Barlettaricettiva: prima associazione dei B&B della città
L’intervista al presidente Vincenzo Leopoldo Tota Coliac
martedì 4 novembre 2014
11.09
Barletta e il suo potenziale, Barletta e i suoi monumenti, la sua storia, le piccole grandi leggende che aleggiano intorno ai personaggi che popolano le sue strade, Barletta e i suoi profumi, i suoi panorami, Barletta che merita di più. Proprio in virtù di questi importanti elementi, vanto e lustro della nostra città, circa un mese fa è nata "Barlettaricettiva" un'associazione volutamente creata per poter esaltare al meglio i caratteri dominanti della città della Disfida. Barlettaricettiva è stata istituita come prima associazione cittadina dei Bed and Breakfast, abbiamo ascoltato il presidente, il dottor Vincenzo Leopoldo Tota Coliac, per comprendere quali siano gli intenti, gli obiettivi e gli impegni che il consorzio si pone per un miglioramento del potenziale turistico barlettano.
Quali sono gli obiettivi che Barlettaricettiva si pone?
«Barlettaricettiva è l'associazione che riunisce i B&B di Barletta. Al momento siamo venti soci, ognuno con delle idee e dei propositi ben precisi, tutti abbiamo come unico obiettivo quello di valorizzare la nostra città sotto diversi aspetti. Principale nostro scopo è quello di fare in modo che la città possa ottenere il giusto lustro che merita, anche svolgendo campagne pubblicitarie in collaborazione con il comune. Innanzitutto intendiamo risolvere alcune criticità che attanagliano le nostre attività, soprattutto per noi B&B che ci troviamo nel centro storico ci sono numerose problematiche: pass; parcheggi; zone inaccessibili; file interminabili di traffico; carico scarico bagagli; cartellonistica sbagliata. Devo sottolineare che Barletta agli occhi dei barlettani sembra una città brutta, sporca, invivibile, mentre, quando i nostri ospiti vanno via salutandoci ci dicono che avranno sempre un bellissimo ricordo della città, dovuto alla gentilezza degli operatori turistici e alla cortesia che riscontrano chiedendo informazioni alla gente per strada. Tutto sommato non abbiamo sbagliato politica di vendita, questo quindi è un importante tornaconto che ci permette di rivenderci bene sia a livello turistico italiano che estero».
La vostra associazione ha avuto modo di interfacciarsi con l'amministrazione comunale?
«In più di un'occasione abbiamo avuto modo di confrontarci con l'amministrazione che ha dimostrato voglia di collaborare con noi per conseguire gli obiettivi che ci siamo prestabiliti, grazie anche alla promozione degli eventi. Il nostro gruppo è costituito per lo più di gente molto giovane, che crede nella propria città. Ognuno di noi ha come punto di riferimento la propria zona di cui pertanto provvede a segnalare le problematiche. Abbiamo quindi già più volte fatto presente all'amministrazione quali sarebbero le necessarie migliorie da apportare, sia da un punto di vista urbanistico che organizzativo di eventi. E' infatti importantissimo "destagionalizzare" gli eventi, facendo in modo che ci sia un evento al mese o magari ogni due settimane. La percentuale che un evento possa portare ad un aumento del flusso turistico è altissima, questo crea un indotto notevole di denaro che entra e circola nella nostra città. Se la città riuscisse a capire che l'evento proposto nella stessa identica maniera anziché a marzo, se fosse programmato per ottobre, ad esempio, ci permetterebbe di beneficiare anche di quel lasso di tempo, riusciremmo a mantenere vivo il turismo per molti più mesi all'anno. Inoltre lo stesso turista con il solo passaparola trasmetterebbe, assistendo agli eventi, l'idea di una città "viva". L'evento Disfida ha portato un grande flusso turistico, durante le telefonate di prenotazione la cosa era sempre menzionata, pertanto abbiamo anche proposto all'amministrazione che la Disfida abbia una precisa cadenza annuale. Anche gli Open Days ad esempio, caratterizzandosi come contenitore di cultura aperto anche fino a sera, ha costituito come evento un'importante fonte turistica e d'arricchimento culturale, anche per i cittadini barlettani stessi. Va sottolineato inoltre che dal comparto turistico può nascere tanto altro. Siamo la zona più ricca di monumenti, prodotti enogastronomici, che non vengono assolutamente sfruttati. Trovandoci tra due brand, il Salento ed il Gargano, siamo al momento sfruttati come trait d'union nel passaggio da un posto all'altro. Spesso i turisti rimpiangono, una volta qui, di aver prenotato solo per una notte o due il loro soggiorno a Barletta, perché la vivacità che trovano nella nostra zona piace molto. Se si riuscisse a capire come valorizzare il territorio e la nostra stessa città, potremmo puntare anche su questo per crescere economicamente e in molti settori. Gli stessi finanziamenti, le agevolazioni statali, sono tutti elementi che servono per incrementare lo sviluppo, ed è un spreco non utilizzarli al meglio».
Che tipologia di impegno siete disposti a mettere al servizio della città per raggiungere gli obiettivi che vi ponete?
«Il nostro organico è strutturato in modo che vi sia all'interno dell'associazione un rappresentante per ogni zona della città, in modo da non sottovalutare problematiche e aspetti di nessun tipo. All'interno della nostra struttura associativa c'è voglia di fare, di cambiare le cose, di impegnarsi. Inoltre ci tengo a sottolineare come io abbia volutamente predisposto che all'interno del nostro gruppo vi fosse una percentuale di componenti femminili, perché l'importanza, la sensibilità, l'educazione che hanno le donne non le hanno gli uomini che magari pensano il più delle volte a cose più scontate ed effimere. La donna è molto attenta a guardare alcune situazioni, è lungimirante, più astuta degli uomini pertanto componente essenziale in un organico che sia ben strutturato, credo fermamente nelle doti femminili. Io personalmente sin dall'inizio ho preso i dovuti contatti con le istituzioni e con le eventuali strutture ristorative con cui progettiamo di creare una rete in previsione di corposi flussi turistici. Vogliamo mirare alla soddisfazione dell'ospite in modo che rimanga colpito notando l'accoglienza che Barletta è in grado di offrire. Ci siamo imposti noi stessi di fornire materiale a Puglia Promozione Eventi, per essere d'ora in poi considerati in qualità di brand "Bat": è infatti in via di realizzazione un pacchetto turistico, che prevede un'accoglienza in città, un'esposizione di quelle che saranno le escursioni che dovranno compiere gli ospiti, l'accoglienza nelle stanze, la cena in un ristorante tipico locale, magari un'escursione che spazi tra Barletta(Castello, Cantina, Santo Sepolcro, Cattedrale, Palazzo della Marra, esposizione De Nittis, Canne della Battaglia), Castel del Monte, Trani, le Saline di Margherita di Savoia, prevedendo infine per un altro giorno un'escursione via mare. Stiamo studiando quello che possa essere un metodo di rilancio del nostro territorio, fingendoci tour operator, pensando innanzitutto a ciò che il cliente vuole e desidera trovare in vacanza».
Quali sono gli obiettivi che Barlettaricettiva si pone?
«Barlettaricettiva è l'associazione che riunisce i B&B di Barletta. Al momento siamo venti soci, ognuno con delle idee e dei propositi ben precisi, tutti abbiamo come unico obiettivo quello di valorizzare la nostra città sotto diversi aspetti. Principale nostro scopo è quello di fare in modo che la città possa ottenere il giusto lustro che merita, anche svolgendo campagne pubblicitarie in collaborazione con il comune. Innanzitutto intendiamo risolvere alcune criticità che attanagliano le nostre attività, soprattutto per noi B&B che ci troviamo nel centro storico ci sono numerose problematiche: pass; parcheggi; zone inaccessibili; file interminabili di traffico; carico scarico bagagli; cartellonistica sbagliata. Devo sottolineare che Barletta agli occhi dei barlettani sembra una città brutta, sporca, invivibile, mentre, quando i nostri ospiti vanno via salutandoci ci dicono che avranno sempre un bellissimo ricordo della città, dovuto alla gentilezza degli operatori turistici e alla cortesia che riscontrano chiedendo informazioni alla gente per strada. Tutto sommato non abbiamo sbagliato politica di vendita, questo quindi è un importante tornaconto che ci permette di rivenderci bene sia a livello turistico italiano che estero».
La vostra associazione ha avuto modo di interfacciarsi con l'amministrazione comunale?
«In più di un'occasione abbiamo avuto modo di confrontarci con l'amministrazione che ha dimostrato voglia di collaborare con noi per conseguire gli obiettivi che ci siamo prestabiliti, grazie anche alla promozione degli eventi. Il nostro gruppo è costituito per lo più di gente molto giovane, che crede nella propria città. Ognuno di noi ha come punto di riferimento la propria zona di cui pertanto provvede a segnalare le problematiche. Abbiamo quindi già più volte fatto presente all'amministrazione quali sarebbero le necessarie migliorie da apportare, sia da un punto di vista urbanistico che organizzativo di eventi. E' infatti importantissimo "destagionalizzare" gli eventi, facendo in modo che ci sia un evento al mese o magari ogni due settimane. La percentuale che un evento possa portare ad un aumento del flusso turistico è altissima, questo crea un indotto notevole di denaro che entra e circola nella nostra città. Se la città riuscisse a capire che l'evento proposto nella stessa identica maniera anziché a marzo, se fosse programmato per ottobre, ad esempio, ci permetterebbe di beneficiare anche di quel lasso di tempo, riusciremmo a mantenere vivo il turismo per molti più mesi all'anno. Inoltre lo stesso turista con il solo passaparola trasmetterebbe, assistendo agli eventi, l'idea di una città "viva". L'evento Disfida ha portato un grande flusso turistico, durante le telefonate di prenotazione la cosa era sempre menzionata, pertanto abbiamo anche proposto all'amministrazione che la Disfida abbia una precisa cadenza annuale. Anche gli Open Days ad esempio, caratterizzandosi come contenitore di cultura aperto anche fino a sera, ha costituito come evento un'importante fonte turistica e d'arricchimento culturale, anche per i cittadini barlettani stessi. Va sottolineato inoltre che dal comparto turistico può nascere tanto altro. Siamo la zona più ricca di monumenti, prodotti enogastronomici, che non vengono assolutamente sfruttati. Trovandoci tra due brand, il Salento ed il Gargano, siamo al momento sfruttati come trait d'union nel passaggio da un posto all'altro. Spesso i turisti rimpiangono, una volta qui, di aver prenotato solo per una notte o due il loro soggiorno a Barletta, perché la vivacità che trovano nella nostra zona piace molto. Se si riuscisse a capire come valorizzare il territorio e la nostra stessa città, potremmo puntare anche su questo per crescere economicamente e in molti settori. Gli stessi finanziamenti, le agevolazioni statali, sono tutti elementi che servono per incrementare lo sviluppo, ed è un spreco non utilizzarli al meglio».
Che tipologia di impegno siete disposti a mettere al servizio della città per raggiungere gli obiettivi che vi ponete?
«Il nostro organico è strutturato in modo che vi sia all'interno dell'associazione un rappresentante per ogni zona della città, in modo da non sottovalutare problematiche e aspetti di nessun tipo. All'interno della nostra struttura associativa c'è voglia di fare, di cambiare le cose, di impegnarsi. Inoltre ci tengo a sottolineare come io abbia volutamente predisposto che all'interno del nostro gruppo vi fosse una percentuale di componenti femminili, perché l'importanza, la sensibilità, l'educazione che hanno le donne non le hanno gli uomini che magari pensano il più delle volte a cose più scontate ed effimere. La donna è molto attenta a guardare alcune situazioni, è lungimirante, più astuta degli uomini pertanto componente essenziale in un organico che sia ben strutturato, credo fermamente nelle doti femminili. Io personalmente sin dall'inizio ho preso i dovuti contatti con le istituzioni e con le eventuali strutture ristorative con cui progettiamo di creare una rete in previsione di corposi flussi turistici. Vogliamo mirare alla soddisfazione dell'ospite in modo che rimanga colpito notando l'accoglienza che Barletta è in grado di offrire. Ci siamo imposti noi stessi di fornire materiale a Puglia Promozione Eventi, per essere d'ora in poi considerati in qualità di brand "Bat": è infatti in via di realizzazione un pacchetto turistico, che prevede un'accoglienza in città, un'esposizione di quelle che saranno le escursioni che dovranno compiere gli ospiti, l'accoglienza nelle stanze, la cena in un ristorante tipico locale, magari un'escursione che spazi tra Barletta(Castello, Cantina, Santo Sepolcro, Cattedrale, Palazzo della Marra, esposizione De Nittis, Canne della Battaglia), Castel del Monte, Trani, le Saline di Margherita di Savoia, prevedendo infine per un altro giorno un'escursione via mare. Stiamo studiando quello che possa essere un metodo di rilancio del nostro territorio, fingendoci tour operator, pensando innanzitutto a ciò che il cliente vuole e desidera trovare in vacanza».