All'ombra del castello di Barletta una panchina rossa per le donne
"Chi è nell'errore compensa con la violenza ciò che gli manca in verità e forza"
sabato 9 marzo 2019
"Questa non è solo una giornata contro la violenza, ma anche di lotta per la libertà, perché ci sono ancora donne schiave e private dei loro diritti e del rispetto che ogni persona merita. Questo è il senso del mio augurio alle donne e lo rivolgo loro da questo luogo, felice che ci siano tante ragazze e tanti ragazzi e le responsabili del centro antiviolenza "Giulia e Rossella", perché saremo sempre di supporto a chi è in prima linea". Lo ha detto il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito, ieri pomeriggio 8 marzo, alla inaugurazione della panchina rossa della Uil, nei giardini del castello "dedicata a tutte le donne vittime di violenza", come è scritto sullo schienale. Oltre al primo cittadino erano presenti, fra gli altri, l'assessore alle politiche sociali Anna Maria Lacerenza e alle manutenzioni Lucia Ricatti, la responsabile nazionale Uil dei Centri antiviolenza, mobbing e stalking, Alessandra Menelao, il segretario regionale Uil Puglia Franco Busto, il responsabile comunale Uil Francesco Dileo e Ruggiero Leone che materialmente si è occupato della sistemazione della panchina.
E' stata un'intera scolaresca, la classe IV L del liceo scientifico "Cafiero", a scoprire insieme agli altri la panchina, mentre la responsabile del centro comunale antiviolenza, Tina Arbues, ha sottolineato come quella panca debba rappresentare una occasione costante di riflessione per quanti la vedranno o ci siederanno su, aggiungendo alcuni dati e numeri del centro. Solo nel 2018, ha riferito Arbues, ci sono state 65 donne prese in carico che si aggiungono alle 350 già seguite dal centro.
"La violenza è pervasiva e questo luogo è importante – ha detto Alessandra Menelao – per questo abbiamo voluto piantare queste panchine come monito per contrastare una violenza che aumenta sempre più e che diventa difficile a volte fare emergere, perché le donne hanno paura o non hanno una indipendenza economica".
"Questo è un piccolo gesto a fronte di una grande tragedia – ha aggiunto il segretario della Uil regionale Franco Busto – che è quella di vivere in una società che si accanisce contro la parte migliore di se stessa, le donne".
E' stata un'intera scolaresca, la classe IV L del liceo scientifico "Cafiero", a scoprire insieme agli altri la panchina, mentre la responsabile del centro comunale antiviolenza, Tina Arbues, ha sottolineato come quella panca debba rappresentare una occasione costante di riflessione per quanti la vedranno o ci siederanno su, aggiungendo alcuni dati e numeri del centro. Solo nel 2018, ha riferito Arbues, ci sono state 65 donne prese in carico che si aggiungono alle 350 già seguite dal centro.
"La violenza è pervasiva e questo luogo è importante – ha detto Alessandra Menelao – per questo abbiamo voluto piantare queste panchine come monito per contrastare una violenza che aumenta sempre più e che diventa difficile a volte fare emergere, perché le donne hanno paura o non hanno una indipendenza economica".
"Questo è un piccolo gesto a fronte di una grande tragedia – ha aggiunto il segretario della Uil regionale Franco Busto – che è quella di vivere in una società che si accanisce contro la parte migliore di se stessa, le donne".