Un pizzico di Barletta in serie A: Gennaro Delvecchio
Intervista al nostro concittadino che milita nel Catania
venerdì 8 luglio 2011
Trascorrere le vacanze nella propria città. E ritemprarsi in vista del ritiro estivo con il Catania all'aria fresca e nel relax familiare. E' quanto sta facendo Gennaro Delvecchio, "gigante" nomade dei centrocampi di mezza Italia calcistica, che si sta godendo gli ultimi giorni di ferie in compagnia della sua splendida famiglia (la moglie Manuela e figlie, due splendide gemelline), vivendo suoni e colori dell'estate barlettana.
33 anni, 191 cm x 84 kg, centrocampista che fa della forza fisica e dell'abilità in fase di inserimento le sue doti migliori, 138 presenze e 17 gol in serie A, fresco di promozione nella massima serie con l maglia dell'Atalanta, uno dei pochi calciatori di ruolo della serie A ad aver giocato tra i pali 2 volte. Questo e tanto altro per raccontarvi il campione nato e cresciuto a Barletta, calciatore del Catania che nell'incantevole cornice del Circolo Tennis "Hugo Simmen" della nostra città si è rivelato ai microfoni di Barlettalife, a metà tra il glorioso passato e il futuro prossimo che, probabilmente, si chiama Catania:
1) Gennaro, come procedono questi ultimi giorni di relax a Barletta?
«Va molto bene. Sono gli ultimi giorni di vacanza, siamo agli sgoccioli, tra poco si torna a lavorare sul campo».
2) Oggi (ieri per chi legge, ndr) i tuoi compagni si sono radunati in sede. L'11 luglio avrà il via il ritiro con il Catania a Mascalucia, alle pendici dell'Etna.
«Io raggiungo la squadra direttamente l'11 ad avvio ritiro, così potrò stare ancora qualche giorno con la mia famiglia e mi presenterò pronto a dare il massimo».
3) Quest'anno sarai allenato da Vincenzo Montella, che conosci bene avendoci giocato insieme nella Sampdoria. Ansioso di vederlo in questo ruolo quasi inedito?
« Conosco molto bene Vincenzo, abbiamo legato molto nei 2 anni trascorsi insieme a Genova con la Sampdoria, e sono convinto che farà molto bene nelle vesti di allenatore, come ha già fatto a Roma».
4) Quindi resti al 100% a Catania? O ti piacerebbe un ritorno all'Atalanta?
«Nel calcio mai dire mai, non posso dire di essere assolutamente certo di restare, di sicuro ho un contratto che mi lega al Catania e ho intenzione di rispettarlo, poi vedremo più in là cosa succederà».
5) Parliamo ancora di Catania. Per ora gli etnei sono stati poco attivi sul mercato, pensi che ci sarà qualche cessione eccellente?
«Penso che se ci sarà la giusta offerta per qualche mio compagno, sicuramente la società farà anche bene a monetizzare».
6) Un tuo compagno dato per partente è lo stopper Matias Silvestre, molto vicino alla Juventus. Credi che sia pronto per il salto di qualità?
«Secondo me è un giocatore molto in gamba. Credo che sia ormai pronto per palcoscenici più importanti».
7) Nella scorsa stagione a gennaio sei passato in B, all'Atalanta. La Dea è coinvolta nello scandalo calcio-scommesse. Hai mai subdorato qualcosa di strano durante le vostre partite?
«Assolutamente no. Da professionista, ho giocato praticamente tutte le partite dal mio arrivo e sul campo mi son reso conto che la vittoria del campionato è stata meritata partita dopo partita. La squadra per le qualità tecniche a disposizione non aveva certo bisogno di nessun tipo di favoritismo, anzi queste situazioni potevano solo svantaggiare l'Atalanta. Sul campo abbiamo vinto alla grande il campionato, ripeto».
8) Parliamo ancora di Atalanta. Per la serie A di che innesti avrebbero bisogno i nerazzurri? Solo qualche puntello o innesti di valore, considerata già l'ottima base di partenza?
«Credo che prima di parlare di calciomercato dovremmo attendere di capire che campionato farà l'Atalanta. I bergamaschi al momento probabilmente hanno difficoltà ad operare in sede di calciomercato, perché ancora non hanno la certezza di disputare la A. Sicuramente serve qualche acquisto, ma è presto per parlarne».
9) Da Bergamo scendiamo fino a Barletta. Stai seguendo le vicende della formazione biancorossa? I tempi sono maturi per il "grande salto" in cadetteria?
«Sto seguendo le vicende del Barletta, ho avuto anche modo di chiacchierare con il presidente Roberto Tatò, l'ho visto davvero carichissimo e penso che potrà lavorare davvero bene per conquistare questo salto di categoria che secondo me la città merita. Potrebbe essere arrivato il momento giusto».
10) E sulla questione-stadio che idea ti sei fatto?
«Penso che purtroppo quella di Barletta è una delle tante realtà che si ritrova con una pista di atletica ai bordi del campo da calcio, il che è un ostacolo alla visibilità e cozza con l'idea di stadio moderno. Certo, la struttura è abbastanza vecchia e andrebbe rimodernata, perciò ben venga il progetto di un nuovo stadio».
11) Hai alle spalle ben 15 anni di carriera. Di sogni ne hai realizzati tanti, tra cui l'esordio in Nazionale. Cos'altro chiedi al calcio?
«Mi piacerebbe giocare ancora 2-3 anni ad alti livelli, spero davvero di farcela».
12) Magari nel Barletta in serie B?
«Mai dire mai (sorride, ndr)».
13) Bene, Gennaro, siamo arrivati al termine della nostra intervista. Un saluto ai lettori di Barlettalife..
« Un abbraccio e una buona estate a voi e ai vostri lettori».
E noi speriamo di rivederci presto, magari per intervistarti come neo-acquisto biancorosso in un futuro non troppo lontano….
33 anni, 191 cm x 84 kg, centrocampista che fa della forza fisica e dell'abilità in fase di inserimento le sue doti migliori, 138 presenze e 17 gol in serie A, fresco di promozione nella massima serie con l maglia dell'Atalanta, uno dei pochi calciatori di ruolo della serie A ad aver giocato tra i pali 2 volte. Questo e tanto altro per raccontarvi il campione nato e cresciuto a Barletta, calciatore del Catania che nell'incantevole cornice del Circolo Tennis "Hugo Simmen" della nostra città si è rivelato ai microfoni di Barlettalife, a metà tra il glorioso passato e il futuro prossimo che, probabilmente, si chiama Catania:
1) Gennaro, come procedono questi ultimi giorni di relax a Barletta?
«Va molto bene. Sono gli ultimi giorni di vacanza, siamo agli sgoccioli, tra poco si torna a lavorare sul campo».
2) Oggi (ieri per chi legge, ndr) i tuoi compagni si sono radunati in sede. L'11 luglio avrà il via il ritiro con il Catania a Mascalucia, alle pendici dell'Etna.
«Io raggiungo la squadra direttamente l'11 ad avvio ritiro, così potrò stare ancora qualche giorno con la mia famiglia e mi presenterò pronto a dare il massimo».
3) Quest'anno sarai allenato da Vincenzo Montella, che conosci bene avendoci giocato insieme nella Sampdoria. Ansioso di vederlo in questo ruolo quasi inedito?
« Conosco molto bene Vincenzo, abbiamo legato molto nei 2 anni trascorsi insieme a Genova con la Sampdoria, e sono convinto che farà molto bene nelle vesti di allenatore, come ha già fatto a Roma».
4) Quindi resti al 100% a Catania? O ti piacerebbe un ritorno all'Atalanta?
«Nel calcio mai dire mai, non posso dire di essere assolutamente certo di restare, di sicuro ho un contratto che mi lega al Catania e ho intenzione di rispettarlo, poi vedremo più in là cosa succederà».
5) Parliamo ancora di Catania. Per ora gli etnei sono stati poco attivi sul mercato, pensi che ci sarà qualche cessione eccellente?
«Penso che se ci sarà la giusta offerta per qualche mio compagno, sicuramente la società farà anche bene a monetizzare».
6) Un tuo compagno dato per partente è lo stopper Matias Silvestre, molto vicino alla Juventus. Credi che sia pronto per il salto di qualità?
«Secondo me è un giocatore molto in gamba. Credo che sia ormai pronto per palcoscenici più importanti».
7) Nella scorsa stagione a gennaio sei passato in B, all'Atalanta. La Dea è coinvolta nello scandalo calcio-scommesse. Hai mai subdorato qualcosa di strano durante le vostre partite?
«Assolutamente no. Da professionista, ho giocato praticamente tutte le partite dal mio arrivo e sul campo mi son reso conto che la vittoria del campionato è stata meritata partita dopo partita. La squadra per le qualità tecniche a disposizione non aveva certo bisogno di nessun tipo di favoritismo, anzi queste situazioni potevano solo svantaggiare l'Atalanta. Sul campo abbiamo vinto alla grande il campionato, ripeto».
8) Parliamo ancora di Atalanta. Per la serie A di che innesti avrebbero bisogno i nerazzurri? Solo qualche puntello o innesti di valore, considerata già l'ottima base di partenza?
«Credo che prima di parlare di calciomercato dovremmo attendere di capire che campionato farà l'Atalanta. I bergamaschi al momento probabilmente hanno difficoltà ad operare in sede di calciomercato, perché ancora non hanno la certezza di disputare la A. Sicuramente serve qualche acquisto, ma è presto per parlarne».
9) Da Bergamo scendiamo fino a Barletta. Stai seguendo le vicende della formazione biancorossa? I tempi sono maturi per il "grande salto" in cadetteria?
«Sto seguendo le vicende del Barletta, ho avuto anche modo di chiacchierare con il presidente Roberto Tatò, l'ho visto davvero carichissimo e penso che potrà lavorare davvero bene per conquistare questo salto di categoria che secondo me la città merita. Potrebbe essere arrivato il momento giusto».
10) E sulla questione-stadio che idea ti sei fatto?
«Penso che purtroppo quella di Barletta è una delle tante realtà che si ritrova con una pista di atletica ai bordi del campo da calcio, il che è un ostacolo alla visibilità e cozza con l'idea di stadio moderno. Certo, la struttura è abbastanza vecchia e andrebbe rimodernata, perciò ben venga il progetto di un nuovo stadio».
11) Hai alle spalle ben 15 anni di carriera. Di sogni ne hai realizzati tanti, tra cui l'esordio in Nazionale. Cos'altro chiedi al calcio?
«Mi piacerebbe giocare ancora 2-3 anni ad alti livelli, spero davvero di farcela».
12) Magari nel Barletta in serie B?
«Mai dire mai (sorride, ndr)».
13) Bene, Gennaro, siamo arrivati al termine della nostra intervista. Un saluto ai lettori di Barlettalife..
« Un abbraccio e una buona estate a voi e ai vostri lettori».
E noi speriamo di rivederci presto, magari per intervistarti come neo-acquisto biancorosso in un futuro non troppo lontano….