Cannabis per finalità terapeutiche, la Puglia dice "sì"
Introna: «Legge avanzata e coraggiosa, scelta matura»
giovedì 30 gennaio 2014
La Puglia dice sì alla cannabis terapeutica. Nella giornata di martedì il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità la legge che disciplina l'uso di farmaci cannabinoidi, semplificandone passaggi burocratici e modalità di prescrizione. L'assessore regionale alla sanità Elena Gentile assicura che l'approvazione definitiva del testo di legge avverrà entro un mese. Soddisfatto anche il Presidente del Consiglio Regionale Onofrio Introna, che ha parlato di "legge coraggiosa".
"Una legge avanzata e coraggiosa, che segue una scelta matura della Puglia, adottata insieme ad altre Regioni ed una sperimentazione accurata, attuata in un ospedale pubblico salentino". Il presidente del Consiglio regionale pugliese Onofrio Introna ha espresso in tali termini apprezzamento e soddisfazione per il voto unitario con cui l'Assemblea ha approvato la proposta di legge che autorizza la somministrazione della canapa indiana ad uso terapeutico.
"Siamo accanto ai cittadini più sofferenti. Sotto stretto controllo medico, la cannabis cessa di essere una droga e diventa un presidio sanitario, come altre sostanze stupefacenti trattate per l'uso farmacologico", osserva Introna, che sottolinea la natura "compassionevole" dell'intervento normativo. Risolve problemi burocratici e precisa il contesto in cui viene consentita la prescrizione, la circolazione e l'assunzione di preparati a base di cannabinoidi, per la terapia del dolore e le altre esigenze individuate dai sanitari.
"Una legge avanzata e coraggiosa, che segue una scelta matura della Puglia, adottata insieme ad altre Regioni ed una sperimentazione accurata, attuata in un ospedale pubblico salentino". Il presidente del Consiglio regionale pugliese Onofrio Introna ha espresso in tali termini apprezzamento e soddisfazione per il voto unitario con cui l'Assemblea ha approvato la proposta di legge che autorizza la somministrazione della canapa indiana ad uso terapeutico.
"Siamo accanto ai cittadini più sofferenti. Sotto stretto controllo medico, la cannabis cessa di essere una droga e diventa un presidio sanitario, come altre sostanze stupefacenti trattate per l'uso farmacologico", osserva Introna, che sottolinea la natura "compassionevole" dell'intervento normativo. Risolve problemi burocratici e precisa il contesto in cui viene consentita la prescrizione, la circolazione e l'assunzione di preparati a base di cannabinoidi, per la terapia del dolore e le altre esigenze individuate dai sanitari.