"Barletta mon amour", l'associazione Cultura e Spettacolo: «Noi non considerati»
La nota firmata dalla referente Stefania D'Onofrio
martedì 25 giugno 2024
12.07
«L'associazione di categoria Settore Cultura e Spettacolo di Barletta - premettendo che non ha né l'intento né la pretesa di far parte del cartellone degli ospiti e delle iniziative "nazionali" o "internazionali" (che dir si voglia) del programma "Barletta mon Amour" - interviene per esprimere l'opinione di quei cittadini che, nella loro vita professionale, producono arte e spettacolo dal vivo. Oltre a dover necessariamente puntualizzare che non possiamo più accettare dinamiche accentratrici e non condivise con tutte le realtà culturali barlettane, subendo le decisioni di pochissimi, esprimiamo una certa contrarietà rispetto al fatto che sia stato, ancora una volta, totalmente ignorato il regolamento sull'erogazione di contributi; ignorata- da quanto appreso dai giornali- anche la Commissione cultura- preposta a dare indirizzi politici sulla spesa dei fondi per la cultura; ignorate le associazioni di categoria nei processi delle scelte culturali della città; ignorati gli imprenditori e organizzatori del territorio; ignorati gli artisti e gli operatori culturali del territorio». Così la referente dell'associazione di categoria Settore Cultura e Spettacolo Barletta.
«Le logiche di organizzazione avvengono, ancora, con affidamenti diretti in base a proposte e scommesse al rilancio - sulla scorta di presunta o accertata popolarità e "numeri di botteghino" - che arrivano da Agenzie abituate a fare business su artisti ed eventi musicali. Che i grandi eventi debbano arrivare nella nostra città è sacrosanto e lo auspichiamo tutti, ma il panorama degli artisti nazionali e internazionali è molto variegato. Le proposte della nostra estate barlettana, a noi, risultano mediocri e nazional popolari e, sempre a nostro modesto parere, non c'è logica nel cartellone. Anche a livello di marketing i target sono sempre gli stessi, per non parlare del prezzo dei biglietti che è superiore a quello di tutti gli altri Comuni limitrofi, mettendo anche in difficoltà chi vorrebbe ascoltare il tanto atteso Gigi D'Alessio- o altri beniamini- e che non potrà permetterselo!
Non entriamo nel merito della "direzione artistica" del cartellone degli eventi musicali ma ci preme solo ammirare e apprendere da altre realtà pugliesi consolidate sul territorio- come il Medimex o Locus Festival o il Talos Festival- la cui programmazione ha logiche den diverse e propone eventi variegati, spesso a tema e per target differenti a prezzi molto più accessibili, con ospiti realmente apprezzati a livello nazionale ed internazionale da un pubblico vastissimo. Basti guardare anche agli eventi organizzati negli anni passati da città come Trani- che ha ospitato concerti di altissimo valore artistico spesso anche gratuiti- o alle iniziative della nostra vicina Andria che propone Festival Castel dei Mondi o quello della Disperazione o "la città bambina" che hanno un profondo valore artistico culturale e mirano a raggiungere ogni tipologia di pubblico e fare da veri e propri attrattori culturali di ritorno.
Quindi, senza nulla togliere alle proposte nazional popolari, bisognerebbe puntare anche a logiche di programmazione più mirate e meno casuali limitando gli eventi spot che lasciano il tempo che trovano. Un festival musicale invoglia a soggiorni più lunghi, aumentando le notti di alloggio nelle nostre strutture. Correlati ai concerti si possono organizzare incontri e dibattiti, occasioni per stare fianco a fianco con gli artisti ma tutto questo è possibile se il Comune dà spazio alle realtà del territorio e ai professionisti del settore, coinvolgendole ad operare insieme per l'organizzazione dell'estate barlettana e destinando fondi alle attività e alle proposte delle realtà del territorio, che operano e vivono di idee e di relazioni con altri artisti. Non siamo noi a voler salire sull'imponente e splendido palco del Fossato, ma ci piacerebbe generare idee per iniziative, anche gratuite, per l'intera cittadinanza, per tutte le fasce d'età e per ogni tipo d'interesse in un periodo, quello estivo, in cui il tempo libero è maggiore e in cui si è più predisposti ad uscire e a cercare svaghi o coltivare i propri interessi. Insomma, la nostra domanda è: vogliamo che la nostra Barletta cresca a livello artistico culturale o sia un luogo in cui portare nomi e personaggi specchi dei nostri tempi? Sicuramente il nostro amour per Barletta è la crescita artistico culturale e non ci stancheremo mai di adoperarci per questo».
«Le logiche di organizzazione avvengono, ancora, con affidamenti diretti in base a proposte e scommesse al rilancio - sulla scorta di presunta o accertata popolarità e "numeri di botteghino" - che arrivano da Agenzie abituate a fare business su artisti ed eventi musicali. Che i grandi eventi debbano arrivare nella nostra città è sacrosanto e lo auspichiamo tutti, ma il panorama degli artisti nazionali e internazionali è molto variegato. Le proposte della nostra estate barlettana, a noi, risultano mediocri e nazional popolari e, sempre a nostro modesto parere, non c'è logica nel cartellone. Anche a livello di marketing i target sono sempre gli stessi, per non parlare del prezzo dei biglietti che è superiore a quello di tutti gli altri Comuni limitrofi, mettendo anche in difficoltà chi vorrebbe ascoltare il tanto atteso Gigi D'Alessio- o altri beniamini- e che non potrà permetterselo!
Non entriamo nel merito della "direzione artistica" del cartellone degli eventi musicali ma ci preme solo ammirare e apprendere da altre realtà pugliesi consolidate sul territorio- come il Medimex o Locus Festival o il Talos Festival- la cui programmazione ha logiche den diverse e propone eventi variegati, spesso a tema e per target differenti a prezzi molto più accessibili, con ospiti realmente apprezzati a livello nazionale ed internazionale da un pubblico vastissimo. Basti guardare anche agli eventi organizzati negli anni passati da città come Trani- che ha ospitato concerti di altissimo valore artistico spesso anche gratuiti- o alle iniziative della nostra vicina Andria che propone Festival Castel dei Mondi o quello della Disperazione o "la città bambina" che hanno un profondo valore artistico culturale e mirano a raggiungere ogni tipologia di pubblico e fare da veri e propri attrattori culturali di ritorno.
Quindi, senza nulla togliere alle proposte nazional popolari, bisognerebbe puntare anche a logiche di programmazione più mirate e meno casuali limitando gli eventi spot che lasciano il tempo che trovano. Un festival musicale invoglia a soggiorni più lunghi, aumentando le notti di alloggio nelle nostre strutture. Correlati ai concerti si possono organizzare incontri e dibattiti, occasioni per stare fianco a fianco con gli artisti ma tutto questo è possibile se il Comune dà spazio alle realtà del territorio e ai professionisti del settore, coinvolgendole ad operare insieme per l'organizzazione dell'estate barlettana e destinando fondi alle attività e alle proposte delle realtà del territorio, che operano e vivono di idee e di relazioni con altri artisti. Non siamo noi a voler salire sull'imponente e splendido palco del Fossato, ma ci piacerebbe generare idee per iniziative, anche gratuite, per l'intera cittadinanza, per tutte le fasce d'età e per ogni tipo d'interesse in un periodo, quello estivo, in cui il tempo libero è maggiore e in cui si è più predisposti ad uscire e a cercare svaghi o coltivare i propri interessi. Insomma, la nostra domanda è: vogliamo che la nostra Barletta cresca a livello artistico culturale o sia un luogo in cui portare nomi e personaggi specchi dei nostri tempi? Sicuramente il nostro amour per Barletta è la crescita artistico culturale e non ci stancheremo mai di adoperarci per questo».