprio dal Comune e per esso dall'amministrazione comunale e per essa dai dirigenti ovviamente interessati visto che la regia della trasmissione va negoziata "a tavolino", la frattura di Canne della Battaglia dalle unitarie politiche del turismo e della valorizzazione dei Beni Culturali come forza attrattiva del Territorio nella ripresa post Covid-19 inchioda la Giunta Cannito ad ulteriori e ben più gravi di responsabilità dovute al totale crollo della fiducia presso la Cittadinanza. Un'altra presa in giro ad allungare l'elenco delle brutte figure che nemmeno l'emergenza sanitaria può far digerire".
Va avanti Vinella: "Ben diverso era nella visione che ha accompagnato lo sviluppo del turismo sul Territorio quando la terzietà di scelte, idee, concetti ed operatività pratica era affidata all'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Barletta e Canne della Battaglia. Dove, nello stesso nome, l'unitarietà del Territorio era posta come indice di un coinvolgimento totalizzante e che offriva ai visitatori le opportunità complessive dell'accoglienza a 360 gradi. A chi spetta la valorizzazione di Canne della Battaglia se non al Comune di Barletta in forza della convenzione stipulata nell'assegnare i rispettivi compiti, doveri e funzioni con il Ministero della Cultura? Una domanda che resterà senza risposta".
Conclude Vinella: "L'assenza di un minimo riferimento al sito archeologico e paesaggistico di Canne della Battaglia è stata una caratteristica dello "story board" in questa trasmissione, servizio pubblico Rai, dedicata alla Provincia di Barletta Andria Trani dove l'unico sito archeologico a conduzione dello Stato è proprio il Parco archeologico di Canne della Battaglia. Oltre che chiedere spiegazioni e doverosi chiarimenti direttamente alla Rai, resta l'amara constatazione che, proprio dal Comune e per esso dall'amministrazione comunale e per essa dai dirigenti ovviamente interessati visto che la regia della trasmissione va negoziata "a tavolino", la frattura di Canne della Battaglia dalle unitarie politiche del turismo e della valorizzazione dei Beni Culturali come forza attrattiva del Territorio nella ripresa post Covid-19 inchioda la Giunta Cannito ad ulteriori e ben più gravi di responsabilità dovute al totale crollo della fiducia presso la Cittadinanza. Un'altra presa in giro ad allungare l'elenco delle brutte figure che nemmeno l'emergenza sanitaria può far digerire".