«Barletta, ancora una volta, è sulle cronache nazionali»
La testimonianza del comitato di quartiere della zona 167 sull'omicidio di Giuseppe Tupputi
martedì 12 aprile 2022
16.25
«Ancora una vita spezzata, ancora sgomento, smarrimento, frustrazione e senso di impotenza sono i sentimenti prevalenti in queste ore drammatiche per i cittadini di Barletta. Il Comitato di zona 167, da circa un anno, ha intrapreso una intensa attività di sensibilizzazione sul tema criminalità e violenza, interloquendo con le istituzioni che hanno cercato di rispondere con adeguate iniziative, pur nell'esiguità degli organici e delle risorse, ma evidentemente non basta. Occorre un "lavoro" molto più intenso ed articolato.
Barletta, ancora una volta, è sulle cronache nazionali per fatti criminali: un primato che deprime ancora di più il morale di una intera cittadinanza che dopo due anni di pandemia tenta di recuperare il terreno perso con la vivacità laboriosa che distingue la parte sana della città di Barletta, la gran parte della città, oggi attaccata da un altro virus, altrettanto insidioso, che è la criminalità, micro o macro che sia.
Avevamo parlato del livello di sicurezza percepita oramai sotto il livello di guardia in una riunione, di un paio di mesi fa, con il Prefetto e in seguito anche con il Commissario Prefettizio, rappresentando, in particolare, la difficoltà delle famiglie della zona 167 e quelle dell'intera città.
Alla luce di questo ulteriore atto criminoso, abbiamo il fondato timore che tale livello di sicurezza percepita possa scadere ulteriormente ad un livello di paura se non terrore da parte dei cittadini. Abbiamo manifestato il disagio della città, rispetto ai quotidiani atti di violenza e delinquenza con altre venticinque associazioni al Parco dell'Umanità solo due mesi orsono, ma, evidentemente, il grido di allarme non basta, bisogna intraprendere ulteriori azioni e lo chiediamo attraverso queste righe.
Chiediamo un'azione decisa, forte da parte dello Stato, se necessario accetteremo anche la militarizzazione della città, oramai non possiamo parlare più di prevenzione se non dopo una azione repressiva capillare da parte delle forze dell'ordine. Il Comitato è da mesi impegnato in una raccolta firme che saranno inviate al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al Ministro degli Interni affinché il grido di allarme e di dolore giunga direttamente al cuore dello Stato che a Barletta oramai pare abbia mostrato una evidente fragilità.
Siamo in periodo elettorale, come è evidente dai colorati manifesti che tappezzano la città con i soliti slogan e buoni propositi, ma vorremmo invitare chi si propone ai cittadini come candidato ad amministrare la città, di assecondare un principio di sobrietà che spesso latita, se non altro, per rispetto delle vittime e delle rispettive famiglie a cui gli abitanti della zona 167 attraverso il Comitato di zona 167 esprimono con delicatezza la propria vicinanza».
Barletta, ancora una volta, è sulle cronache nazionali per fatti criminali: un primato che deprime ancora di più il morale di una intera cittadinanza che dopo due anni di pandemia tenta di recuperare il terreno perso con la vivacità laboriosa che distingue la parte sana della città di Barletta, la gran parte della città, oggi attaccata da un altro virus, altrettanto insidioso, che è la criminalità, micro o macro che sia.
Avevamo parlato del livello di sicurezza percepita oramai sotto il livello di guardia in una riunione, di un paio di mesi fa, con il Prefetto e in seguito anche con il Commissario Prefettizio, rappresentando, in particolare, la difficoltà delle famiglie della zona 167 e quelle dell'intera città.
Alla luce di questo ulteriore atto criminoso, abbiamo il fondato timore che tale livello di sicurezza percepita possa scadere ulteriormente ad un livello di paura se non terrore da parte dei cittadini. Abbiamo manifestato il disagio della città, rispetto ai quotidiani atti di violenza e delinquenza con altre venticinque associazioni al Parco dell'Umanità solo due mesi orsono, ma, evidentemente, il grido di allarme non basta, bisogna intraprendere ulteriori azioni e lo chiediamo attraverso queste righe.
Chiediamo un'azione decisa, forte da parte dello Stato, se necessario accetteremo anche la militarizzazione della città, oramai non possiamo parlare più di prevenzione se non dopo una azione repressiva capillare da parte delle forze dell'ordine. Il Comitato è da mesi impegnato in una raccolta firme che saranno inviate al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al Ministro degli Interni affinché il grido di allarme e di dolore giunga direttamente al cuore dello Stato che a Barletta oramai pare abbia mostrato una evidente fragilità.
Siamo in periodo elettorale, come è evidente dai colorati manifesti che tappezzano la città con i soliti slogan e buoni propositi, ma vorremmo invitare chi si propone ai cittadini come candidato ad amministrare la città, di assecondare un principio di sobrietà che spesso latita, se non altro, per rispetto delle vittime e delle rispettive famiglie a cui gli abitanti della zona 167 attraverso il Comitato di zona 167 esprimono con delicatezza la propria vicinanza».