1246 parti all'Ospedale di Barletta, il "Dimiccoli" tra i migliori in Puglia

Il presidente Michele Emiliano si congratula con medici, infermiere, e ostetriche

martedì 3 gennaio 2017 11.07
A cura di Ida Vinella
«Ospedale di Barletta. Il 2016 si chiude con 1246 parti (43 in più del 2015). Dato significativo nel calo generalizzato delle nascite. Gli esiti e gli indicatori sono buoni, i migliori della Regione Puglia e raggiungere questi risultati, che qualche giornalista trova non eccellenti, in una Regione del Sud, è molto più difficile che in Lombardia o Toscana, che avevano Ospedali quando noi non potevamo permetterci altro che Ospizi. Il gap è ancora notevole, ma non quello di pochi decenni fa! Buon Anno e grazie a tutte le Infermiere, le Ostetriche e ai Medici che hanno reso possibile questi risultati. Buon Anno alle donne che ci hanno dato fiducia, a quelle che ci hanno stimolato e anche criticato». Così scrive Antonio Belpiede, Direttore U. O. Ginecologia e Ostetricia dell'Ospedale di Barletta, in un post su Facebook che subito ha viaggiato nell'etere raccogliendo soddisfazione e attestati di stima per gli ottimi risultati.

«Ho appena telefonato al dottor Antonio Belpiede, primario ginecologo di Barletta e coordinatore della rete pugliese dei punti nascita, per fargli gli auguri e per congratularmi per i risultati ottenuti» scrive sulla sua bacheca Facebook il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. «Le chiusure dei punti nascita con pochi numeri che impediscono al personale di avere adeguato addestramento ed esperienza (e quindi pericolosi anche perché senza rianimazione) miglioreranno ancora i risultati ottenuti.

Dal 1 Gennaio al 30 Settembre 2016 nel Punto Nascita di Barletta c'erano sono stati 918 parti (in aumento rispetto alla denatalità generale). Tra questi, i tagli cesarei sono stati 287 (di cui 165 in donne pre-cesarizzate). Le applicazioni di ventosa (kiwi) non superano il 3%. I VBAC richiesti (ancora pochi) hanno partorito spontaneamente nell'80% dei casi. Le induzioni del parto (con misoprostol orale) sono state il 10,5% con una percentuale di successo del 67%. Il tasso di cesarei di Barletta era nel 2015 il più basso di tutta la regione ed è ancora in calo.

Credo che questo risultato, raggiunto senza partoanalgesia e con sala operatoria ancora a tre piani di distanza dalle sale parto, meriti una considerazione maggiore. Una più energica spinta sugli anestesisti (per la sala operatoria e la partoanalgesia) ci farebbe fare un salto verso standard europei. Il gap con le altre Regioni è ancora notevole, ma abbiamo fatti passi in avanti importantissimi».