Barletta tra i fili di un discorso incompiuto

L'importanza del cittadino e la credibilità della politica. Fra crolli e poltrone, non bisogna perdere di vista la coerenza

lunedì 28 novembre 2011
Lo scenario della vita civile nella nostra città è un termometro importante per valutare il grado di salute del rapporto tra cittadini e istituzioni politiche. A influenzare sotto questo profilo il nostro contesto cittadino, nel corso di quest'anno, sono state due importanti vicende: le elezioni amministrative tenutesi nel maggio scorso, e la terribile tragedia del crollo della palazzina in via Roma, avvenuta a inizio ottobre, che ha causato la morte di cinque donne innocenti. In tali avvenimenti si sono concentrati aspetti negativi e positivi del rapporto del cittadino con la politica.

Il periodo elettorale ha purtroppo confermato la presenza di una grave mancanza, per ragioni economiche e culturali: il voto non inteso quale diritto-dovere civico di ogni cittadino, ma reso pari a una merce di scambio di basso valore. Un vergognoso baratto che ha visto coinvolti anche cittadini, per la prima volta chiamati ad esercitare questo diritto garantito dalla nostra Costituzione. Tale gesto, ogni qual volta ha luogo, segna la sconfitta dei valori di cui la politica dovrebbe farsi garante, ed è espressione di una privazione consapevole o non di una prerogativa fondamentale di ogni cittadino. Roberto Saviano è solito infatti descrivere con fermezza il voto di scambio, come un'azione attraverso la quale "ti danno una cosa, ma ti tolgono tutto il resto". A tutto ciò la politica non ha saputo reagire con autorevolezza, ma ha lasciato spazio alle divisioni per la spartizione delle nomine e al trionfo degli interessi di parte. Interessi che hanno ostacolato la nascita della nuova amministrazione e del nuovo consiglio comunale. Tali sviluppi hanno logorato inevitabilmente il rapporto tra cittadini e istituzioni, lasciando emergere sentimenti di indignazione e di crescente distacco dalla politica.

Ma un evento come la tragedia immane che ha visto morire sotto le macerie di una palazzina in via Roma cinque giovani donne, ha scosso profondamente l'intera cittadinanza, portando molte persone a scegliere di tornare ad essere presenti. E' stato un dramma assurdo a cui nessuno è potuto rimanere indifferente e a cui è seguito un esemplare ed inaspettato movimento civile. La comunità cittadina si è così imposta sulla scena politica di Barletta e non solo, dando luogo a grandi momenti di civiltà, come sono stati quelli durante la straziante celebrazione dei funerali e la grande fiaccolata silenziosa, che ha visto migliaia di persone camminare insieme per una causa comune. Momenti nei quali non le grida, non la violenza, ma il silenzio assordante è stato il mezzo attraverso il quale chiedere fermamente verità e giustizia.

Due eventi, due situazioni diverse, dove è emerso il meglio e il peggio che una comunità può dare. Due vicende che tuttavia indicano la necessità di ricostruire un rapporto ormai fragile con le proprie istituzioni di riferimento. Un rapporto che sarebbe sicuramente migliore se ognuno di noi avesse un po' più di coraggio da spingerci a mettere le nostre capacità al servizio della nostra città. Un rapporto che sarebbe sicuramente più solido se le forze politiche mettessero concretamente in atto le loro linee guida nazionali al livello territoriale, passando per un inevitabile rinnovamento della classe dirigente. Una classe dirigente credibile e coerente con i principi che animano una forza politica. Perché da credibilità e coerenza non si può prescindere.
Un giovane aspirante redattore di Barlettalife ci invia spontaneamente un propedeutico saggio esemplificativo delle sue capacità. Come consuetudine non pubblichiamo mai articoli seppur interessanti, che non siano stati apprezzati, non già dal corpo redazionale, bensì da un primo, più severo gradimento dei nostri lettori ai quali in modo anonimo sottoponiamo, per tempi medio lunghi la lettura dei neofiti testi. Ma l'eccezione conferma la ferma regola di Barlettalife. Pubblichiamo subito quanto ricevuto dal giovane universitario perchè la sua proposta contiene il malessere di tanti lettori, ne interpreta la stanchezza , la disillusione, l'impotenza di non saper far altro che condannare la classe politica, semplicemente scrivendo. Nella lettura, ritroviamo la lnea editoriale che noi tutti di Barlettalife, perseguiamo, devo dire, con relativo successo perchè l'arroganza di singoli politici e imprecisati partiti non sconta ancora il nostro tentativo di renderli vulnerabili. Non ancora.

Il direttore