Alfarano: «Depuratori pugliesi ko, campionamenti Legambiente siano monito»
Il consigliere regionale in quota Pdl attacca il governatore Vendola. «La parola ecologia esiste solo nel simbolo del suo partito»
mercoledì 10 luglio 2013
17.25
«E' allarmante la condizione nella quale versano i depuratori pugliesi». Tuona così il consigliere regionale Pdl Giovanni Alfarano a seguito del rapporto stilato dai biologi di Goletta Verda – Legambiente.
«La qualità delle acque dei mari pugliesi è messa a dura prova non soltanto dall'inciviltà dell'uomo ma soprattutto da delle politiche ambientali completamente inesistenti di questi anni in fatto di tutela del mare e non solo. Oltre la metà dei campionamenti eseguiti in Puglia è difatti risultata "fuorilegge". In ben 17 casi è stata evidenziata una carica batterica al di sopra dei valori. Quattordici rilevazioni hanno, inoltre, accertato mari "fortemente inquinati". Drammatico è quanto registrato nella provincia di Barletta-Andria-Trani dove dei sette i prelievi effettuati quattro sono risultati fuorilegge. Fortemente inquinate le acque campionate a Barletta all'altezza dell'incrocio di via Luigi Di Cuonzo sulla Litoranea di Ponente e nei pressi nella foce del Canale Ciappetta-Camaggi in località Ariscianne. Mari fortemente inquinati anche a Trani nelle vicinanze della villa comunale, all'incrocio lungomare Colombo-piazzale Chiarelli e a Bisceglie nei pressi dello sbocco del depuratore di Torre Calderina. Entro i limiti di legge le analisi operate nel comune di Margherita di Savoia nei pressi della foce del torrente Carmosina, della riserva naturale di Salina e nelle vicinanze della foce Aloisa».
Responsabilità di profilo regionale, per il consigliere Alfarano: «A fronte di quanto illustrato è chiara la responsabilità della Regione Puglia in materia. A fronte di questa emergenza il governatore Vendola ha il dovere di dare risposte concrete a tutti i cittadini. Oramai lo vediamo in giro per la Puglia solo in campagna elettorale o per eventi promossi dalla Regione. Vada a spiegare ai pugliesi quanto è stato fatto e quanto si farà per rimediare al cattivo funzionamento dei depuratori per una migliore qualità delle acque. Se la vocazione della Puglia deve essere il turismo non si può far balzare, alla ribalta della cronaca nazionale e non, dati che terrorizzano i cittadini e che mortificano la buona volontà dei tanti imprenditori impegnati nella promozione del turismo balneare. Condivido la proposta del nostro capogruppo Zullo sull'istituzione di una Commissione Speciale per il problema inquinamento acque. Ai sindaci tutti, in primis quelli del mio territorio, chiedo di pressare l'ente regionale attraverso un'azione condivisa affinché finalmente si metta a punto una strategia concreta di lavoro atta a migliorare la qualità della vita dei nostri concittadini dato che purtroppo la parola "ecologia" in Nichi Vendola risiede solo nel simbolo del suo partito».
«La qualità delle acque dei mari pugliesi è messa a dura prova non soltanto dall'inciviltà dell'uomo ma soprattutto da delle politiche ambientali completamente inesistenti di questi anni in fatto di tutela del mare e non solo. Oltre la metà dei campionamenti eseguiti in Puglia è difatti risultata "fuorilegge". In ben 17 casi è stata evidenziata una carica batterica al di sopra dei valori. Quattordici rilevazioni hanno, inoltre, accertato mari "fortemente inquinati". Drammatico è quanto registrato nella provincia di Barletta-Andria-Trani dove dei sette i prelievi effettuati quattro sono risultati fuorilegge. Fortemente inquinate le acque campionate a Barletta all'altezza dell'incrocio di via Luigi Di Cuonzo sulla Litoranea di Ponente e nei pressi nella foce del Canale Ciappetta-Camaggi in località Ariscianne. Mari fortemente inquinati anche a Trani nelle vicinanze della villa comunale, all'incrocio lungomare Colombo-piazzale Chiarelli e a Bisceglie nei pressi dello sbocco del depuratore di Torre Calderina. Entro i limiti di legge le analisi operate nel comune di Margherita di Savoia nei pressi della foce del torrente Carmosina, della riserva naturale di Salina e nelle vicinanze della foce Aloisa».
Responsabilità di profilo regionale, per il consigliere Alfarano: «A fronte di quanto illustrato è chiara la responsabilità della Regione Puglia in materia. A fronte di questa emergenza il governatore Vendola ha il dovere di dare risposte concrete a tutti i cittadini. Oramai lo vediamo in giro per la Puglia solo in campagna elettorale o per eventi promossi dalla Regione. Vada a spiegare ai pugliesi quanto è stato fatto e quanto si farà per rimediare al cattivo funzionamento dei depuratori per una migliore qualità delle acque. Se la vocazione della Puglia deve essere il turismo non si può far balzare, alla ribalta della cronaca nazionale e non, dati che terrorizzano i cittadini e che mortificano la buona volontà dei tanti imprenditori impegnati nella promozione del turismo balneare. Condivido la proposta del nostro capogruppo Zullo sull'istituzione di una Commissione Speciale per il problema inquinamento acque. Ai sindaci tutti, in primis quelli del mio territorio, chiedo di pressare l'ente regionale attraverso un'azione condivisa affinché finalmente si metta a punto una strategia concreta di lavoro atta a migliorare la qualità della vita dei nostri concittadini dato che purtroppo la parola "ecologia" in Nichi Vendola risiede solo nel simbolo del suo partito».