Bar.S.A. e servizi ambientali, Caputo replica al vice sindaco
«Mi permetto di fare ancora ricorso a qualche altro “infantile perché”». Franco Caputo scrive da ex consigliere ma anche da cittadino
giovedì 15 settembre 2011
17.54
«Forse è poco opportuno impegnare spazi della discussione politica cittadina per esigenze di "replica". Ritengo tuttavia che la rilevanza e la qualità degli argomenti riguardanti i servizi di igiene ambientale resi dalla Barsa ed oggetto di diverse ed opposte valutazioni espresse da me e dall'Assessore Carpagnano, meritino ulteriore attenzione ed approfondimento». Scrive così il politico Franco Caputo, ex vice-sindaco di Barletta.
«Non me ne voglia il simpaticissimo e spiritoso amico e Vice Sindaco Antonio, ma penso che egli, abbia perso una magnifica occasione per dare risposte non già ad un "ex" come me, ma all'intera Cittadinanza rispetto ai problemi sollevati con gli "infantili perché" (definizione data dal Vice Sindaco) proposti dal sottoscritto. La stranezza è che rispetto alla stravolgente "bellezza infantile" della più pura e semplice delle domande: "… perché", la politica anzichè rispondere con altrettanta semplicità e chiarezza risponde con la solita genericità e con qualche punta di risentimento, della serie non disturbate il conducente. Il tenore della risposta, purtroppo, dà oggettivamente la misura di una politica vecchia e populistica, concentrata sui privilegi e poco incline ad assumere sino in fondo le proprie responsabilità.
Questo lo si evince chiaramente dal generico appello con il quale l'Assessore Carpagnano conclude il suo intervento sulla Gazzetta di domenica scorsa in cui chiama a raccolta (al capezzale per dirla in gergo medico) cittadini e pseudo-esperti che dovrebbero segnalare criticità e fornire possibili soluzioni. Un approccio, me lo consentirà l'amico Antonio, tanto "democratico" quanto bizzarro. C'è qualcosa che non convince e che deve far riflettere. Come mai una organizzazione complessa che mette in campo Amministratori, Dirigenti e Soggetti Tecnici, infrastrutture e risorse economiche con compiti ed obiettivi definiti non riesce ad assicurare una corretta ed efficiente gestione dei servizi di pulizia e di igiene ambientale? Il tema principale rimane questo, poi c'è la filosofia ed il resto (segnalazione dei cittadini, aiuto di esperti, ecc.). E' come se una struttura ospedaliera, anziché offrire assistenza e possibilmente rimedi, arrivasse a chiedere al paziente un aiuto per stabilire la diagnosi, per poi concordare la terapia.
Sarei felice (lo auspico davvero) e con me immagino tantissimi cittadini e cittadine di Barletta, se l'Amministrazione Comunale si mostrasse più forte, autorevole e convinta, e quindi capace di attivare processi di miglioramento e di maggiore qualità dei servizi. Ma risulta oggettivamente difficile abbandonarsi a forme di ottimismo. D'altro canto, quali speranze può nutrire una Città ostaggio, da circa 4 mesi, delle infinite trattative tra il Sindaco ed i Consiglieri Comunali (non i Partiti) non certo per questioni programmatiche, ad esempio se potenziare la Barsa o liberarsene definitivamente (cosa a mio parere opportuna e necessaria), ma solo ed esclusivamente per questioni di poltrone.
Sul piano personale (non me ne vogliano i lettori) approfitto per fare qualche necessaria precisazione. Contrariamente a quanto afferma l'Assessore Carpagnano (lo sfido a dimostrare il contrario), non ho mai sottoscritto, né approvato, Piani Industriali della Barsa che prevedessero la soppressione del servizio di spazzamento delle strade periferiche nel giorno di Domenica. Al contrario invece, con l'intento di risolvere tale problema, ho presentato in passato ben 2 interrogazioni riscontrando, purtroppo, totale indifferenza da parte del Consiglio Comunale. Sul tema, tuttavia, informo la cittadinanza che è a buon punto la valutazione tecnico-giuridica per dare corso ad una "class action" da parte dei cittadini-contribuenti residenti nelle zone interessate, i quali, è bene ricordarlo, a parità di tassazione ricevono servizi ridotti rispetto a coloro che abitano in centro.
Infine vorrei chiarire il mio punto di vista sullo status di "ex". Prima di essere "ex" Consigliere Comunale, Vice Sindaco e Segretario PD, ero e sarò sempre un cittadino di Barletta e in quanto tale non rinuncerò mai all'idea di esprimere liberamente il mio punto di vista. Non mi piace affatto l'idea malsana, un po' "pelosa" e pericolosa, che si vuole far passare con la "bollatura" di essere stato un "ex". Nel tentativo di fare chiarezza e scongiurare equivoci, mi permetto, certo dell'assenso del Vice Sindaco, di fare ancora ricorso a qualche altro "infantile perché":
«Non me ne voglia il simpaticissimo e spiritoso amico e Vice Sindaco Antonio, ma penso che egli, abbia perso una magnifica occasione per dare risposte non già ad un "ex" come me, ma all'intera Cittadinanza rispetto ai problemi sollevati con gli "infantili perché" (definizione data dal Vice Sindaco) proposti dal sottoscritto. La stranezza è che rispetto alla stravolgente "bellezza infantile" della più pura e semplice delle domande: "… perché", la politica anzichè rispondere con altrettanta semplicità e chiarezza risponde con la solita genericità e con qualche punta di risentimento, della serie non disturbate il conducente. Il tenore della risposta, purtroppo, dà oggettivamente la misura di una politica vecchia e populistica, concentrata sui privilegi e poco incline ad assumere sino in fondo le proprie responsabilità.
Questo lo si evince chiaramente dal generico appello con il quale l'Assessore Carpagnano conclude il suo intervento sulla Gazzetta di domenica scorsa in cui chiama a raccolta (al capezzale per dirla in gergo medico) cittadini e pseudo-esperti che dovrebbero segnalare criticità e fornire possibili soluzioni. Un approccio, me lo consentirà l'amico Antonio, tanto "democratico" quanto bizzarro. C'è qualcosa che non convince e che deve far riflettere. Come mai una organizzazione complessa che mette in campo Amministratori, Dirigenti e Soggetti Tecnici, infrastrutture e risorse economiche con compiti ed obiettivi definiti non riesce ad assicurare una corretta ed efficiente gestione dei servizi di pulizia e di igiene ambientale? Il tema principale rimane questo, poi c'è la filosofia ed il resto (segnalazione dei cittadini, aiuto di esperti, ecc.). E' come se una struttura ospedaliera, anziché offrire assistenza e possibilmente rimedi, arrivasse a chiedere al paziente un aiuto per stabilire la diagnosi, per poi concordare la terapia.
Sarei felice (lo auspico davvero) e con me immagino tantissimi cittadini e cittadine di Barletta, se l'Amministrazione Comunale si mostrasse più forte, autorevole e convinta, e quindi capace di attivare processi di miglioramento e di maggiore qualità dei servizi. Ma risulta oggettivamente difficile abbandonarsi a forme di ottimismo. D'altro canto, quali speranze può nutrire una Città ostaggio, da circa 4 mesi, delle infinite trattative tra il Sindaco ed i Consiglieri Comunali (non i Partiti) non certo per questioni programmatiche, ad esempio se potenziare la Barsa o liberarsene definitivamente (cosa a mio parere opportuna e necessaria), ma solo ed esclusivamente per questioni di poltrone.
Sul piano personale (non me ne vogliano i lettori) approfitto per fare qualche necessaria precisazione. Contrariamente a quanto afferma l'Assessore Carpagnano (lo sfido a dimostrare il contrario), non ho mai sottoscritto, né approvato, Piani Industriali della Barsa che prevedessero la soppressione del servizio di spazzamento delle strade periferiche nel giorno di Domenica. Al contrario invece, con l'intento di risolvere tale problema, ho presentato in passato ben 2 interrogazioni riscontrando, purtroppo, totale indifferenza da parte del Consiglio Comunale. Sul tema, tuttavia, informo la cittadinanza che è a buon punto la valutazione tecnico-giuridica per dare corso ad una "class action" da parte dei cittadini-contribuenti residenti nelle zone interessate, i quali, è bene ricordarlo, a parità di tassazione ricevono servizi ridotti rispetto a coloro che abitano in centro.
Infine vorrei chiarire il mio punto di vista sullo status di "ex". Prima di essere "ex" Consigliere Comunale, Vice Sindaco e Segretario PD, ero e sarò sempre un cittadino di Barletta e in quanto tale non rinuncerò mai all'idea di esprimere liberamente il mio punto di vista. Non mi piace affatto l'idea malsana, un po' "pelosa" e pericolosa, che si vuole far passare con la "bollatura" di essere stato un "ex". Nel tentativo di fare chiarezza e scongiurare equivoci, mi permetto, certo dell'assenso del Vice Sindaco, di fare ancora ricorso a qualche altro "infantile perché":
- perché aver svolto funzioni politiche ed istituzionali può diventare una colpa?
- perché ci si dovrebbe sentire a tutti i costi "contaminati"; per essere stati correi o conniventi?
- perché l'impegno diretto in funzioni politiche rischia di comportare l'automatica rinuncia agli elementari diritti di cittadinanza e di partecipazione democratica al dibattito politico ? …quanto deve durare la pena, dopo quanto tempo è possibile parlare o dire delle cose?
- perché al confronto ed alla critica, anche quella scomoda, si continua a preferire demagogia e populismo?