Anche Barletta celebra la sua Giornata del Libro
Carmela Dimastromatteo Picardi presenta il suo scritto. Un excursus nel mondo dialettale
mercoledì 25 aprile 2012
10.49
Dal 1996 nasce, patrocinata dall'Unesco, la giornata mondiale del libro e del diritto d'autore: da quel momento, ogni anno si ricorda l'evento in data 23 aprile. Anche Barletta non dimentica il giorno 23 di celebrare la ricorrenza in nome della letteratura, accogliendo una manifestazione organizzata dal Club Unesco di Barletta in collaborazione con la Società di Storia Patria per la Puglia, sezione di Barletta e patrocinata dall'Amministrazione Comunale. Al centro di una tale iniziativa sta la sensibilizzazione alla scrittura, l'omaggio al libro, alla letteratura e allo scrittore ma soprattutto la volontà di perpetuare una tradizione letteraria nel tempo.
Preziosa diventa dunque la presentazione del libro "Kuènne iérre menènne. Il dialetto per raccontare" di Carmela Dimastromatteo Picardi, che si inserisce all'interno di tale evento. In questo contesto, lo scritto si configura prima di tutto come metodo di incoraggiamento per i giovani ma anche per i meno giovani –dal momento che la letteratura è un passatempo per ogni età e allo stesso tempo permette di scavare nella tradizione linguistica tipicamente barlettana. L'autrice ripercorre infatti, attraverso quelle pagine, un passato, il suo passato, attraverso una tradizione dialettale che ha inciso profondamente la sua infanzia, la sua crescita e che l'aiuta a ripercorrere la sua storia. Si racconta così l'autrice, esaltando il suo dialetto, un dialetto borghese che non è segno di volgarità ma l'espressione più profonda di appartenenza ad un territorio preciso, ad una tradizione definita. «Con la sua immediatezza il dialetto non solo aiuta un autore a raccontare di se', ma riesce anche dare emozioni più profonde e dirette a chi legge» commenta così Silvia Liaci, presidente del Club Unesco di Barletta e continua «noi che siamo destinatari del passato vogliamo invogliare i giovani alla letteratura e al recupero della tradizione" esprimendo l'intento dell'autrice di riconciliare il passato "col noi di oggi, in insperata armonia».
Interviene infine il dott. Angelo Tedone, in qualità di esperto dialettologo, che ripercorre con sarcasmo alcuni oggetti della tradizione dialettale barlettana associandola, in analogie e paragone con i vari dialetti pugliesi. La valutazione finale del dott. Tedone è la considerazione che, per quanto si possa vivere in una società in continuo progresso, ci sarà sempre una parte più chiusa della comunità che, a beneficio delle loro speranze, porterà avanti una tendenza al dialetto come tradizione connotativa di un territorio.
Preziosa diventa dunque la presentazione del libro "Kuènne iérre menènne. Il dialetto per raccontare" di Carmela Dimastromatteo Picardi, che si inserisce all'interno di tale evento. In questo contesto, lo scritto si configura prima di tutto come metodo di incoraggiamento per i giovani ma anche per i meno giovani –dal momento che la letteratura è un passatempo per ogni età e allo stesso tempo permette di scavare nella tradizione linguistica tipicamente barlettana. L'autrice ripercorre infatti, attraverso quelle pagine, un passato, il suo passato, attraverso una tradizione dialettale che ha inciso profondamente la sua infanzia, la sua crescita e che l'aiuta a ripercorrere la sua storia. Si racconta così l'autrice, esaltando il suo dialetto, un dialetto borghese che non è segno di volgarità ma l'espressione più profonda di appartenenza ad un territorio preciso, ad una tradizione definita. «Con la sua immediatezza il dialetto non solo aiuta un autore a raccontare di se', ma riesce anche dare emozioni più profonde e dirette a chi legge» commenta così Silvia Liaci, presidente del Club Unesco di Barletta e continua «noi che siamo destinatari del passato vogliamo invogliare i giovani alla letteratura e al recupero della tradizione" esprimendo l'intento dell'autrice di riconciliare il passato "col noi di oggi, in insperata armonia».
Interviene infine il dott. Angelo Tedone, in qualità di esperto dialettologo, che ripercorre con sarcasmo alcuni oggetti della tradizione dialettale barlettana associandola, in analogie e paragone con i vari dialetti pugliesi. La valutazione finale del dott. Tedone è la considerazione che, per quanto si possa vivere in una società in continuo progresso, ci sarà sempre una parte più chiusa della comunità che, a beneficio delle loro speranze, porterà avanti una tendenza al dialetto come tradizione connotativa di un territorio.