Tra contestazioni, clima bollente e proposte di acquisto si gioca domani Fasano-Barletta

Quando tra vicissitudini societarie, corsi e ricorsi storici e malumori della piazza l’evento agonistico passa quasi in second’ordine

sabato 16 dicembre 2023
A cura di Cosimo Campanella
Giusto per la cronaca, si apre oggi con ben quattro anticipi il weekend del sedicesimo turno del girone H di Serie D.

Alle 14:30 scenderanno infatti in campo Gravina e Gelbison, Palmese e Nardò, Santa Maria Cilento e Paganese, Angri e Gallipoli.

Domani invece, oltre a Fasano-Barletta, il turno di campionato vede in programma Casarano-Manfredonia, Fidelis Andria-Rotonda, Martina-Matera e Team Altamura-Bitonto.

Quanto al Barletta e al difficile impegno al "Vito Curlo" di Fasano contro i biancazzurri locali, trattasi di argomenti quasi passati in secondo piano visto il vero e proprio terremoto che sta investendo in questi giorni la squadra biancorossa sul campo e soprattutto fuori.

Era prevista infatti per ieri sera alle ore 19:00 la manifestazione dei gruppi del tifo organizzato, volta sia a rendere partecipe la città intera nell'attuale delicatissimo momento di squadra società, sia a favorire nel minor tempo possibile il tanto auspicato cambio della guardia a livello societario, una vicenda, quest'ultima, ferma a quanto si sa, alla richiesta delle scritture contabili da parte degli aspiranti acquirenti. Manifestazione poi non più autorizzata per motivi di ordine pubblico inerenti, pare, alla concomitanza con gli eventi natalizi.

Barletta calcistica, da settimane (se non da mesi), è una piazza in costante fermento, con una proprietà, quella attuale, le cui ultime dichiarazioni risalgono alla ormai famigerata conferenza stampa del 30 novembre scorso e con una squadra da mandare in campo a Fasano senza che tra mister, giocatori e staff tecnico (oltre naturalmente alla perdurante assenza della figura del "diesse", divenuta ormai un qualcosa tra l'etereo e il mitologico dopo l'addio del "linguista" irpino) si sappia chi, come, dove, quando e perché farà cosa...

Attualmente la squadra è agli ordini del tecnico della juniores Cristian Carbone, già vistosi sulla panchina biancorossa durante la scorsa stagione, a causa delle innumerevoli e proverbiali stangate disciplinari che puntualmente colpivano mister Farina.

E proprio il fatto che Carbone (insieme, per ora, ad Antonio Cafagna) sia in pratica rimasto l'unico superstite del quarto posto dello scorso torneo rappresenta una delle pochissime speranze di vedere inculcato in chi tra una proposta di mercato e l'altra va in campo cosa significa indossare in Serie D, davanti a cinquemila e oltre spettatori, la maglia biancorossa.

E poi chissà, tra tante voci riguardanti l'eventuale sostituto di Ciro Ginestra, magari un risultato positivo del Barletta a Fasano metterebbe la società (vecchia o nuova, Dio solo lo sa) in condizioni di maggiore serenità nel decidere a chi affidare la conduzione della squadra.

Del resto, vista le acque a dir poco tempestose nelle quali naviga l'ambiente biancorosso nella sua interezza, quella di Fasano potrebbe non essere l'unica gara del Barletta con Cristian Carbone in panchina. Del resto è già successo a Barletta che quella che sulla carta doveva essere una soluzione temporanea è poi diventata quella definitiva. Era il 1988 e si era alla vigilia di Barletta-Cremonese, prima giornata del campionato di Serie B, con mister Specchia dimissionario, dopo il deludente girone di Coppa Italia, e con Di Cosola che affida la squadra all'allora tecnico della Primavera Gesualdo Albanese, che a fine stagione (con il determinante contributo in campo dei mostri sacri Beccalossi e Vincenzi) porterà il Barletta al miglior piazzamento della sua storia.

Ma se quello di Gesualdo Albanese era un Barletta in cui i giocatori arrivavano, quello che domenica scenderà in campo a Fasano agli ordini di Cristian Carbone, come già detto, è un Barletta composto da calciatori che, perdurando questo stucchevole stallo societario, non sanno quale sarà il loro destino fra cinque minuti. Si prenda ad esempio il caso di Silvestri, passato in poco più di una settimana da eroe a Casarano a, si dice, promesso sposo della Fidelis Andria.

Difficile, davvero difficile per chiunque fare calcio in queste condizioni, che si chiami Ginestra, Farina, Bitetto (altro nome venuto fuori in queste ore al totomister), Carbone o chi per loro.

A noi tifosi e addetti ai lavori invece non resta che la consapevolezza che nella migliore delle ipotesi si è buttata via una stagione e che tutto ciò che d'ora in poi verrà di positivo sarà grasso che cola. Si perché, sempre a proposito di corsi e ricorsi storici, l'annata calcistica del Barletta 2023/2024 ricorda molto quella 2006/2007, partita con grandi nomi e grandi annunci, complicatasi con un avvicendamento societario (da Antonio Flora a Checco Sfrecola) e un vertiginoso via vai di calciatori nel mercato invernale e poi conclusasi tra mille rimpianti al "Rinascita" di Aversa con la sconfitta in finale playoff, che però fece da preludio alla risalita tra i professionisti dell'anno dopo. E se nel 2006 tutto partì da Barletta-Grottaglie 1-3, speriamo altrettanto si possa dire in futuro di Barletta-Martina 2-5 del 10 dicembre 2023. Tutto al momento dipende dalla volontà di Dimiccoli e Dibenedetto ai quali rivolgiamo un appello mutuato da due storiche prime pagine di giornale (la prima drammatica, la seconda patetica) datate 1980 e 2011. "Fate presto!!!".