Al peggio non c'è mai fine, scoperta a Barletta una discarica sotterranea di idrocarburi
Operazione della Guardia di Finanza. Situazione di gravissimo inquinamento ambientale. 1600 mq sequestrati
giovedì 1 dicembre 2011
16.37
Non solo idrocarburi e diversi derivati dal petrolio, ma anche metalli pesanti -consapevoli apportatori di inquinamento- nelle nostre campagne. Uno scarico non autorizzato di veleni, in un'area di ben milleseicento metri quadrati, prontamente sequestrata e di cui gli inquirenti valuteranno l'impatto ambientale. Subito scattano gli avvisi di garanzia, ma permane la sensazione di danno ormai fatto e così ce ne dà notizia la Guardia di Finanza di Barletta che su delega della procura della Repubblica di Trani, con l'ausilio di personale della asl bat – servizio igiene e sanità pubblica di barletta, dell'a.r.p.a. puglia e della locale polizia municipale, ha posto termine ad una situazione di inquinamento ambientale caratterizzata dallo sversamento abusivo sia nel suolo che nel sottosuolo di acque reflue industriali contenenti metalli ed idrocarburi provenienti da un'attività di riparazione di macchine agricole e industriali.
Le investigazioni dei militari hanno permesso di appurare che le acque di scarico confluivano nel sottosuolo a causa della mancata tenuta di una vasca in ferro interrata, destinata abusivamente alla raccolta delle acque meteoriche che venivano disperse nel suolo, integrando, di fatto, uno scarico non autorizzato. Inoltre, le ulteriori indagini eseguite hanno consentito di accertare che la società esercitava, senza esserne autorizzata, anche l'attività di riparazione e verniciatura di carrozzerie di autoveicoli nonche' saldature di oggetti e superfici metalliche.
L'intera area, vasta circa 1.600 metri quadrati e' stata sottoposta a sequestro su provvedimento dell'autorita' giudiziaria, mentre nei confronti dei due rappresentanti legali della società sono stati notificati altrettanti avvisi di garanzia
Le investigazioni dei militari hanno permesso di appurare che le acque di scarico confluivano nel sottosuolo a causa della mancata tenuta di una vasca in ferro interrata, destinata abusivamente alla raccolta delle acque meteoriche che venivano disperse nel suolo, integrando, di fatto, uno scarico non autorizzato. Inoltre, le ulteriori indagini eseguite hanno consentito di accertare che la società esercitava, senza esserne autorizzata, anche l'attività di riparazione e verniciatura di carrozzerie di autoveicoli nonche' saldature di oggetti e superfici metalliche.
L'intera area, vasta circa 1.600 metri quadrati e' stata sottoposta a sequestro su provvedimento dell'autorita' giudiziaria, mentre nei confronti dei due rappresentanti legali della società sono stati notificati altrettanti avvisi di garanzia