Andrea Ludovici, «La mia sfida su due ruote dalla Puglia all'Andalusia»
Un 27enne barlettano e il suo viaggio in bici
domenica 1 febbraio 2015
«Volevo liberarmi per un po' della routine e della comodità di tutti i giorni, così approfittando di un periodo di ferie mi è venuta questa idea che tanti miei amici hanno definito folle: viaggiare pronto a nutrire la mia curiosità e la mia voglia di vivere pedalando». Andrea Ludovici, 27enne barlettano, intende la vita come una via da percorrere lungo incontri, insegnamenti, lezioni, gioie e dolori: con questo spirito ha avviato il suo personalissimo cammino alla scoperta dell'Andalusia e, come spiega lui, anche di una parte sconosciuta di sé stesso, in quel quotidiano incontro che ognuno di noi fa con la sua interiorità. Arrivato con la sua bici a Siviglia lunedì scorso, Andrea ha iniziato un tour solitario della regione spagnola, celebre culla delle tradizioni più sentite dagli spagnoli, come il flamenco, la corrida e le tapas. A fargli compagnia gambe solide, un cellulare, un sacco a pelo, un libro, la sua mountain-bike con due ruote, uno zaino, e l'essenziale per sopravvivere (qualche euro e alcuni vestiti di ricambio).
Siviglia, Granada, Cordoba, Sierra Nevada e Almeria: nei primi cinque giorni di tragitto, Andrea ha percorso quasi 470 chilometri, passando da temperature quasi estive al clima rigido di montagna, dormendo in portoni grazie all'ospitalità di alcuni abitanti incontrati sulle vie o sulle panchine («solo quando il caldo lo permette, le temperature sono alte ma la sera si abbassano notevolmente»). Un po' come tutte le mie idee folli è nata dal nulla da un po' di anni ho preso la buona o cattiva abitudine, dipende dai punti di vista, di intraprendere viaggi un po' estremi e assolutamente poco convenzionali-spiega Andrea- Le avventure in solitario mi affascinano e grazie al cielo mi sono sempre andate bene: spero di continuare così». In passato, tra le altre, aveva già intrapreso il Camino di Santiago e altre avventure.
Laureato in Psicologia a Chieti nel 2012, nato a Barletta nel 1987, un passato da portiere nel calcio a 11 tra le formazioni giovanili barlettane, Andrea si lascia guidare dalla voglia di avventura e dalla capacità di adattamento: «Uso le connessioni wi-fi che trovo in città, non ho lettori Mp3 per me. Vivo totalmente per strada: ma non voglio dimostrare nulla a nessuno, preferisco questo stile di vacanza, direi alternativo». E può dirlo bene: nell'era dell'iperconnessione, dei racconti che viaggiano su Facebook e Twitter (le foto che pubblichiamo sono state inviate direttamente da Andrea alla redazione), lui scrive la sua storia con la bici, pedalando e affrontando salite e risalite: quasi una metafora dell'esistenza, per quanto involontaria. La dead-line? «Spero di concludere tutto il 14 febbraio. Direi che per ora va tutto bene, anzi come dicono da queste parti "de puta madre"».
(Twitter: @GuerraLuca88)
Siviglia, Granada, Cordoba, Sierra Nevada e Almeria: nei primi cinque giorni di tragitto, Andrea ha percorso quasi 470 chilometri, passando da temperature quasi estive al clima rigido di montagna, dormendo in portoni grazie all'ospitalità di alcuni abitanti incontrati sulle vie o sulle panchine («solo quando il caldo lo permette, le temperature sono alte ma la sera si abbassano notevolmente»). Un po' come tutte le mie idee folli è nata dal nulla da un po' di anni ho preso la buona o cattiva abitudine, dipende dai punti di vista, di intraprendere viaggi un po' estremi e assolutamente poco convenzionali-spiega Andrea- Le avventure in solitario mi affascinano e grazie al cielo mi sono sempre andate bene: spero di continuare così». In passato, tra le altre, aveva già intrapreso il Camino di Santiago e altre avventure.
Laureato in Psicologia a Chieti nel 2012, nato a Barletta nel 1987, un passato da portiere nel calcio a 11 tra le formazioni giovanili barlettane, Andrea si lascia guidare dalla voglia di avventura e dalla capacità di adattamento: «Uso le connessioni wi-fi che trovo in città, non ho lettori Mp3 per me. Vivo totalmente per strada: ma non voglio dimostrare nulla a nessuno, preferisco questo stile di vacanza, direi alternativo». E può dirlo bene: nell'era dell'iperconnessione, dei racconti che viaggiano su Facebook e Twitter (le foto che pubblichiamo sono state inviate direttamente da Andrea alla redazione), lui scrive la sua storia con la bici, pedalando e affrontando salite e risalite: quasi una metafora dell'esistenza, per quanto involontaria. La dead-line? «Spero di concludere tutto il 14 febbraio. Direi che per ora va tutto bene, anzi come dicono da queste parti "de puta madre"».
(Twitter: @GuerraLuca88)