Asp Regina Margherita di Barletta, la Cgil chiede l’intervento della Regione
La nota del coordinatore della Camera del lavoro comunale Franco Dambra
mercoledì 10 febbraio 2021
12.38
"Serve un immediato intervento della Regione Puglia per sbloccare la situazione dell'Asp Regina Margherita di Barletta, chiusa per lavori di ristrutturazione e mai riaperta, nonostante le opere previste siano state tutte realizzate". Lo dice Franco Dambra, coordinatore della Camera del lavoro Cgil di Barletta prendendo negativamente atto che dal 28 ottobre 2020, giorno in cui l'organizzazione sindacale ha incontrato il sindaco Cosimo Cannito e i rappresentanti del Consiglio comunale, "niente è accaduto per sbloccare una situazione che viene considerata unanimemente scandalosa quella cioè di un Centro polivalente per anziani, ristrutturato, ampliato e pronto al suo utilizzo, a partire dal luglio 2018, dopo che è stata effettuata una spesa di oltre 2.600.000 euro con fondi strutturali dell'Unione europea, finanziata dalla Regione Puglia".
"La proposta che avevamo avanzato insieme alla Funzione pubblica Cgil Bat per dare una svolta immediata al funzionamento dell'Asp e cioè di destinarla in questa fase ad un presidio sanitario qualificato per l'assistenza e la cura dei nostri malati colpiti dell'infezione da Covid-19 è caduta fragorosamente nel silenzio, senza alcuna risposta che ne motivasse le ragioni di un eventuale non accoglimento. Eppure il periodo intercorso tra novembre 2020 e gennaio 2021 si è manifestato come il più doloroso ed angoscioso per la nostra città e per l'intera Bat per quanto riguarda la diffusione del contagio, mietendo, purtroppo, un numero impressionante di vittime. Alla prova dei fatti, il Comune di Barletta sta rivelando tutta la sua impotenza e l'impossibilità ad agire con concretezza ed efficacia: questa è un'evidente constatazione. Del resto, il Sindaco, in occasione dell'incontro con la Cgil nell'ormai lontano fine ottobre 2020, dichiarò che il Comune e l'amministrazione comunale si consideravano esautorati di fatto da ogni potere d'intervento. Inoltre, il 3 febbraio scorso, dopo aver accompagnato la neo-assessora regionale al Welfare nel sopralluogo alla struttura, ha nuovamente sottolineato che, senza il fattivo intervento della Regione, il Centro è destinato a rimanere ancora inutilizzato, a causa della situazione debitoria dell'Asp che ammonterebbe a circa 600mila euro", ricostruisce Dambra.
"L'unica cosa certa per la Cgil è che bisogna subito sbloccare questa situazione d'inaccettabile e rassegnato immobilismo. Al riguardo è necessario cercare di capire che cosa è successo in tutti questi anni e come si sia arrivati ad una condizione debitoria così preoccupante che spaventa il Comune di Barletta. Nel marzo del 2009, quando la Regione Puglia ha accolto l'istanza di trasformazione in azienda pubblica di servizi alla persona dell'Ipab casa di riposo Regina Margherita, approvando il nuovo statuto, l'ente aveva un patrimonio immobiliare di valore pari ad euro 215.450,80 ed un patrimonio mobiliare di valore pari ad euro 340.000. L'art. 4 del nuovo statuto stabilisce che l'Asp si deve finanziare con i proventi delle rette di ospitalità giornaliere o corrispettivi a carico degli utenti, con contributi o conferimenti erogati da enti pubblici e privati, anche per destinazioni non specifiche o non predefinite, unitamente a lasciti, donazioni, contribuzioni od oblazioni da privati, enti, associazioni. Ora ci sarebbe da chiedersi: qual è la tipologia dei debiti accumulati dall'Asp nel periodo che va dal marzo 2009 ad oggi? Quanto ha inciso il mancato pagamento delle rette di ospitalità giornaliere per le eventuali presenze di soggetti bisognosi segnalati magari dal Comune? Quanto hanno influito eventuali competenze stipendiali di personale dipendente non retribuite con contenziosi passati in giudicato? Che peso hanno eventuali spese eccedenti il finanziamento regionale per la ristrutturazione e l'ampliamento del Centro polivalente per anziani con debiti contratti verso fornitori non ammissibili a copertura finanziaria? Alla luce di questo stato di cose e di quanto previsto dalle norme statutarie, il Comune di Barletta, che con il Piano sociale di zona ha individuato tra gli obiettivi di assoluta priorità l'attività del Centro polivalente per gli anziani perchè non ha mai considerato la possibilità di erogare un contributo finanziario per saldare magari le pendenze del passato nei confronti dell'ente? E la Regione Puglia, dopo aver autorizzato il finanziamento di oltre 2.600.000 euro per lavori completati ormai da più di due anni, non valuta in questa fase la possibilità di erogare un contributo straordinario per rendere possibile l'apertura in tempi brevi di una struttura altamente qualificata? Ad ogni buon conto la Cgil ritiene, per l'immediato, che la Regione Puglia debba procedere con la massima tempestività alla nomina di un commissario per la gestione dell'Asp di fronte alla paralisi funzionale del Consiglio d'Amministrazione, che dura ormai da tre mesi e mezzo. Questa scelta, dal nostro punto di vista, va considerata come un atto necessario ed inevitabile, dal momento che lo stesso Comune fa dipendere esclusivamente dalla Regione la possibilità della riapertura del Centro polivalente per anziani", conclude il coordinatore della Camera del lavoro di Barletta, Franco Dambra.
"La proposta che avevamo avanzato insieme alla Funzione pubblica Cgil Bat per dare una svolta immediata al funzionamento dell'Asp e cioè di destinarla in questa fase ad un presidio sanitario qualificato per l'assistenza e la cura dei nostri malati colpiti dell'infezione da Covid-19 è caduta fragorosamente nel silenzio, senza alcuna risposta che ne motivasse le ragioni di un eventuale non accoglimento. Eppure il periodo intercorso tra novembre 2020 e gennaio 2021 si è manifestato come il più doloroso ed angoscioso per la nostra città e per l'intera Bat per quanto riguarda la diffusione del contagio, mietendo, purtroppo, un numero impressionante di vittime. Alla prova dei fatti, il Comune di Barletta sta rivelando tutta la sua impotenza e l'impossibilità ad agire con concretezza ed efficacia: questa è un'evidente constatazione. Del resto, il Sindaco, in occasione dell'incontro con la Cgil nell'ormai lontano fine ottobre 2020, dichiarò che il Comune e l'amministrazione comunale si consideravano esautorati di fatto da ogni potere d'intervento. Inoltre, il 3 febbraio scorso, dopo aver accompagnato la neo-assessora regionale al Welfare nel sopralluogo alla struttura, ha nuovamente sottolineato che, senza il fattivo intervento della Regione, il Centro è destinato a rimanere ancora inutilizzato, a causa della situazione debitoria dell'Asp che ammonterebbe a circa 600mila euro", ricostruisce Dambra.
"L'unica cosa certa per la Cgil è che bisogna subito sbloccare questa situazione d'inaccettabile e rassegnato immobilismo. Al riguardo è necessario cercare di capire che cosa è successo in tutti questi anni e come si sia arrivati ad una condizione debitoria così preoccupante che spaventa il Comune di Barletta. Nel marzo del 2009, quando la Regione Puglia ha accolto l'istanza di trasformazione in azienda pubblica di servizi alla persona dell'Ipab casa di riposo Regina Margherita, approvando il nuovo statuto, l'ente aveva un patrimonio immobiliare di valore pari ad euro 215.450,80 ed un patrimonio mobiliare di valore pari ad euro 340.000. L'art. 4 del nuovo statuto stabilisce che l'Asp si deve finanziare con i proventi delle rette di ospitalità giornaliere o corrispettivi a carico degli utenti, con contributi o conferimenti erogati da enti pubblici e privati, anche per destinazioni non specifiche o non predefinite, unitamente a lasciti, donazioni, contribuzioni od oblazioni da privati, enti, associazioni. Ora ci sarebbe da chiedersi: qual è la tipologia dei debiti accumulati dall'Asp nel periodo che va dal marzo 2009 ad oggi? Quanto ha inciso il mancato pagamento delle rette di ospitalità giornaliere per le eventuali presenze di soggetti bisognosi segnalati magari dal Comune? Quanto hanno influito eventuali competenze stipendiali di personale dipendente non retribuite con contenziosi passati in giudicato? Che peso hanno eventuali spese eccedenti il finanziamento regionale per la ristrutturazione e l'ampliamento del Centro polivalente per anziani con debiti contratti verso fornitori non ammissibili a copertura finanziaria? Alla luce di questo stato di cose e di quanto previsto dalle norme statutarie, il Comune di Barletta, che con il Piano sociale di zona ha individuato tra gli obiettivi di assoluta priorità l'attività del Centro polivalente per gli anziani perchè non ha mai considerato la possibilità di erogare un contributo finanziario per saldare magari le pendenze del passato nei confronti dell'ente? E la Regione Puglia, dopo aver autorizzato il finanziamento di oltre 2.600.000 euro per lavori completati ormai da più di due anni, non valuta in questa fase la possibilità di erogare un contributo straordinario per rendere possibile l'apertura in tempi brevi di una struttura altamente qualificata? Ad ogni buon conto la Cgil ritiene, per l'immediato, che la Regione Puglia debba procedere con la massima tempestività alla nomina di un commissario per la gestione dell'Asp di fronte alla paralisi funzionale del Consiglio d'Amministrazione, che dura ormai da tre mesi e mezzo. Questa scelta, dal nostro punto di vista, va considerata come un atto necessario ed inevitabile, dal momento che lo stesso Comune fa dipendere esclusivamente dalla Regione la possibilità della riapertura del Centro polivalente per anziani", conclude il coordinatore della Camera del lavoro di Barletta, Franco Dambra.