Badr Fakhouri: «La cronaca deve far riflettere le istituzioni»

Immigrati, un dormitorio per alleviare le nuove povertà

mercoledì 19 marzo 2014
Le nuove povertà possono indurre a gesti estremi e criminali, ma a maggior ragione bisogna mostrarsi pronti ad affrontare la situazione; sia attrezzarsi culturalmente, nel senso dell'apertura e condivisione, sia logisticamente.

Emerge chiaro dall'intervento che Badr Fakhouri, coordinatore dello sportello immigrati del Comune di Barletta e mediatore culturale, ha voluto condividere con i lettori di Barlettalife:

"Gli ultimi accadimenti delittuosi avvenuti a Barletta e che hanno riguardato, in particolare, la comunità migrante presente sul territorio, rischiano di dare un'immagine distorta della città e dei servizi (come lo Sportello Immigrati Comunale di accoglienza e orientamento, Mensa Sociale Comunale con all'interno servizi annessi l'igiene della persona, progetti di inclusione sociale, iniziative rivolte a rifugiati e richiedenti asilo ecc.) che essa da anni mette a disposizione degli stranieri in particolari condizioni di disaggio.

L'omicidio del giovane rumeno, rinvenuto nella rete fognaria adiacente alla SS 170 Barletta-Andria lo scorso 6 marzo, apre le porte a molteplici considerazioni. Alla luce dell'esperienza maturata dallo Sportello di integrazione socio-sanitaria-culturale degli immigrati del Comune di Barletta, dinanzi ad un tale evento delittuoso, non si può non far sentire la propria voce: il delitto è avvenuto all'interno di un contesto di miseria e degrado, ma ciò non è sicuramente sintomatico di una mancata assistenza e accoglienza. La grave crisi economica internazionale che si riflette sulla mancanza di lavoro che colpisce gli italiani e in misura maggiore gli immigrati, innesca dei meccanismi psicologici incontrollabili.

In attesa che la magistratura faccia il suo percorso, non si può escludere che le circostanze che hanno condotto al delitto non siano strettamente connesse allo stato di disagio nelle quali i protagonisti di questa triste vicenda erano soliti vivere. Gli inasprimenti legislativi degli ultimi anni spingono sempre più un numero maggiore di immigrati a perdere la loro condizione di regolarità trasformandosi in soggetti "invisibili", privi di diritti e timorosi di interagire con le istituzioni; tutto questo acuisce delle situazioni di marginalità, creando terre che ormai non sono più di nessuno, abitate da questi nuovi "invisibili" frustrati dalla loro condizione di emarginazione/autoemarginazione.

In questo contesto, la presenza sul territorio di un dormitorio (già offerto in passato dalle autorità cittadine in via sperimentale) che accolga le persone indigenti, sarebbe utile ad attenuare le condizioni di marginalità dello straniero indigente. Infine possiamo dire – conclude Fakhouri - che una lotta tra poveri non giustifica mai la fine di una vita umana. La speranza è che questo tragico evento consenta, attraverso nuovi meccanismi legislativi alle Amministrazioni locali e alle associazioni di settore, di operare per migliorare la qualità di vita che il Paese Italia, come ospitante, è in dovere di offrire anche agli 'invisibili' ospiti".