Al tombino “scotch-ciato”, lo scarafaggio perì
Favolistici racconti di rudimentali rimedi barlettani
venerdì 4 ottobre 2013
Arriva l'autunno a Barletta. "Non sono ancora i geli dell'inverno, ma è già tempo di scroscii e di burrasche" recitava Solouchin, si avvicinano infatti i tempi delle infinite piogge torrenziali, che riempiono e invadono le strade cittadine, la situazione talvolta ai limiti del fiabesco ispira racconti e favolistici pensieri, questa è la storia di Nerolino...
…C'era una volta Nerolino, uno scarafaggio di Barletta. Il piccolo viveva nelle fogne della zona storica della città, dove da secoli e secoli avevano abitato tutti i suoi antenati. Gli umani del vicinato, gente pacifica e alla mano, da sempre avevano accettato il tacito compromesso di vicendevole tolleranza. Più volte però gli uomini delle S.S.(Sacrificatori di Scarafaggi), avevano provato con veleni e polverine a sterminare la generazione di Nerolino, che nato alle soglie del terzo millennio aveva dovuto fare i conti con la modernità.
"I tempi sono cambiati e gli umani ci temono", diceva sua nonna, ma Nerolino non capiva la gravità della situazione e da piccolo cosmopolita amante della moda, voleva avventurarsi tra i negozi per comprare qualcosa di bello per l'autunno. Così pochi giorni fa decise di uscire, "Ormai sono grande" diceva lo scarafaggio a quelli che con lui abitavano le fogne e per timore di morire restavano barricati in casa. Il desiderio di libertà, in fondo è un sogno comune a tutti gli esseri viventi, ma talvolta la triste realtà insegna come i sogni possano trasformarsi celermente in orribili incubi.
Qualche giorno fa, e qui arriviamo al fatidico giorno in cui la triste storia di Nerolino si avvia alla conclusione, alcuni umani in Via Santa Marta, hanno tappato con lo scotch tutti i tombini della strada, forse sperando di sterminare senza farli soffrire, i loro vicini Blattoidei cosmopoliti (sono così definiti gli scarafaggi che abitano le città). Improvvisamente nel pomeriggio, una pioggia torrenziale ha sorpreso i barlettani, che si sono ritrovati a sorpassare guadi e torrenti vari, nella piccola strada e Nerolino, povero piccolo, si è ritrovato solo, perché tutti i suoi parenti sono morti soffocati, stanco e infreddolito, barricato fuori casa. Fino a quando trasportato via dall'acqua che non poteva più scorrere nelle fogne ormai tappate, è giunto in casa di una vecchina. La donna spaventata ha preso a dargli in testa gran botte di scopa, e così Nerolino, inerme, è morto ammazzato, anche se forse di una morte migliore rispetto al soffocamento. Piuttosto che procedere per disinfestazioni e tecniche di lotta, il rudimento nostrano dello scotch soffocante, "occhio non vede, cuore non duole", e tutti vissero felici e…senza scarafaggi tra i piedi.
…C'era una volta Nerolino, uno scarafaggio di Barletta. Il piccolo viveva nelle fogne della zona storica della città, dove da secoli e secoli avevano abitato tutti i suoi antenati. Gli umani del vicinato, gente pacifica e alla mano, da sempre avevano accettato il tacito compromesso di vicendevole tolleranza. Più volte però gli uomini delle S.S.(Sacrificatori di Scarafaggi), avevano provato con veleni e polverine a sterminare la generazione di Nerolino, che nato alle soglie del terzo millennio aveva dovuto fare i conti con la modernità.
"I tempi sono cambiati e gli umani ci temono", diceva sua nonna, ma Nerolino non capiva la gravità della situazione e da piccolo cosmopolita amante della moda, voleva avventurarsi tra i negozi per comprare qualcosa di bello per l'autunno. Così pochi giorni fa decise di uscire, "Ormai sono grande" diceva lo scarafaggio a quelli che con lui abitavano le fogne e per timore di morire restavano barricati in casa. Il desiderio di libertà, in fondo è un sogno comune a tutti gli esseri viventi, ma talvolta la triste realtà insegna come i sogni possano trasformarsi celermente in orribili incubi.
Qualche giorno fa, e qui arriviamo al fatidico giorno in cui la triste storia di Nerolino si avvia alla conclusione, alcuni umani in Via Santa Marta, hanno tappato con lo scotch tutti i tombini della strada, forse sperando di sterminare senza farli soffrire, i loro vicini Blattoidei cosmopoliti (sono così definiti gli scarafaggi che abitano le città). Improvvisamente nel pomeriggio, una pioggia torrenziale ha sorpreso i barlettani, che si sono ritrovati a sorpassare guadi e torrenti vari, nella piccola strada e Nerolino, povero piccolo, si è ritrovato solo, perché tutti i suoi parenti sono morti soffocati, stanco e infreddolito, barricato fuori casa. Fino a quando trasportato via dall'acqua che non poteva più scorrere nelle fogne ormai tappate, è giunto in casa di una vecchina. La donna spaventata ha preso a dargli in testa gran botte di scopa, e così Nerolino, inerme, è morto ammazzato, anche se forse di una morte migliore rispetto al soffocamento. Piuttosto che procedere per disinfestazioni e tecniche di lotta, il rudimento nostrano dello scotch soffocante, "occhio non vede, cuore non duole", e tutti vissero felici e…senza scarafaggi tra i piedi.