Tennistavolo, termina con buoni risultati l'avventura dell'Acsi Onmic Lamusta
Ottima prova per la società barlettana a Casamassima
domenica 30 aprile 2017
Archiviata (da circa un mese) l'attività agonistica a squadre, ha preso il via la lunga serie di eventi individuali, sia a livello nazionale che regionale, sempre sotto l'egida della FITET. Sabato 23 e domenica 24 aprile scorsi la città di Casamassima ha ospitato il Torneo Regionale di Terza e Quinta Categoria, ultima prova di qualificazione ai Campionati Italiani Individuali FITET, in programma nella città' di Terni dal 3 al 17 giugno. Oltre 200 "racchette", in rappresentanza di tutti i sodalizi sportivi di tennistavolo operanti in Puglia, si sono date battaglia "senza esclusione di colpi" con l'intento, inequivocabilmente intriso di insidie, di raggiungere il podio o , semplicemente, di entrare a fare parte del ristretto novero delle teste di serie che comporranno il Tabellone finale dei Campionati Italiani, in programma nella suindicata città umbra nel prossimo mese di giugno.
Tenendo fede ad una tradizione ultratrentennale, la Polisportiva Acsi Onmic Ottica Lamusta Barletta ha preso parte al prestigioso evento svoltosi a Casamassima con una rappresentativa societaria composta da Vito D'Amore, Vito Doronzo e Mario Sardella. Nel Singolare Maschile Quinta Categoria, "semaforo rosso" per il giovane Vito Doronzo, al suo secondo impegno agonistico nella corrente stagione. Il diciannovenne barlettano, pur mettendo in evidenza encomiabili progressi di natura tecnica, non ha avuto la capacità di superare il girone di ad. La giovane promessa del pongismo barlettano dovrà proseguire ed intensificare il suo programma di allenamento, curando in modo capillare gli aspetti tecnico, tattico ed atletico.
Lontano dalla sua condizione migliore, Vito D'Amore ha superato il girone di qualificazione, classificandosi secondo per effetto dello scivolone rimediato nel match contro il salentino De Matteis (T.T. Uggiano la Chiesa). Approdato ai trentaduesimi di finale, l'esperto pongista tranese (in forza al club barlettano) ha dovuto capitolare nel confronto con Recchia (T.T. Fiaccola Castellana Grotte). Pur disponendo di un collaudato bagaglio tecnico, D'Amore non e' riuscito ad esprimere il suo effettivo potenziale a seguito di un inspiegabile nervosismo che lo ha inibito, stravolgendo la corretta esecuzione dei colpi ed i tempi d'impatto con la pallina. Anche per il veterano pongista (oltreché' tecnico) dell'Acsi Onmic Lamusta è già iniziata una "terapia d'urto" che assicuri una tempestiva guarigione e prestazioni di ben altro valore nei numerosi impegni agonistici previsti nei prossimi due mesi.
Più che rassicurante la prestazione offerta dal quindicenne Mario Sardella, prodotto di alta qualità del vivaio barlettano. Il giovane pongista ha brillantemente superato il girone di qualificazione, prevalendo persino sull'ostico Roberto Grandolfo (atleta in forza al T.T. Ennio Cristoforo Casamassima ed ex giocatore del sodalizio barlettano nelle stagioni 1988 - 89 e 1989 - 90). Entrato con pieno merito nel tabellone ad eliminazione diretta, Sardella ha raggiunto anch'egli i trentaduesimi di finale dove ad attenderlo c'era Celeste Leogrande, enfant prodige del tennistavolo femminile casamassimese. Il match e' stato avvincente, combattuto e ricco di spunti tecnici: la piccola pongista, tesserata con l'A.S.D. Ennio Cristofaro, dopo avere ceduto il primo set, si e' imposta con incomparabile determinazione nella seconda frazione di gioco e ha ribaltato addirittura l'andamento del match, aggiudicandosi anche il terzo set.
Mario Sardella non si è lasciato intimorire dal gioco offensivo della piccola atleta barese e ha reagito, vincendo il quarto set e ripristinando, sia pure momentaneamente, la parità. L'ultima frazione di gioco ha fatto registrare una sorprendente lucidità tecnica da parte della giovanissima giocatrice di Casamassima che, con un gioco d'attacco asfissiante e sorprendente, ha costretto Sardella ad una "resa onorevole". Nonostante l'eliminazione, il quindicenne barlettano (alla sua seconda stagione agonistica) si e' confermato " difensore" arcigno. Anche per il giovane pongista del sodalizio Acsi Onmic Lamusta è stato tempestivamente approntato un programma di allenamento personalizzato, programma finalizzato alla crescita in chiave tecnico-tattica ed al migliore rendimento possibile in ambito agonistico. Una società sportiva, quella barlettana, presente da ben 36 stagioni consecutive sul palcoscenico sia nazionale che regionale, non può e non deve trascurare aspetto alcuno. Altrimenti non potrebbe continuare ad intendere la pratica sportiva (agonistica, ricreativa e formativa) come elevazione qualitativa della personalità umana.
Tenendo fede ad una tradizione ultratrentennale, la Polisportiva Acsi Onmic Ottica Lamusta Barletta ha preso parte al prestigioso evento svoltosi a Casamassima con una rappresentativa societaria composta da Vito D'Amore, Vito Doronzo e Mario Sardella. Nel Singolare Maschile Quinta Categoria, "semaforo rosso" per il giovane Vito Doronzo, al suo secondo impegno agonistico nella corrente stagione. Il diciannovenne barlettano, pur mettendo in evidenza encomiabili progressi di natura tecnica, non ha avuto la capacità di superare il girone di ad. La giovane promessa del pongismo barlettano dovrà proseguire ed intensificare il suo programma di allenamento, curando in modo capillare gli aspetti tecnico, tattico ed atletico.
Lontano dalla sua condizione migliore, Vito D'Amore ha superato il girone di qualificazione, classificandosi secondo per effetto dello scivolone rimediato nel match contro il salentino De Matteis (T.T. Uggiano la Chiesa). Approdato ai trentaduesimi di finale, l'esperto pongista tranese (in forza al club barlettano) ha dovuto capitolare nel confronto con Recchia (T.T. Fiaccola Castellana Grotte). Pur disponendo di un collaudato bagaglio tecnico, D'Amore non e' riuscito ad esprimere il suo effettivo potenziale a seguito di un inspiegabile nervosismo che lo ha inibito, stravolgendo la corretta esecuzione dei colpi ed i tempi d'impatto con la pallina. Anche per il veterano pongista (oltreché' tecnico) dell'Acsi Onmic Lamusta è già iniziata una "terapia d'urto" che assicuri una tempestiva guarigione e prestazioni di ben altro valore nei numerosi impegni agonistici previsti nei prossimi due mesi.
Più che rassicurante la prestazione offerta dal quindicenne Mario Sardella, prodotto di alta qualità del vivaio barlettano. Il giovane pongista ha brillantemente superato il girone di qualificazione, prevalendo persino sull'ostico Roberto Grandolfo (atleta in forza al T.T. Ennio Cristoforo Casamassima ed ex giocatore del sodalizio barlettano nelle stagioni 1988 - 89 e 1989 - 90). Entrato con pieno merito nel tabellone ad eliminazione diretta, Sardella ha raggiunto anch'egli i trentaduesimi di finale dove ad attenderlo c'era Celeste Leogrande, enfant prodige del tennistavolo femminile casamassimese. Il match e' stato avvincente, combattuto e ricco di spunti tecnici: la piccola pongista, tesserata con l'A.S.D. Ennio Cristofaro, dopo avere ceduto il primo set, si e' imposta con incomparabile determinazione nella seconda frazione di gioco e ha ribaltato addirittura l'andamento del match, aggiudicandosi anche il terzo set.
Mario Sardella non si è lasciato intimorire dal gioco offensivo della piccola atleta barese e ha reagito, vincendo il quarto set e ripristinando, sia pure momentaneamente, la parità. L'ultima frazione di gioco ha fatto registrare una sorprendente lucidità tecnica da parte della giovanissima giocatrice di Casamassima che, con un gioco d'attacco asfissiante e sorprendente, ha costretto Sardella ad una "resa onorevole". Nonostante l'eliminazione, il quindicenne barlettano (alla sua seconda stagione agonistica) si e' confermato " difensore" arcigno. Anche per il giovane pongista del sodalizio Acsi Onmic Lamusta è stato tempestivamente approntato un programma di allenamento personalizzato, programma finalizzato alla crescita in chiave tecnico-tattica ed al migliore rendimento possibile in ambito agonistico. Una società sportiva, quella barlettana, presente da ben 36 stagioni consecutive sul palcoscenico sia nazionale che regionale, non può e non deve trascurare aspetto alcuno. Altrimenti non potrebbe continuare ad intendere la pratica sportiva (agonistica, ricreativa e formativa) come elevazione qualitativa della personalità umana.