Antonella di nuovo in bici da Barletta fino al Giappone per sostenere l'Amref
«Stare a contatto con la natura insegna anche a rispettarla»
giovedì 28 marzo 2019
Una vita in bicicletta, con la voglia di condividere un ideale di solidarietà. Questa è la missione di Antonella Gentile, barlettana, già protagonista di un entusiasmante viaggio in bicicletta fino a Capo Nord. Ad aprile Antonella tornerà in sella per una nuova avventura, dall'Italia verso est, con una ambiziosa meta finale: il Giappone.
Quali saranno le tempistiche del viaggio? Puoi già raccontarci quali saranno le tappe più significative del percorso?
«Essendo un viaggio in bici è difficile stabilire con certezza quanto tempo impiegherò. Il progetto prevede di partire dall'Italia per raggiungere in traghetto la Croazia. Da Dubrovnik arriverò in Lettonia attraversando in bici Croazia, Slovenia, Austria, Repubblica Ceca, Polonia e Lituania. Dalla Lituania ho intenzione di prendere un volo per la Russia e di viaggiare in Transiberiana fino a Pechino. Visiterò in bici diverse città cinesi e poi partirò per il Giappone attraversandolo completamente in bicicletta. Ho stimato 8 mesi di viaggio ma gli imprevisti potrebbero cambiare completamente i miei progetti».
Ti abbiamo conosciuta ai tempi del tuo viaggio verso Capo Nord: quel viaggio aveva anche un significato più profondo, quello della solidarietà. Qual è l'obiettivo benefico che stai perseguendo in questa nuova avventura?
«Anche in questo viaggio sosterrò Amref, un'associazione benefica che si batte per la tutela delle popolazioni africane che non hanno né acqua né cibo. Durante i miei viaggi inviterò a donare attraverso il mio sito internet all'associazione. In molti paesi dell'Africa, purtroppo, c'è carenza d'acqua e molte donne sono costrette a fare tanti km a piedi per attingere acqua dai pozzi. Io viaggio per scoprire luoghi e guardarli da un'altra prospettiva, con lentezza. Mi rendo conto, però, che c'è chi viaggia per necessità, dovendo camminare per tanti km semplicemente per raggiungere i pozzi da cui prendere acqua. Questo toglie loro la possibilità e il tempo di lavorare e crea problemi ai bambini che non possono andare a scuola. Per questo ho deciso di sostenere quest'iniziativa».
Il tuo è un viaggio solitario, ma per chi volesse esserti vicino, in che modo è possibile sostenerti?
«Qualora delle aziende volessero sostenere i miei progetti e sponsorizzarmi, per l'acquisto di attrezzature e indumenti tecnici indispensabili per il viaggio, è possibile farlo contattandomi tramite e-mail».
E infine un consiglio. Cosa diresti per spronare quante più persone possibili a usare la bicicletta come mezzo di trasporto sano e rispettoso dell'ambiente?
«Penso che andare in bici sia importante perché fare sport all'aria aperta migliora l'umore e riduce notevolmente lo smog. Andando in bici si ha la possibilità di guardare tutto con lentezza e sicuramente si ricordano per sempre le salite e le discese che si affrontano. Questo contribuisce anche a imparare la geografia dei territori. Stare a contatto con la natura insegna anche a rispettarla, a comprendere che siamo parte di essa e quindi non dovremmo mai maltrattarla, abbandonando in maniera sconsiderata i rifiuti, in particolar modo la plastica, nell'ambiente».
Quali saranno le tempistiche del viaggio? Puoi già raccontarci quali saranno le tappe più significative del percorso?
«Essendo un viaggio in bici è difficile stabilire con certezza quanto tempo impiegherò. Il progetto prevede di partire dall'Italia per raggiungere in traghetto la Croazia. Da Dubrovnik arriverò in Lettonia attraversando in bici Croazia, Slovenia, Austria, Repubblica Ceca, Polonia e Lituania. Dalla Lituania ho intenzione di prendere un volo per la Russia e di viaggiare in Transiberiana fino a Pechino. Visiterò in bici diverse città cinesi e poi partirò per il Giappone attraversandolo completamente in bicicletta. Ho stimato 8 mesi di viaggio ma gli imprevisti potrebbero cambiare completamente i miei progetti».
Ti abbiamo conosciuta ai tempi del tuo viaggio verso Capo Nord: quel viaggio aveva anche un significato più profondo, quello della solidarietà. Qual è l'obiettivo benefico che stai perseguendo in questa nuova avventura?
«Anche in questo viaggio sosterrò Amref, un'associazione benefica che si batte per la tutela delle popolazioni africane che non hanno né acqua né cibo. Durante i miei viaggi inviterò a donare attraverso il mio sito internet all'associazione. In molti paesi dell'Africa, purtroppo, c'è carenza d'acqua e molte donne sono costrette a fare tanti km a piedi per attingere acqua dai pozzi. Io viaggio per scoprire luoghi e guardarli da un'altra prospettiva, con lentezza. Mi rendo conto, però, che c'è chi viaggia per necessità, dovendo camminare per tanti km semplicemente per raggiungere i pozzi da cui prendere acqua. Questo toglie loro la possibilità e il tempo di lavorare e crea problemi ai bambini che non possono andare a scuola. Per questo ho deciso di sostenere quest'iniziativa».
Il tuo è un viaggio solitario, ma per chi volesse esserti vicino, in che modo è possibile sostenerti?
«Qualora delle aziende volessero sostenere i miei progetti e sponsorizzarmi, per l'acquisto di attrezzature e indumenti tecnici indispensabili per il viaggio, è possibile farlo contattandomi tramite e-mail».
E infine un consiglio. Cosa diresti per spronare quante più persone possibili a usare la bicicletta come mezzo di trasporto sano e rispettoso dell'ambiente?
«Penso che andare in bici sia importante perché fare sport all'aria aperta migliora l'umore e riduce notevolmente lo smog. Andando in bici si ha la possibilità di guardare tutto con lentezza e sicuramente si ricordano per sempre le salite e le discese che si affrontano. Questo contribuisce anche a imparare la geografia dei territori. Stare a contatto con la natura insegna anche a rispettarla, a comprendere che siamo parte di essa e quindi non dovremmo mai maltrattarla, abbandonando in maniera sconsiderata i rifiuti, in particolar modo la plastica, nell'ambiente».