BAT Provincia: Se lo dicono loro, c'è da credere?

Dopo l'autoelogio di Amoruso, Ventola e Silvestris.... La partenza non è stata delle migliori

martedì 26 luglio 2011 23.56
A cura di Emanuele Porcelluzzi
Un vecchio adagio popolare recita così:"Chi si loda, s'imbroda", che ben si attaglia a quanti, per un verso o altro, hanno avuto a che fare con la sesta provincia pugliese, divenuta, suo malgrado, il simbolo, a guisa delle grida manzoniane, dell'inutilità amministrativa delle istituzioni provinciali. Il "la" è stato dato, in tempi molto lontani, da maestri, poco avveduti, legati o meglio avvinghiati al campanile della propria città, che, in controtendenza a quello che avveniva nell'inesistente Padania (perché nessuna carta geografica la contempla), ingaggiavano una guerra, quasi pari per la durata a quella dei Cento anni, per impedire che nascesse la BAT, mentre la Lega si dava da fare per l'istituzione della provincia di Monza e Brianza, sita appena 16 chilometri dalla città di Milano, nel 2009, allorquando mezza Italia reclamava l'abolizione delle altre province.

Tornando alla BAT, non si può affermare dopo che non andava realizzata e che ora costituisce una spendita, senza progetti, di denaro pubblico, per cui viene voglia di chiedere, alla maniera di Pierino, il perché è stato dato il via, finalmente, alla sua costituzione e, nel contesto, è stata avanzata l'istanza di pretendere situazioni logistiche di miglior pregio, per le quali sono state praticate strategie elettorali, tali da mortificare la presenza politica barlettana, che si era battuta, sin dagli anni venti in poi, da sola per ottenere la provincia. Un progetto nato ma amministrato da forze partitiche, che, tra molte tergiversazioni, alla fine si sono convinte che andava portata a compimento, tant'è vero che all'esito delle indette elezioni hanno raggiunto la maggioranza, ponendosi al timone della tanto vituperata provincia.

Tra imboscate e attacchi guerriglieri, portati contro l'indomita Città della Disfida, nulla ovviamente è stato progettato e realizzato anzitempo, per cui si è ricorso alla fretta, cattiva consigliera, per dare l'abbrivio ad una macchina amministrativa che aveva bisogno anche di rodaggio, tanto è vero che qualche flop si è anche verificato, come la storia maledetta dei concorsi, corredata ovviamente da interrogazioni parlamentari e da ricorsi alla Magistratura amministrativa, per cui ne discende che la partenza della BAT non è stata tra le migliori, anzi non è mancato, nel giorno dedicato alle donne, l'episodio dissacrante, alla stregua della ciliegina sulla torta. Dire alla società civile che tutto va bene, mentre le scuderie rischiano di finire in fiamme, equivale ad emulare il fattore che, in terra francese, rassicurava la marchesa, forse un po' svagata.