Canne della Battaglia al «passo del gambero»
L'Archeoclub: Canne non c'è sul Decreto per i musei statali
martedì 13 gennaio 2015
«Nel gioco "Regina Reginella" la regina può imporre agli ambasciatori che devono raggiungerla di procedere con vari passi di animali, tra cui quello del gambero, "avanzare all'indietro con passi molto lunghi" oppure se preferite " fare un passo in avanti e due indietro". È quello che sembra accadere al sito archeologico di Canne della Battaglia e purtroppo non si tratta di un gioco dell'infanzia». Così la lettera aperta che Pietro Doronzo, presidente dell'Archeoclub di Barletta, scrive al sindaco Pasquale Cascella, a Giusy Caroppo, assessore Politiche dell'Identità Culturale, e a Maria Carolina Nardella, Direttrice Regionale Beni Culturali, Luigi La Rocca, Soprintendente Beni Archeologici di Puglia.
«E i fatti sono quelli descritti - prosegue la lettera - in una recentissima intervista a Marisa Corrente, funzionario archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia e direttore dell'Antiquarium di Canne della Battaglia, pubblicata su www.bari.repubblica.it il 3 gennaio, dal significativo titolo "La disfatta di Canne". Dalle erbacce alte quasi fino al ginocchio che infestano il sepolcreto e Pezza La Forbice, al crollo delle mura esterne della cittadella mai riparato per mancanza di fondi, alla mancanza di un servizio di visite guidate, di un book-shop e neanche di una biglietteria, dopo la fallimentare esperienza della società Novamusa, chiusa nel 2011, che ha segnato la sparizione di ogni servizio aggiuntivo. E se tutto ciò non bastasse, la carenza di organico, dopo il blocco del turnover, fa si che anche una sola assenza per malattia di un giorno di un custode, possa determinare la chiusura al pubblico dell'Antiquarium e del Parco Archeologico.
Il passo in avanti…
Come fare passi in avanti invece in questa situazione? Nello stesso articolo viene riportata una notizia confortante del Direttore Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici dott.ssa Maria Carolina Nardella: "Stiamo studiando una bozza di convenzione con il Comune di Barletta, in parte competente sul sito, per dividerci i compiti". Anche l'Assessore alle politiche dell'identità culturale del Comune di Barletta, Giusy Caroppo, in una recentissima intervista pubblicata il 1 gennaio sul giornale BarlettaViva ci rassicura dicendo che nel 2015 "Mi piacerebbe riuscire a risolvere l'annosa questione di Canne della Battaglia, almeno vedere sottoscrivere il nuovo protocollo che in questi giorni è al vaglio della Soprintendenza Archeologica in attesa che si chiariscano anche le competenze ai vertici del Ministero. È importante perché, tra l'altro, avvieremo il SAC "Terre Diomedee". Comunque in una visione ampia, sogno di poter realizzare un Sistema Culturale e Turistico Integrato, in cui gli operatori del terzo settore possano lavorare in simbiosi con l'ente pubblico, tentando una gestione cosiddetta "mista"."
… e i due passi indietro
È proprio la riorganizzazione delle competenze all'interno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo che, nel silenzio generale, potrebbe far fare i due passi indietro (fatali?!) a Canne della Battaglia. Il 23 dicembre scorso è stato promulgato il D.M. che detta le nuove norme per l' "Organizzazione e funzionamento dei musei statali". La recentissima riforma del MiBACT, fortemente voluta dal Ministro Franceschini, ha previsto, tra le altre cose, la nascita di nuove strutture periferiche del Ministero, i Poli Museali Regionali nei quali confluiranno tutti i musei statali, ad eccezione di soli 20 grandi musei nazionali, dotati di autonomia speciale, come in Puglia il solo Museo Archeologico Nazionale di Taranto (MArTa). Il grande obiettivo strategico è quello di creare "un sistema museale nazionale finalizzato alla messa in rete dei musei italiani e alla integrazione dei servizi e delle attività museali", una forse nuova opportunità soprattutto per tutti i piccoli musei di cui anche la nostra regione è ricca e che, con le proprie scarse forze, fanno fatica a vivere, proprio come l'Antiquarium di Canne della Battaglia.
Ma, sorpresa! Nell'allegato 3 al D.M., che contiene il primo elenco degli istituti e luoghi della cultura e altri immobili e/o complessi assegnati ai Poli museali regionali, per la Puglia sono elencati tutti i musei statali regionali (archeologici e non), da Castel del Monte, al Castello Svevo di Trani, dal Museo Jatta di Ruvo, a Palazzo Sinesi a Canosa, ma Canne delle Battaglia non c'è, sembra scomparsa dalle strutture museali statali regionali. Eppure tra queste c'è anche Egnazia che, con il museo e la sua annessa area archeologica, è del tutto analoga come struttura organizzativa a Canne, e c'è anche Palazzo Sinesi, a noi vicino, che certamente non è una struttura statale. Strano che ci si sia dimenticati proprio di Canne delle Battaglia, l'unica non inserita fra tutte le strutture statali regionali?!
La vera disfatta di Canne!
Viene dunque il dubbio, salvo che sia intervenuta una improvvisa amnesia selettiva, che si voglia abbandonare Canne al suo destino, icona di una clamorosa ed inaspettata sconfitta nel 216 a.C. delle legioni romane, ed ora destinata a proseguire in questo stato di abbandono, preludio solo alla sua chiusura. Quale nuove potenzialità, invece, potrebbe offrire l'inserimento gestionale dell'Antiquarium nei circuiti regionali del nord barese, magari solo con un unico biglietto integrato che possa portare anche solo una piccola parte del turismo culturale che va a Castel del Monte anche a visitare l'area archeologica di Canne!
Già nei primi mesi del 2011 l'Archeoclub di Barletta osservò, quando si determinò la cessazione definitiva della gestione dei servizi aggiuntivi presso l'Antiquarium di Canne della Battaglia, da parte della società Novamusa, che: "solo in particolari e specifiche circostanze, l'accesso gratuito ai musei può rispondere a motivate esigenze di valorizzazione. (…) una permanente e definitiva apertura gratuita nel lungo periodo determinerà, nei fatti, una svalutazione dell'offerta culturale dell'area, con il rischio in futuro anche della chiusura dell'Antiquarium e del Parco archeologico".
Dispiace dover sempre ricordare - conclude Doronzo - di essere stati in passato lungimiranti nel cogliere i rischi di alcune scelte di politica culturale! Per questo, sperando, almeno in questa occasione di essere smentiti dai fatti, questa Associazione invita l'Amministrazione Comunale ad attivare una adeguata ed efficace sinergia con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia e con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, per inserire anche l'area di Canne della Battaglia nel sistema del Polo Museale Regionale, unica ed ultima chance per un vero e funzionante sistema integrato di valorizzazione e fruizione dei beni culturali del nostro territorio».
«E i fatti sono quelli descritti - prosegue la lettera - in una recentissima intervista a Marisa Corrente, funzionario archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia e direttore dell'Antiquarium di Canne della Battaglia, pubblicata su www.bari.repubblica.it il 3 gennaio, dal significativo titolo "La disfatta di Canne". Dalle erbacce alte quasi fino al ginocchio che infestano il sepolcreto e Pezza La Forbice, al crollo delle mura esterne della cittadella mai riparato per mancanza di fondi, alla mancanza di un servizio di visite guidate, di un book-shop e neanche di una biglietteria, dopo la fallimentare esperienza della società Novamusa, chiusa nel 2011, che ha segnato la sparizione di ogni servizio aggiuntivo. E se tutto ciò non bastasse, la carenza di organico, dopo il blocco del turnover, fa si che anche una sola assenza per malattia di un giorno di un custode, possa determinare la chiusura al pubblico dell'Antiquarium e del Parco Archeologico.
Il passo in avanti…
Come fare passi in avanti invece in questa situazione? Nello stesso articolo viene riportata una notizia confortante del Direttore Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici dott.ssa Maria Carolina Nardella: "Stiamo studiando una bozza di convenzione con il Comune di Barletta, in parte competente sul sito, per dividerci i compiti". Anche l'Assessore alle politiche dell'identità culturale del Comune di Barletta, Giusy Caroppo, in una recentissima intervista pubblicata il 1 gennaio sul giornale BarlettaViva ci rassicura dicendo che nel 2015 "Mi piacerebbe riuscire a risolvere l'annosa questione di Canne della Battaglia, almeno vedere sottoscrivere il nuovo protocollo che in questi giorni è al vaglio della Soprintendenza Archeologica in attesa che si chiariscano anche le competenze ai vertici del Ministero. È importante perché, tra l'altro, avvieremo il SAC "Terre Diomedee". Comunque in una visione ampia, sogno di poter realizzare un Sistema Culturale e Turistico Integrato, in cui gli operatori del terzo settore possano lavorare in simbiosi con l'ente pubblico, tentando una gestione cosiddetta "mista"."
… e i due passi indietro
È proprio la riorganizzazione delle competenze all'interno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo che, nel silenzio generale, potrebbe far fare i due passi indietro (fatali?!) a Canne della Battaglia. Il 23 dicembre scorso è stato promulgato il D.M. che detta le nuove norme per l' "Organizzazione e funzionamento dei musei statali". La recentissima riforma del MiBACT, fortemente voluta dal Ministro Franceschini, ha previsto, tra le altre cose, la nascita di nuove strutture periferiche del Ministero, i Poli Museali Regionali nei quali confluiranno tutti i musei statali, ad eccezione di soli 20 grandi musei nazionali, dotati di autonomia speciale, come in Puglia il solo Museo Archeologico Nazionale di Taranto (MArTa). Il grande obiettivo strategico è quello di creare "un sistema museale nazionale finalizzato alla messa in rete dei musei italiani e alla integrazione dei servizi e delle attività museali", una forse nuova opportunità soprattutto per tutti i piccoli musei di cui anche la nostra regione è ricca e che, con le proprie scarse forze, fanno fatica a vivere, proprio come l'Antiquarium di Canne della Battaglia.
Ma, sorpresa! Nell'allegato 3 al D.M., che contiene il primo elenco degli istituti e luoghi della cultura e altri immobili e/o complessi assegnati ai Poli museali regionali, per la Puglia sono elencati tutti i musei statali regionali (archeologici e non), da Castel del Monte, al Castello Svevo di Trani, dal Museo Jatta di Ruvo, a Palazzo Sinesi a Canosa, ma Canne delle Battaglia non c'è, sembra scomparsa dalle strutture museali statali regionali. Eppure tra queste c'è anche Egnazia che, con il museo e la sua annessa area archeologica, è del tutto analoga come struttura organizzativa a Canne, e c'è anche Palazzo Sinesi, a noi vicino, che certamente non è una struttura statale. Strano che ci si sia dimenticati proprio di Canne delle Battaglia, l'unica non inserita fra tutte le strutture statali regionali?!
La vera disfatta di Canne!
Viene dunque il dubbio, salvo che sia intervenuta una improvvisa amnesia selettiva, che si voglia abbandonare Canne al suo destino, icona di una clamorosa ed inaspettata sconfitta nel 216 a.C. delle legioni romane, ed ora destinata a proseguire in questo stato di abbandono, preludio solo alla sua chiusura. Quale nuove potenzialità, invece, potrebbe offrire l'inserimento gestionale dell'Antiquarium nei circuiti regionali del nord barese, magari solo con un unico biglietto integrato che possa portare anche solo una piccola parte del turismo culturale che va a Castel del Monte anche a visitare l'area archeologica di Canne!
Già nei primi mesi del 2011 l'Archeoclub di Barletta osservò, quando si determinò la cessazione definitiva della gestione dei servizi aggiuntivi presso l'Antiquarium di Canne della Battaglia, da parte della società Novamusa, che: "solo in particolari e specifiche circostanze, l'accesso gratuito ai musei può rispondere a motivate esigenze di valorizzazione. (…) una permanente e definitiva apertura gratuita nel lungo periodo determinerà, nei fatti, una svalutazione dell'offerta culturale dell'area, con il rischio in futuro anche della chiusura dell'Antiquarium e del Parco archeologico".
Dispiace dover sempre ricordare - conclude Doronzo - di essere stati in passato lungimiranti nel cogliere i rischi di alcune scelte di politica culturale! Per questo, sperando, almeno in questa occasione di essere smentiti dai fatti, questa Associazione invita l'Amministrazione Comunale ad attivare una adeguata ed efficace sinergia con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia e con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, per inserire anche l'area di Canne della Battaglia nel sistema del Polo Museale Regionale, unica ed ultima chance per un vero e funzionante sistema integrato di valorizzazione e fruizione dei beni culturali del nostro territorio».