Anche Barletta nella classifica del kitsch di Puglia

Segnalato il Monumento ai Caduti sul lavoro di via Barberini

lunedì 21 aprile 2014
A cura di Luca Guerra
"Quella sarebbe un'opera d'arte?", "Ma cosa rappresenterebbe?" o peggio "Ma cosa vorrebbe essere?". A quanti sarà successo, passando davanti a opere quantomeno "rivedibili" in giro per le città, a fronte di tante bellezze che lasciano a bocca aperta, di restare senza commenti o censurarsi? L'ha pensato anche il quotidiano La Repubblica, che ha stilato all'interno del proprio spazio online un ciclo di foto-gallery in costante aggiornamento dedicate proprio a questi esemplari da contemplare con attento distacco, una classifica del kitsch nostrana, limitata ai confini pugliesi realizzata grazie soprattutto alle segnalazioni dei lettori.

Il termine kitsch ha origini tedesche, ed era inizialmente usato per descrivere oggetti di cattivo gusto, spesso associati a tipi di arte sentimentali, svenevoli e patetici. Nell'attualità opere concettualmente slegate dal contesto paesaggistico o culturale, a volte pugni nell'occhio, altre oggetto di un mero gusto personale (nella graduatoria appare, per esempio, anche la tanto ammirata statua raffigurante Domenico Modugno a Polignano): nella lista c'è anche Barletta. Esattamente nell'occhio dei lettori c'è il monumento ai caduti sul lavoro che sorveglia la rotatoria tra via Barberini e via Paolo Ricci, in contraddizione con la nomea dei due artisti da cui le direttrici che le dan vita. Una positura frutto del dono realizzato dall'Anmil (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) sul quale campeggia la scritta "Il lavoro nobile della nostra invalidità definisce quest'opera quale momento di alto onore e di grande responsabilità".

Un omaggio nobile a una causa tanto sentita quale quella del lavoro, spesso una piaga nel nostro Paese, che però, stando alle segnalazioni ricevute da Repubblica, non risponde ai canoni estetici di massa. Tanto da affiancare in questa poco onorevole graduatoria, definita "dell'orrore", il ritratto in pietra dell'attrice Manuela Arcuri a Porto Cesareo o ancora il monumento al pescatore di Torre a Mare. Una gallery in continuo arricchimento, in cui Barletta è presente. Per una causa nobile, evidentemente non ripagata dal risultato finale.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Monumento ai Caduti di via Barberini © Luca Guerra
Monumento ai Caduti di via Barberini © Luca Guerra
Monumento ai Caduti di via Barberini © Luca Guerra
Monumento ai Caduti di via Barberini © Luca Guerra