Ancora furti nelle campagne di Barletta e provincia, «servirebbe l'esercito»
CIA Levante: «A rischio l’incolumità e il reddito di oltre 200mila persone»
mercoledì 4 dicembre 2019
"La situazione è talmente grave che servirebbe l'esercito". E' questo il commento di Felice Ardito, presidente provinciale di CIA Levante, a margine della riunione tecnica di coordinamento delle Forze dell'Ordine tenutasi ieri mattina e convocata dalla Prefettura di Barletta. Al centro della discussione, il problema dei furti nelle campagne della sesta provincia pugliese, la BAT, presa di mira da decine di colpi messi a segno dalla criminalità organizzata soprattutto, ma non solo, a danno degli olivicoltori.
"La situazione è molto pesante", ha aggiunto Giuseppe Creanza, direttore provinciale di CIA Levante, la declinazione territoriale di CIA Agricoltori Italiani che comprende l'area metropolitana di Bari e le zone di Barletta, Andria e Trani. Attraverso diverse comunicazioni ufficiali, nei giorni scorsi e nelle settimane precedenti, CIA Levante aveva comunicato il disagio e l'esasperazione crescente degli agricoltori rispetto alla insicurezza delle proprie aziende e al rischio per l'incolumità personale e dei loro lavoratori causato da una crescita inquietante dei blitz criminali che hanno preso di mira le zone rurali, imprese agricole, masserie, strutture e mezzi aziendali.
"Stiamo parlando di una questione che, nell'area metropolitana di Bari, riguarda 157mila tra imprenditori, lavoratori agricoli extra-aziendali e più in generale familiari e persone che vivono nelle aree rurali per portare avanti colture e imprese del comparto primario, cui si aggiungono altre 64mila unità per quanto riguarda la Bat", hanno aggiunto i responsabili di CIA Levante citando questi stessi dati anche all'interno delle comunicazioni ufficiali inviate alle Prefetture competenti. La campagna delle olive è stata caratterizzata da decine di furti e tentativi di 'colpi' sventati non solo dalla meritoria opera delle Forze dell'Ordine, ma anche grazie a un sempre più rischioso e dispendioso ricorso alla vigilanza privata o addirittura alle ronde auto-organizzate. Furti di mezzi, di attrezzature agricole, interi raccolti perduti per mano della criminalità, danni per milioni di euro con la sparizione di cavi di rame, quadri elettrici, pannelli fotovoltaici, capi di bestiame, distruzione degli impianti irrigui, danneggiamenti a scopo di ritorsione o di intimidazione. I casi sono sempre più frequenti.
"E a questi problemi", ha spiegato CIA Levante, "si aggiungono quelli dei costi di produzione sempre più alti, di una competitività che decresce proprio a causa di questi fenomeni, per non parlare delle agromafie che con frodi e contraffazioni in campo agricolo danneggiano la credibilità degli imprenditori onesti e compromettono la credibilità del made in Italy sul mercato interno e all'estero, costituendo una minaccia molto seria anche alla salute dei consumatori". "Chiediamo siano adottate misure urgenti, ormai indifferibili, anche attraverso servizi di pattugliamento da parte dell'Esercito e l'istituzione di un corpo di Polizia Rurale. A Finanza, Polizia e Carabinieri siano assicurati strumenti e personale per essere maggiormente presenti sul territorio e potenziare le funzioni di intelligence".
"La situazione è molto pesante", ha aggiunto Giuseppe Creanza, direttore provinciale di CIA Levante, la declinazione territoriale di CIA Agricoltori Italiani che comprende l'area metropolitana di Bari e le zone di Barletta, Andria e Trani. Attraverso diverse comunicazioni ufficiali, nei giorni scorsi e nelle settimane precedenti, CIA Levante aveva comunicato il disagio e l'esasperazione crescente degli agricoltori rispetto alla insicurezza delle proprie aziende e al rischio per l'incolumità personale e dei loro lavoratori causato da una crescita inquietante dei blitz criminali che hanno preso di mira le zone rurali, imprese agricole, masserie, strutture e mezzi aziendali.
"Stiamo parlando di una questione che, nell'area metropolitana di Bari, riguarda 157mila tra imprenditori, lavoratori agricoli extra-aziendali e più in generale familiari e persone che vivono nelle aree rurali per portare avanti colture e imprese del comparto primario, cui si aggiungono altre 64mila unità per quanto riguarda la Bat", hanno aggiunto i responsabili di CIA Levante citando questi stessi dati anche all'interno delle comunicazioni ufficiali inviate alle Prefetture competenti. La campagna delle olive è stata caratterizzata da decine di furti e tentativi di 'colpi' sventati non solo dalla meritoria opera delle Forze dell'Ordine, ma anche grazie a un sempre più rischioso e dispendioso ricorso alla vigilanza privata o addirittura alle ronde auto-organizzate. Furti di mezzi, di attrezzature agricole, interi raccolti perduti per mano della criminalità, danni per milioni di euro con la sparizione di cavi di rame, quadri elettrici, pannelli fotovoltaici, capi di bestiame, distruzione degli impianti irrigui, danneggiamenti a scopo di ritorsione o di intimidazione. I casi sono sempre più frequenti.
"E a questi problemi", ha spiegato CIA Levante, "si aggiungono quelli dei costi di produzione sempre più alti, di una competitività che decresce proprio a causa di questi fenomeni, per non parlare delle agromafie che con frodi e contraffazioni in campo agricolo danneggiano la credibilità degli imprenditori onesti e compromettono la credibilità del made in Italy sul mercato interno e all'estero, costituendo una minaccia molto seria anche alla salute dei consumatori". "Chiediamo siano adottate misure urgenti, ormai indifferibili, anche attraverso servizi di pattugliamento da parte dell'Esercito e l'istituzione di un corpo di Polizia Rurale. A Finanza, Polizia e Carabinieri siano assicurati strumenti e personale per essere maggiormente presenti sul territorio e potenziare le funzioni di intelligence".