All'ex preside Gigante l'ultima speranza per risolvere la querelle "Nervi-Garrone"
Appello al buonsenso da Cascella e Spina
mercoledì 30 settembre 2015
10.34
«Dopo l'ennesimo tentativo di incontro tra i due Dirigenti scolastici, avvenuto nella giornata di ieri e senza alcun esito, d'intesa con il Sindaco di Barletta Pasquale Cascella ho affidato al Prof. Luciano Gigante, da pochi giorni entrato a far parte della struttura provinciale, l'ultimo tentativo per dirimere la querelle di questi giorni tra gli Istituti "Nervi" e "Garrone" affinchè si possa finalmente trovare una soluzione condivisa». Lo afferma il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani Francesco Spina.
«Auspico che il senso di responsabilità e la professionalità dei due Dirigenti scolastici vengano anteposti alle logiche di parte che finora hanno impedito di dirimere la questione - prosegue il Presidente Spina -. È davvero paradossale che mentre in altre parti d'Italia manchino le aule per ospitare le attività scolastiche, da noi si litighi per accaparrarsi quelle messe a disposizione della Provincia, in presenza peraltro di un'ulteriore struttura scolastica che verrà realizzata entro un anno sempre all'interno del Polivalente. Se il buonsenso mancherà ancora una volta - conclude Spina - sarò costretto a rivolgermi nelle sedi istituzionali competenti, anche in considerazione delle questioni di sicurezza e di ordine pubblico che la diatriba sta generando».
«Auspico che il senso di responsabilità e la professionalità dei due Dirigenti scolastici vengano anteposti alle logiche di parte che finora hanno impedito di dirimere la questione - prosegue il Presidente Spina -. È davvero paradossale che mentre in altre parti d'Italia manchino le aule per ospitare le attività scolastiche, da noi si litighi per accaparrarsi quelle messe a disposizione della Provincia, in presenza peraltro di un'ulteriore struttura scolastica che verrà realizzata entro un anno sempre all'interno del Polivalente. Se il buonsenso mancherà ancora una volta - conclude Spina - sarò costretto a rivolgermi nelle sedi istituzionali competenti, anche in considerazione delle questioni di sicurezza e di ordine pubblico che la diatriba sta generando».