Barletta, «una città condannata dalla superficialità»
Accuse all’amministrazione comunale da parte dei consiglieri di centro-destra. «Tanti insuccessi nel secondo mandato di Maffei»
martedì 22 novembre 2011
13.46
«Barletta non può essere amministrata con cotanta superficialità». E' l'attacco che le opposizioni di centro-destra indirizzano al sindaco Maffei e alla sua maggioranza di centro-sinistra. Lo scorso sabato, sit-in di protesta in viale Ippocrate contro l'installazione del ripetitore di telefonia mobile posto sulla rotatoria situata nei pressi di Ponte Parilli. Presenti alla conferenza stampa: il consigliere regionale e comunale Pdl, Giovanni Alfarano, il capogruppo Pino Rizzi, il consigliere Riccardo Memeo, l'indipendente, iscritto al gruppo misto, Flavio Basile. «Il nostro sit-in di protesta – spiegano i consiglieri di minoranza – riapre, di fatto, il nostro filo diretto con i cittadini. In quest'ultimo mese, abbiamo preferito stare in silenzio nel rispetto delle vittime del crollo di via Roma onde evitare di essere tacciati di facili strumentalizzazioni politiche. Oggi, è nostro dovere tornare a tener vivo il dibattito su tematiche di strettissimo interesse per la comunità.
Maffei e la sinistra, solo qualche mese fa, in campagna elettorale, promettevano a residenti ed operatori commerciali dell'area interessata dall'installazione dell'antenna, la risoluzione condivisa del problema. Una zona, quella in questione, già congestionata di tralicci, elettrodotti, antenne di telefonia impiantate su strutture di proprietà privata. Ebbene sì, l'impegno preso da Maffei, è stato ancora una volta disatteso.
In questi mesi – proseguono dalle opposizioni – è successo di tutto. Orrori amministrativi prevedibili dettati dalla scarsa programmazione progettuale, dall'accentuata provvisorietà di chi da vent'anni è a Palazzo di Città, dalla sfacciataggine di chi si è prestato e di chi continua a prestarsi a continui cambi di casacca pur di arrivare al potere. Purtroppo, non è cambiando il partito che si riesce ad imporre la propria politica. Eventi che hanno portato alla trascuratezza della cosa pubblica, ad una mancata pianificazione delle opere infrastrutturali utili alla crescita della città, ad una misera opera di manutenzione ordinaria e straordinaria. Insomma, la sinistra nostrana corre ai ripari, ogni qual volta, si assiste a tragedie annunciate, figlie di ciò che non si è fatto consapevolmente in passato.
Ricordiamo, inoltre, ai cittadini tutti, i tanti insuccessi si qui inanellati dal secondo mandato Maffei: l'incapacità di nominare, nei tempi previsti, una giunta ed un Presidente del Consiglio Comunale che fossero definitivi e non a tempo; la perdita di 750mila euro per il rilancio di Canne della Battaglia; le responsabilità politico-amministrative relative al crollo di via Roma e allo stato di pericolosità delle innumerevoli palazzine di vecchia data presenti in città, emerse solo a fatto compiuto; la presenza all'interno della macchina comunale di dirigenti con contratto part-time; l'incredibile difficoltà di realizzare, di concerto con una Regione Puglia da 6 anni dello stesso colore politico, opere di rimodulazione, messa in sicurezza, bonifica del canale Ciappetta-Camaggio; i notevoli ritardi nel via ai lavori di cantierizzazione della 167 che piangono l'assenza delle necessarie opere di urbanizzazione; il mancato sostegno agli sforzi imprenditoriali dei nostri manifatturieri mai affiancati dalla politica locale. A Molfetta, invece, hanno edificato aree industriali-artigianali a costi vantaggiosi in loro favore. Barletta, invece? E' la città che resta a guardare. Turismo, cultura, agricoltura e ambiente rappresenterebbero oggi i quattro ingredienti per lo sviluppo e la crescita economico-occupazionale del nostro territorio».
Maffei e la sinistra, solo qualche mese fa, in campagna elettorale, promettevano a residenti ed operatori commerciali dell'area interessata dall'installazione dell'antenna, la risoluzione condivisa del problema. Una zona, quella in questione, già congestionata di tralicci, elettrodotti, antenne di telefonia impiantate su strutture di proprietà privata. Ebbene sì, l'impegno preso da Maffei, è stato ancora una volta disatteso.
In questi mesi – proseguono dalle opposizioni – è successo di tutto. Orrori amministrativi prevedibili dettati dalla scarsa programmazione progettuale, dall'accentuata provvisorietà di chi da vent'anni è a Palazzo di Città, dalla sfacciataggine di chi si è prestato e di chi continua a prestarsi a continui cambi di casacca pur di arrivare al potere. Purtroppo, non è cambiando il partito che si riesce ad imporre la propria politica. Eventi che hanno portato alla trascuratezza della cosa pubblica, ad una mancata pianificazione delle opere infrastrutturali utili alla crescita della città, ad una misera opera di manutenzione ordinaria e straordinaria. Insomma, la sinistra nostrana corre ai ripari, ogni qual volta, si assiste a tragedie annunciate, figlie di ciò che non si è fatto consapevolmente in passato.
Ricordiamo, inoltre, ai cittadini tutti, i tanti insuccessi si qui inanellati dal secondo mandato Maffei: l'incapacità di nominare, nei tempi previsti, una giunta ed un Presidente del Consiglio Comunale che fossero definitivi e non a tempo; la perdita di 750mila euro per il rilancio di Canne della Battaglia; le responsabilità politico-amministrative relative al crollo di via Roma e allo stato di pericolosità delle innumerevoli palazzine di vecchia data presenti in città, emerse solo a fatto compiuto; la presenza all'interno della macchina comunale di dirigenti con contratto part-time; l'incredibile difficoltà di realizzare, di concerto con una Regione Puglia da 6 anni dello stesso colore politico, opere di rimodulazione, messa in sicurezza, bonifica del canale Ciappetta-Camaggio; i notevoli ritardi nel via ai lavori di cantierizzazione della 167 che piangono l'assenza delle necessarie opere di urbanizzazione; il mancato sostegno agli sforzi imprenditoriali dei nostri manifatturieri mai affiancati dalla politica locale. A Molfetta, invece, hanno edificato aree industriali-artigianali a costi vantaggiosi in loro favore. Barletta, invece? E' la città che resta a guardare. Turismo, cultura, agricoltura e ambiente rappresenterebbero oggi i quattro ingredienti per lo sviluppo e la crescita economico-occupazionale del nostro territorio».