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PUG, cosa accadrà a Barletta?

Una riflessione di Giuseppe Dargenio (Perito Agrario)

«In data 16/12/2022 un noto quotidiano on line pubblica un mio intervento in cui descrivo un excursus brevissimo sulle modalità di una certa politica barlettana che, almeno dai tempi del sindacato Salerno a Maffei, passando per la consigliatura Cascella per approdare al primo governo Cannito, ha sempre osteggiato una visione più moderna e avanzata dell'urbanistica cittadina.

Nel mio intervento dal titolo: "PIANO URBANISTICO GENERALE, TRA PICCOLE SCENEGGIATE E GRANDI RECITE", riportavo come da numerosi anni si ha l'impressione che nella fantastica citta di Barletta vi sia una compagine politica piuttosto trasversale che privatamente tifi per rimanere ancorata al vecchio PIANO REGOLATORE del 1971 in un ferreo blocco urbanistico; ma pubblicamente reciti, alla grande, la parte dei progressisti ecologisti ed innovatori. Non si spiegherebbe perché mai da circa 20 anni, quando si tocca l'urbanistica i sindaci "saltino per aria" e le opposizioni ammutoliscano.

Non che prima non ci fosse questa tendenza, ma almeno qualcosa di fattivo si realizzava ed operava. Quindi oggi navighiamo a vista alla luce molto "opaca" di un P.R.G. vecchio di oltre 50 anni nell'indifferenza di una classe di intellettuali a gettone, che discettano di ecologia e verde, mentre l'inquinamento industriale e il traffico veicolare da manicomio ci assalgono inesorabilmente, grazie alla medesima ammuffita fotografia di Barletta fissa e sbiadita da 52 anni di urbanistica paralizzata.

Si continua a far finta di non capire che queste ultime succitate manifestazioni della contemporaneità (inquinamento etc.) bisogna politicamente governarle non certo schiamazzando per un parcheggio a raso in zona Castello, mentre passa sotto l'arco di trionfo delle leggi urbanistiche del 1971 (data dell'attuale P.R.G.) la trasformazione di uno stabile da uso uffici (Ex Enel) a business di appartamenti a vendesi.

Ma ecco la sorpresa: attraverso un comunicato stampa la Regione Puglia ci informa che è pronta, per essere approvata, una proposta di legge con la quale dalla procedura del Piano Urbanistico Generale (PUG) si eliminerà la fase più farraginosa ovvero quella del Documento Programmatico Preliminare (D.P.P.).

Nel comunicato si aggiunge che eliminando il D.P.P. si risparmierebbero tre anni nei processi amministrativi, una vera eternità (leggi BARLETTAVIVA del 28/09/2022).

Se fosse reale tale proposta di legge forse dovremmo buttare a mare il tanto sudato e prolisso D.P.P. targato Cascella – Pelle? Sarà possibile?... Dov'è il trucco?

Aspettiamo la "Bomba mediatica" e vediamo se, alla fine, non si rivelerà che un piccolo "tric-trac".

Forse un altro trucchetto che attirerà possibili eventuali ricorsi per illegittimità e quant'altro, per far passare inutilmente un'altra decina d'anni in compagnia dell'intoccabile vecchio P.R.G. 1971.

Quindi per altri dieci anni, presumibilmente, le cosiddette opposizioni magari batteranno perpetuamente il chiodo sempre sul famoso "PARCHEGGIO A RASO..."?

Speriamo che quanto ho appena citato sia solo una assurda previsione... ma a volte la realtà, supera la fantasia».

Giuseppe Dargenio, Perito Agrario
  • Urbanistica
  • Piano Urbanistico Generale
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