Alfarano: «Quel centrosinistra inaffidabile»
Intervento del consigliere regionale e comunale del Pdl. «La maggioranza non è stata eletta per litigare»
martedì 5 luglio 2011
«L'inaffidabilità del centro-sinistra è confermata». Introduce così il proprio commento sull'attuale situazione politica Giovanni Alfarano, consigliere regionale e comunale del "Popolo della Libertà". «Il centro-destra non dice bugie. Nei cinque anni passati lo avevamo evidenziato in più occasioni e continueremo a ripeterlo sino alla noia».
«Il centro-sinistra si dimostra coalizione di natura meramente elettorale, fragile e litigiosa quando si tratta di amministrare, incapace di garantire il buon governo della città ed il cui intento primario è sempre stato quello della spartizione del potere. Nel Pd è oramai guerra aperta. E' il Partito Democratico il primo responsabile di questa situazione di stallo politico-amministrativo. Si parla di "comitati di gestione", si accentuano schermaglie tra aree differenti, si evidenzia la poca chiarezza del Sindaco sul proprio gruppo d'appartenenza all'interno del partito. Maffei, dopo cinque anni, è passato da Area Democratica ad Area Bersani. Ci spiace ma tutti questi meccanismi sotterranei non interessano alla città così come poco interessano i comunicati stampa diramati da leader come Emiliano, Boccia e Mastromauro risultati tardivi e privi di risoluzione ad una spaccatura che nel Pd è risaputa. Forse se al governo della Città di Barletta ci fosse stato il centro-destra avrebbero scaricato ogni colpa al Presidente Berlusconi.
Alla maggioranza diciamo: siete stati eletti dal popolo per governare e non certo per litigare. E' per questo motivo che i barlettani avrebbero gradito, da parte vostra, l'indicazione di una giunta definitiva e non provvisoria, fatta di eletti e non di non eletti. Ebbene, la verità è che il Pd non è stato capace di trovare un accordo sui nomi dei quattro assessori da proporre. I barlettani avrebbero gradito che lo stesso Partito Democratico si fosse subito prodigato all'indicazione unitaria di un Presidente del Consiglio in grado di dare immediata operatività alla macchina amministrativa ma così non è stato. I barlettani gradirebbero più controllo e legalità. Quello che sta accadendo è sotto gli occhi di tutti: il dibattito aperto sulla compravendita del voto, l'atto incendiario perpetrato ai danni della dirigente comunale ai Servizi Sociali, lo sfogo del Sindaco circa i reiterati condizionamenti dei suoi consiglieri di maggioranza, la denuncia del Consigliere Regionale Mennea su presunti comitati di gestione che anziché amministrare intendono maneggiare, la poca trasparenza riscontrata nella gestione di società pubbliche come la Barsa, utilizzata, in questi anni, come mero contenitore elettorale utile a dispensare favori. A confessarlo è stato lo stesso Sindaco Maffei all'inizio della sua esperienza da primo cittadino. Sul tema Barsa, il tutto trova conferma dal fatto che il centro-sinistra, in tutti questi anni, ha praticamente escluso le opposizioni di centro-destra dall'esercizio di ogni tipo di attività di controllo politico-amministrativo della società. Un'azione di controllo che sicuramente avrebbe evitato il decadimento etico e morale generale nel quale ci troviamo.
Noi auspichiamo che si riapra il dialogo e che finalmente dal Pd si giunga ad un grande gesto di responsabilità per far tornare a camminare una città come Barletta che oggi è ferma. Una città derisa dai paesi limitrofi per il basso profilo politico che si apprende ogni giorni dalla cronache locali. Chi vuol bene a questa città decida! Ci sono due possibilità: cambiare la rotta rispetto al passato, ponendo al centro la città, la legalità e la trasparenza amministrativa oppure andare a casa con forte senso di vergogna».
«Il centro-sinistra si dimostra coalizione di natura meramente elettorale, fragile e litigiosa quando si tratta di amministrare, incapace di garantire il buon governo della città ed il cui intento primario è sempre stato quello della spartizione del potere. Nel Pd è oramai guerra aperta. E' il Partito Democratico il primo responsabile di questa situazione di stallo politico-amministrativo. Si parla di "comitati di gestione", si accentuano schermaglie tra aree differenti, si evidenzia la poca chiarezza del Sindaco sul proprio gruppo d'appartenenza all'interno del partito. Maffei, dopo cinque anni, è passato da Area Democratica ad Area Bersani. Ci spiace ma tutti questi meccanismi sotterranei non interessano alla città così come poco interessano i comunicati stampa diramati da leader come Emiliano, Boccia e Mastromauro risultati tardivi e privi di risoluzione ad una spaccatura che nel Pd è risaputa. Forse se al governo della Città di Barletta ci fosse stato il centro-destra avrebbero scaricato ogni colpa al Presidente Berlusconi.
Alla maggioranza diciamo: siete stati eletti dal popolo per governare e non certo per litigare. E' per questo motivo che i barlettani avrebbero gradito, da parte vostra, l'indicazione di una giunta definitiva e non provvisoria, fatta di eletti e non di non eletti. Ebbene, la verità è che il Pd non è stato capace di trovare un accordo sui nomi dei quattro assessori da proporre. I barlettani avrebbero gradito che lo stesso Partito Democratico si fosse subito prodigato all'indicazione unitaria di un Presidente del Consiglio in grado di dare immediata operatività alla macchina amministrativa ma così non è stato. I barlettani gradirebbero più controllo e legalità. Quello che sta accadendo è sotto gli occhi di tutti: il dibattito aperto sulla compravendita del voto, l'atto incendiario perpetrato ai danni della dirigente comunale ai Servizi Sociali, lo sfogo del Sindaco circa i reiterati condizionamenti dei suoi consiglieri di maggioranza, la denuncia del Consigliere Regionale Mennea su presunti comitati di gestione che anziché amministrare intendono maneggiare, la poca trasparenza riscontrata nella gestione di società pubbliche come la Barsa, utilizzata, in questi anni, come mero contenitore elettorale utile a dispensare favori. A confessarlo è stato lo stesso Sindaco Maffei all'inizio della sua esperienza da primo cittadino. Sul tema Barsa, il tutto trova conferma dal fatto che il centro-sinistra, in tutti questi anni, ha praticamente escluso le opposizioni di centro-destra dall'esercizio di ogni tipo di attività di controllo politico-amministrativo della società. Un'azione di controllo che sicuramente avrebbe evitato il decadimento etico e morale generale nel quale ci troviamo.
Noi auspichiamo che si riapra il dialogo e che finalmente dal Pd si giunga ad un grande gesto di responsabilità per far tornare a camminare una città come Barletta che oggi è ferma. Una città derisa dai paesi limitrofi per il basso profilo politico che si apprende ogni giorni dalla cronache locali. Chi vuol bene a questa città decida! Ci sono due possibilità: cambiare la rotta rispetto al passato, ponendo al centro la città, la legalità e la trasparenza amministrativa oppure andare a casa con forte senso di vergogna».