Tragedia Morosini, Abodi: "Tutti con maglia numero 25 sulle spalle"

Intanto il Livorno ritira la maglia numero 25

lunedì 16 aprile 2012 14.51
A cura di Luca Guerra
Ricordare Piermario Morosini anche sui terreni di gioco, indossando tutti prima del fischio d'inizio la sua maglia, con il numero 25, al quale tanto era affezionato in onore di Matias Almeyda. E' questa l'iniziativa lanciata dalla Lega di serie B con la quale il mondo del calcio ricordera' nel prossimo weekend il centrocampista del Livorno, di proprietà dell'Udinese, prematuramente scomparso sabato scorso dopo aver accusato un fatale malore al 31' di Pescara-Livorno. Il Livorno ha intanto, come da attese, comunicato che ritirerà la maglia numero 25 per onorare la memoria dello sfortunato atleta.

Tutti in campo con il numero 25, dunque: questo il monito espresso sul sito ufficiale della Lega dal presidente della Lega di serie B, Andrea Abodi. «Il prossimo weekend tutti i giocatori avranno la maglietta numero 25 di Morosini'». Un gesto di solidarietà attestato dal nostro calcio: «L´amarezza e' che lo sa dare solo nei momenti di dolore- ha ammesso Abodi- La speranza, invece, e' che ciò avvenga sempre. Vedere Barcellona, Manchester e Real Madrid fermarsi e giocare col lutto al braccio e' segno che c´e' una grande comunità del calcio. L'amarezza è che questo spirito di affetto e solidarietà emerge solo nei momenti difficili. Concentriamo la sensibilità in questi momenti e poi la perdiamo nella vita quotidiana. Se questa rimarrà anche nei giorni che verranno, la morte di Piermario avrà un senso».

Circa le polemiche che sono scaturite riguardo alla prevenzione sulla salute dei giocatori e sui soccorsi a Pescara, Abodi ha aggiunto che: «Nell´immediatezza dei fatti si dicono cose senza fare verifiche e si traggono conclusioni devastanti senza alcuna conoscenza. Dal punto di vista della tempestività degli interventi, ci saranno testimonianze di come le procedure dei medici del Pescara e del Livorno siano state tempestive. In Italia viene riconosciuto un livello che altri Paesi non hanno. Da questo punto di vista abbiamo già fatto qualcosa, ma non mai abbastanza. Il richiamo della morte di Piermario quello di migliorare ulteriormente i controlli e l'assistenza in campo vale soprattutto per i campi di periferia, dove c'è ancora da lavorare. Ed è qui - ha concluso Abodi - che il calcio professionistico può dare il proprio contributo nella propria dimensione territoriale».